Coraggiosi, capaci di rompere gli schemi, innovatori dei nostri anni e della storia della moda, un piccolo gruppo di stilisti geniali, ha plasmato il modo in cui ci vestiamo. L’estro, la genialità creativa e l’avanguardia sono il dono di saper sconfinare dalla realtà e di saperla rappresentare in modo unico e singolare. Probabilmente è tra la fine degli anni cinquanta e i sessanta che la parola “creatività” comincia a diventare una sorta di feticcio culturale, da spalmare su tutto ciò che odora di novità, innovazione, mutamento.
Si celebrano così gli stilisti come geni creativi.
In questa prospettiva gli stilisti geniali nella storia sono dunque coloro che hanno trasformato le cose, direzionandole verso un valore più alto. La loro creatività, oltre ad essere espressione di un dono, è stata generata da una serie di esperienze e percorsi personali di vita vissuta, dalla sensibilità e dal rapporto esistenziale con il mondo esterno. Quindi una genialità creativa intrisa di emozioni che li ha resi cuore pulsante della moda. Parliamo di creatori non di semplici abiti, ma di pietre miliari, di autentiche proiezioni della situazione storica e culturale del momento; ma soprattutto di intuizioni che hanno saputo tracciare un percorso.
Geni che hanno previsto le passioni future e sono stati come l’alba: dai pionieri come Coco Chanel e Christian Dior alle figure che hanno segnato un’epoca come Alexander McQueen, fino a Virgil Abloh, recentemente scomparso.
Abloh era soprattutto il simbolo di un mondo nuovo, un mondo giovane e tecnologico, libero dai vecchi schemi.
Fondatore di Off-White è lo stilista che ha rivoluzionato la percezione dell’identità nera nella cultura; è stato il primo afroamericano a diventare Direttore Creativo del Menswear di Louis Vuitton. Ha spinto una generazione di uomini a considerare il valore della moda come forma di cultura. Un imprenditore, stilista, architetto, deejay, designer industriale e straordinario comunicatore. Un creatore di moda aperto alla vita, alla musica, al nuovo. Il primo in grado di offrire il mondo street di millennials ipertecnologici, curiosi, sperimentatori e iperconnessi, all’interno di una Maison da sempre simbolo di eleganza ed esclusività; grazie a lui lo streetwear di lusso è diventato il nuovo indiscusso standard della moda, da oggi più vicina ai consumatori. Altri nella storia sono stati definiti stilisti geniali ed è anche grazie a loro e alla loro eredità creativa che le nuove generazioni di giovani professionisti guardano e ridisegnano il mondo della moda.
Un genio ribelle e controverso che ha sicuramente segnato il fashion system per le sue sfilate spettacolo è stato Alexander Mcqueen.
Il designer ha prodotto creazioni over-the-top di qualità couture con narrazioni che hanno incuriosito, informato e spesso sbalordito. I suoi spettacoli lasciavano il pubblico in trance; dal suo spettrale ologramma di Kate Moss alla sua brillante presentazione della partita a scacchi umana; nessuno ha lasciato mai uno spettacolo di McQueen senza sentirsi commosso o scioccato. I suoi eccessi mai sterili e le sue provocazioni, mai gratuite, gli valsero il soprannome di “enfant terrible” della moda inglese. Anarchico e irriverente, Alexander McQueen mirava a stravolgere con le sue collezioni in nome del pathos e proprio in nome di quel pathos ha rivoluzionato il mondo della moda e delle sfilate. Timido e riservato come pochi, ribelle per costituzione, forse non avrebbe saputo adattarsi a un mondo come quello odierno, diviso tra follower, hashtag e fast fashion.
Vivienne Westwood con il suo dinamismo contro i dogmi prestabiliti ha avuto una grande influenza sulla moda, la musica e l’arte degli anni ’70. Dai primi anni punk alle sue collezioni più recenti è bravissima nello scioccare il pubblico con le sue prime linee e nello stesso tempo a rassicurarlo con i proclami etici che accompagnano da anni i suoi colpi di creatività.
Che dire di Yves Saint Laurent che ha praticamente rivoluzionato tutto?
Il suo abito Mondrian, le sue linee ultra dritte sono passate alla storia e ancora oggi il suo genio e il suo spirito d’avanguardia rimangono ineguagliabili. Un genio contaminato da un sentimento esistenziale intriso di una ricerca di stile. Parliamo di sahariana, smoking, giacche di pelle, blower, trench, tutti realizzati con modernità senza rinunciare a un briciolo del loro potere di seduzione.
La modernità indica adesione allo spirito e al gusto dei tempi e quindi originalità ed emancipazione dalla tradizione ed è la storia anche di Mary Quant che ha cambiato il modo in cui una generazione si è vestita e così facendo ha contribuito a plasmare l’aspetto della Gran Bretagna post-austerity.
Nella storia degli stilisti geniali la regina incontrastata è Coco Chanel, l’inventrice del “petit robe noir” e creatrice dello “stile Chanel”.
Un universo estetico portato avanti dal genio creativo di Karl Lagerfeld che grazie alla sua eccezionale intuizione ha contribuito al successo della Maison Chanel in tutto il mondo.
L’ iconico genio che ha trasformato le fantasie della moda in realtà è Christian Dior che ha creato il “New Look” trasformando Parigi nella capitale della moda. Silhouette a vita alta, gonne a metà polpaccio per il giorno e orli alla caviglia per la sera, hanno segnato il successo dello stilista. Una risposta reazionaria alla passata morigeratezza, imposta dalla guerra e dai razionamenti.
Tra le stiliste moderne spicca Miuccia Prada;
con la sua capacità di sovvertire le regole, ha rivoluzionato il concetto di moda, intellettualizzandola e valorizzando l’estetica del brutto che diventa bello.
Ma chi ha messo l’Italia sulla mappa del potere nel mondo della moda è stato Gianni Versace che ha governato dagli anni ’80 all’inizio degli anni ’90, vestendo tutti, con il suo sfarzo glam; dalle rockstar ai reali: la principessa Diana, Elton John e Elizabeth Hurley.
Chi invece ha portato il prestigio del lusso italiano nel prêt-à-porter è l’icona mondiale Re Giorgio Armani.
Dopo aver vestito un giovane Richard Gere in “American Gigolò“, ha dato origine alla “Armani mania”. Attraverso una destrutturazione dell’uniforme maschile ha cambiato il modo di vestire di uomini e donne di tutto il mondo. Conosciuto come il pioniere della moda, ha aperto la strada a molti altri famosi designer. Personalità carismatica, ci si riferisce a lui come al “genio creativo” sia per i suoi fantastici design che per il senso degli affari. E cosa dire alla fine se non “rosso Valentino”: la sfumatura che racchiude in sé lo charm e lo stile diventato fil rouge della storia della moda e del genio di monsieur Valentino Garavani. Veri giganti, stilisti geniali che hanno plasmato la storia della moda ma anche la società.
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