Nella stratificata trama della bellezza emerge un fil rouge, solido e risoluto, fatto di ritrovata libertà, come antidoto ad una realtà complessa e, a tratti, oscura. Un’indagine che, partendo dalle dolorose lacune del presente, sublima la propria legittimità attraverso la ricerca estetica, unita a un incontro fedele con il passato, utilizzato non tanto come omaggio quanto più per instaurare un dialogo innovativo con il contemporaneo. Alla riscoperta di una bellezza, che è donna – ma non solo -, esaltazione ultima della libertà che, come la Storia testimonia, in Francia è di casa, la settimana della moda parigina traccia il sentiero affascinante e tortuoso per le tendenze Paris Fashion Week.

Valentino Paris Fashion Week - Life&People MagazineA fare da contraltare alla Milano che profuma poco di primavera, la Parigi della Tour Eiffel si defila per lasciare spazio a luoghi carichi di quotidianità distratta, come il Pavillon Vendôme e l’Avenue de la Porte Châtillon, che fanno da sfondo alle collezioni primavera-estate 2025, le quali si interrogano sul concetto di bellezza, nel suo incontro con quello della libertà.

Tendenze Paris Fashion Week Primavera Estate 2025

Dunque la Paris Fashion Week ritrova la spinta sovversiva di quel 14 luglio 1789, che fu storia, per raccontare un presente alle prese con una fragilità ormai endemica, sublimata nel pavimento di specchi rotti su cui hanno sfilato le modelle di Valentino, nella collezione che ha sancito l’esordio di Alessandro Michele alla guida della maison fondata da Valentino Garavani. Un’instabilità a cui la moda risponde con la bellezza degli opposti: se da un lato si riscoprono le sfumature di un fascino minimale, dall’altro si risponde con il massimalismo delineando un presente che ha paura del futuro, ma che non designa la voglia di libertà.

Valentino Paris Fashion Week - Life&People Magazine

Le collezioni più attese: Valentino

Se la Milano Fashion Week ci aveva raccontato un presente complesso, in cui non v’è spazio alcuno per le rassicurazioni ma solo per l’imprevedibilità degli algoritmi, il presente di Alessandro Michele parla agli instancabili sognatori che, nonostante si ritrovino i piedi incagliati in una realtà fragile e frammentata (i vetri rotti di Passi, opera dell’artista Alfredo Pirri), trovano la forza per volare, liberi. Nel suo Pavillon Des Folies, il designer – che, esule dal mondo Gucci, ha accolto con grazia e devozione l’eredità di Valentino – gravita sulle sfumature della bellezza, interpretata come pulsione di vita come recita la grave voce che accompagna le modelle in passerella:

“È un sogno la vita, che par sì gradita. È grande l’ardire, bisogna gioire”.

Schiaparelli Paris Fashion Week - Life&People Magazine

Per Valentino ss25, Alessandro Michele ha creato un’estetica di suggestioni stratificate, frutto di un ripescaggio dall’archivio anni Sessanta e Settanta della maison, che intende incarnare la bellezza rivelata di fronte allo spettacolo di volant e ricami posati su vestiti preziosissimi. Lo svelamento di un pensiero personale di una moda donna romantica, ma totalmente aliena alla vita quotidiana.

Schiaparelli primavera-estate 2025

Da sempre sinonimo di avanguardia e surrealismo, l’eredità di Elsa Schiaparelli continua a vivere nel Future Vintage del direttore creativo Daniel Roseberry che però, per la collezione Schiaparelli ready-to-wear primavera-estate 2025, ha scelto di indagare una sfumatura nuova del futuristico iper-reale, fatto non tanto di provocazione ma di riscoperta. Alle teste di fiera che hanno sfilato come accessori tridimensionali applicati agli abiti nella sfilata ss23, infatti, si sostituiscono corsetti abbinati a pantaloni in denim con tagli ricercati, i quali danno vita a un gioco di proporzioni insolite e celebri dettagli trompe-l’œil che rendono omaggio alla fondatrice. Per Daniel Roseberry, la coesistenza tra passato e futuro è possibile attraverso lo svelamento rinnovato delle linee senza tempo che esaltano una bellezza sensuale, come antidoto al caos della vita, da tramandare di generazione in generazione.

Dior Paris Fashion Week - Life&People Magazine

Dior collezione primavera-estate 2025

Di fronte al dramma del quotidiano, che ha gettato l’uomo nell’oblio della fragilità, si innesca la reazione istintiva alla sopravvivenza che distrugge le certezze, per dare vita a un futuro nuovo e libero da sovrastrutture. Dallo scardinamento degli stereotipi e dalla decostruzione dell’archivio – “perché esso aiuta a riflettere, a interrogarsi, ma poi devi uscire” -, Maria Grazia Chiuri ha disegnato una Dior collezione donna primavera-estate 2025 che riscrivere il passato, per attualizzare una riflessione sul femminismo contemporaneo.

