Un equilibrio instabile tra gli opposti, che creano la meraviglia della contraddizione. Il paradosso che abita l’anima dell’essere umano, il quale convive con la grandezza ossimorica della scissione. Una concentrazione di complessità che, quando si trova immersa nell’articolato mondo moderno, sceglie di ridursi all’essenza re-interpretando il concetto stesso di grandeur per indagarne le sfumature più recondite. E nell’indagine ultima, l’uomo scopre la meraviglia della facilità che svela un inatteso senso del sé. La medesima rivelazione, intrisa di libertà e di lucidità, che Sabato De Sarno ha saputo catturare nella collezione Gucci primavera estate 2025.
Sfilata Gucci primavera estate 2025
La Milano Fashion Week prosegue verso l’esplorazione dei codici della contemporaneità che, da un lato, spinge la ricerca verso viaggi mediterranei e mondi possibili, intrisi di umanesimo futuristico; dall’altro trova, nei ricordi e nella gloria delle piccole cose, il proprio canto libero. Un inno che che risuona su note celebri
– “non voglio mica la luna, chiedo soltanto un momento per riscaldarmi la pelle e guardare le stelle e avere più tempo per me” –
che hanno chiuso la sfilata di Gucci. Quel momento citato da Fiordaliso è lo stesso che ha permesso a Sabato De Sarno, un anno dopo il debutto con Gucci Ancora, di fermare il tempo e confezionare una collezione fatta di codici dichiarati, referenze d’archivio e estrema lucidità.
“Un anno dopo, questa collezione racconta un percorso di costruzione compiuto. Istante dopo istante, ho sedimentato la mia idea per Gucci. Un casual grandeur che prende forma attraverso le mie ossessioni – il tailoring, la lingerie, la pelle, le silhouette anni ’60 – combinate a un’instancabile esplorazione del patrimonio di questo brand. E a un’attitudine irriverente, sempre. È il ritrovarsi con sé stessi. La collezione è un omaggio a quegli istanti e un invito a fermarsi, alla ricerca del proprio istante”
ha rivelato il direttore creativo nella lettera al pubblico in cui racconta la genesi della collezione.
Dalla scala a chiocciola della Triennale Milano,
le modelle sfilano con abiti che incarnano la visione del Direttore Creativo: una moda che trova la grandeur nella facilità di indossare capi, per sentirsi connessi con il senso ultimo di sé. E nella collezione SS25 Gucci c’è tutto e molto di più: dalle classiche longuette in pelle con zip centrale, agli abiti con scollo all’americana retti da un sinuosi collier dorati. I blazer restano strutturati, le pencil skirt sono seguite da top con le frange – le stesse che compaiono anche nei capispalla -; i guanti da biker in pelle diventano una costante anche nei total look ricamato e nei coordinati anni Sessanta, accompagnate dalle iconiche borse della maison e dal mocassino, carico di fascino sempiterno.Sabato De Sarno ritrova sé stesso e quei momenti precisi nel tempo un istante da cogliere e vivere intensamente per dare vita ad una collezione variegata nelle forme, lucida nelle vedute ed eternamente libera nell’animo. Un’esplorazione totale che passa attraverso le forme, ma anche dai colori: al “rosso Ancora”, cifra iconica del brand, si affiancano sfumature irreali come il lime acido e romantiche, come il verde salvia e il nero. Ma la collezione non dimentica le richieste del pubblico con il suits crema, passepartout di stagione, e il bling bling declinato in completi luccicanti.
Sabato De Sarno ha ritrovato se stesso e quell’istante “da cogliere e vivere intensamente”, per dare vita ad una collezione variegata nelle forme e eternamente fedele alla libertà di quello spirito che ha trovato il senso di sé.