Dior - Life&People MagazineA partire dalle Amazzoni (tributo alla collezione di Christian Dior nell’autunno inverno 1951-52) e dalle recenti competizioni olimpiche, la designer ha ideato un defilé centrato sulla relazione tra corpo, moda e sport, espressa in camicie e giacche Bar con scolli asimmetrici, gonne da biker e borse usate come faretre in un’oscillazione tra i poli estremi del bianco e del nero. Una collezione disruptive, tra acrivewear e capi sartoriali, che sancisce la fine di una cultura maschilista e auspica la nascita di una donna nuova.

Chanel

C’è chi nell’incertezza riesce a trovare la spinta creativa per uscire alla luce del sole e chi, invece, brancola nel buio tentando di trovare rifugio nel comfort del passato. È il caso della collezione primavera-estate Chanel che, orfana di direttore creativo (dopo il fugace capitolo Virginie Viard), è stata messa a punto dall’ufficio stile della maison.

Chanel Paris Fashion Week - Life&People Magazine

77 look hanno sfilato nella navata centrale del Grand Palais, che ha fatto da meravigliosa scenografia alle collezioni firmate da Karl Lagerfeld; la stessa che, oggi, si ritrova spoglia, priva di qualsiasi spettacolarità, ad accogliere gli abiti di sempre e l’estetica cara alla maison: bouclé, tweed, tailleur, gli stampati e il flou. Un auto-citazionismo che, pur nella pretesta di non veicolare alcuna sovrastruttura significativa, diventa un ritratto brutale di un presente perso dentro se stesso e incerto in merito alle sfide del futuro. Da Chanel, dunque, al moto si sostituisce la stasi di chi preferisce meditare prima di intraprendere una strada nuova.

Chanel Paris Fashion Week - Life&People Magazine

Loewe

Moda come arte, affidata ai capi che sublimano l’incontro creativo tra questi due pilastri culturali. La sfilata di Loewe ss25 con la direzione creativa dell’irlandese Jonathan Anderson instaura un dialogo tra i due mondi, per definire una femminilità romantica incarnata in gonne ottocentesche con strutture circolari rigide, a richiamare la silhouette di una clessidra simbolo dello scorrere del tempo, e sneakers bianche alternate a stringate, che delineano un contrasto inevitabile tra passato e presente, ma che pensa al futuro. Un silenzio armonioso, privilegio dell’arte, come risposta radicale al caos contemporaneo sintetizzato con trench rigidi e stampe di alcune celebri opere di Van Gogh, che riscoprono la bellezza dell’essenziale e dell’assenza di rumore.

Loewe - Life&People Magazine

Tendenze primavera-estate 2025

Dalla Parigi Fashion Week spira, dunque, un vento di meditativa rivoluzione che ipotizza un umanesimo femminile frammentato, scisso tra pulsioni di vita e di morte. Un ossimorico ma libero equilibrio che si traduce, per le tendenze primavera-estate 2025, in un ritorno di una femminilità romantica e delicata, con abiti in chiffon e tessuti trasparenti e dalla silhouette fluida.

Saint Laurent - Life&People MagazineTuttavia, il romanticismo convive con il caos della contemporaneità che conduce alla fuga nel passato, tradotto nel fedele citazionismo della collezione ss25 di Saint Laurent che riscopre la forza del power dressing. Inoltre, anche nella capitale francese, la donna si dimostra libera di sperimentare e di perseguire la versatilità declinata in un activewear sfrontato, come quello di Rick Owens, dove l’abbigliamento outdoor sposa elementi prêt-à-porter di lusso con giacche a vento tecniche e pantaloni baggy, al fine di delineare un’estetica funzionale e innovativa.

Sostenibilità e inclusività

Tra le istanze riflessive provenienti dalla Paris Fashion Week, totalmente marginali alla settimana della moda milanese, ci sono sostenibilità e inclusività. Se la Milano Fashion Week ha evidenziato una scarsa attenzione nei confronti della sostenibilità (ad eccezione di Glenn Martens che, a Diesel, ha portato una riflessione sullo spreco nel mondo del denim), a Parigi il tema ha riacquistato legittimità grazie a Stella McCartney. Il brand della stilista britannica ha portato in scena la collezione accompagnata dal motto Save What We Love, in cui abiti composti in materiali eco-compatibili e fibra riciclata diventano manifesto di un grido d’aiuto nei confronti di Madre Natura (incarnata in colombe disegnato sulla seta).

Ad affiancare l’animo attivista di Stella McCartney,

dimostrando il radicale attaccamento della moda parigina ai temi caldi del presente, c’è il tema dell’inclusività. A Milano la riflessione sulle fisicità è rimasta ai margini (portata in passerella solo da Sunnei e Marco Rambaldi), mentre a Parigi Ester Manas l’ha resa protagonista dela sua collezione size-inclusive. La passerella è divenuta luogo di denuncia per criticare il ritorno alla grassofobia e agli stereotipi radicati che privilegiano la magrezza, lasciando spazio a donne plus-size con abiti adatti e accessibili a tutti i corpi, senza rinunciare a stile ed eleganze. Una sfilata che ha evidenziato le profonde differenze tra due città europee come Milano e Parigi, sottolineando il profondo contatto della moda francese con le problematicità del presente.

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