Angelina Jolie rivive gli ultimi giorni di Maria Callas nel film Maria, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. La vita della Callas è un dramma moderno, sembra la trama di una tragedia greca, lo capì bene Pier Paolo Pasolini quando scelse la divina cantante per interpretare la sua Medea. Sono passati decenni da quel lontano 1969, ma il mito di Maria Callas è ancora vivo e il nuovo film di Pablo Larrain, Maria, promette di perpetuare ulteriormente la leggenda della più grande diva della storia dell’Opera.

angelina jolie divorzio brad pitt | Life&People MagazineIl regista cileno porta in Laguna un film che racconta gli ultimi, dolorosi sette giorni di vita della diva, sola, senza più voce e attratta dalla morte. Per farlo, riunisce un cast di primissimo livello dove spiccano Angelina Jolie, come protagonista, Pierfrancesco Favino, che interpreta il tuttofare Ferruccio, e Valeria Golino già lodata dalla stampa per una intensissima scena nel ruolo della sorella di Callas, Iakinthi.

La vita di Maria Callas

Nata come Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulou il 2 dicembre 1923 a New York, Maria Callas è stata una delle più celebri soprano del XX secolo, ammirata per la sua tecnica vocale, la sua espressività e il suo carisma scenico. Figlia di immigrati greci, Callas si trasferì ad Atene con la madre dopo la separazione dei genitori nel 1937. Qui iniziò a studiare canto al Conservatorio di Atene sotto la guida di Elvira de Hidalgo, che la introdusse al bel canto e alle opere di compositori come Bellini, Donizetti e Rossini.

angelina jolie pierfrancesco favinoFece il suo debutto operistico ad Atene nel 1941 con il ruolo di Tosca, dimostrando subito il suo talento eccezionale. Dopo la guerra, si trasferì in Italia, dove la sua carriera decollò rapidamente. Nel 1947 debuttò all’Arena di Verona con “La Gioconda” di Ponchielli, e presto divenne una delle cantanti più richieste nei teatri d’opera di tutto il mondo. La sua voce, caratterizzata da un timbro scuro e un’estensione che copriva tre ottave, le permise di affrontare un repertorio vasto e variegato, dal bel canto ottocentesco alle opere più drammatiche di Verdi e Puccini. 

Il successo

Un momento cruciale della carriera fu il debutto alla Scala di Milano nel 1950 nel ruolo di Aida. Negli anni successivi, la Scala divenne la sua “casa artistica”, dove interpretò molti dei suoi ruoli più celebri, tra cui Norma, Violetta ne La Traviata, Lucia in Lucia di Lammermoor, e Medea nell’omonima opera di Cherubini. La sua interpretazione di Norma, in particolare, è considerata uno dei massimi esempi di arte lirica del secolo. Oltre alle capacità vocali, la Callas era nota per l’impegno certosino che impiegava nella creazione di personaggi complessi e profondamente emotivi. La sua interpretazione era una combinazione di tecnica impeccabile e grande sensibilità drammatica, qualità che la resero unica nel panorama operistico. La sua dedizione all’arte era leggendaria: era nota per la sua disciplina ferrea e il suo perfezionismo, aspetti che spesso la portarono a conflitti con colleghi e direttori d’orchestra.

Il declino

Negli anni ’60, la carriera di Callas cominciò a declinare a causa di problemi di salute, di voce e personali. Nonostante ciò, rimase una figura iconica nel mondo della musica e continuò a esibirsi in concerti fino al 1974. Dopo il ritiro dalle scene, visse a Parigi fino alla morte, avvenuta il 16 settembre 1977. Maria Callas è ricordata come una delle più grandi artiste della storia dell’Opera, un talento straordinario che ha ridefinito gli standard dell’interpretazione vocale e teatrale. La sua eredità vive ancora oggi, ispirando nuove generazioni di cantanti e appassionati d’Opera in tutto il mondo.

Il film Maria

Larrain decide di concentrarsi su uno spettro temporale molto ristretto, l’ultima settimana di vita di Maria Callas. Una scelta che non limita la possibilità di rivivere gli anni dei grandi successi, che appaiono attraverso i flashback della diva, ormai vinta nello struggente tentativo di ritrovare la voce perduta. Quella voce che l’aveva resa divina e poi condannata all’oblio, che odia e che ama a tal punto da impiegare ogni suo sforzo e ogni suo pensiero per ritrovarla intatta o perderla per sempre. L’interpretazione di Angelina Jolie dimostra ancora una volta l’eclettismo dell’attrice, regista, produttrice e filantropia americana. La perfetta capacità di Angelina di trasformarsi e adattarsi alla decadenza e al fasto che hanno contraddistinto la parabola umana di Maria Callas con eguale maestria ha convinto anche i critici più dubbiosi alla vigilia circa la scelta della Jolie come protagonista. 

La trama

Maria Callas muore a soli 53 anni il 16 settembre del 1977, a Parigi, nel suo appartamento. Sono i suoi inseparabili domestici a trovare il corpo: la domestica Bruna, interpretata nel film da Alba Rohrwacher, e il tuttofare Ferruccio (Favino ndr). Il film parte da qui per raccontare i giorni precedenti a questo finale inevitabile e drammatico. La morte è uno spettro che aleggia su tutta la narrazione, perfino nei flashback dei trionfi della Scala, a Covent Garden, a New York quando tutto il mondo la venerava, la tragedia è sempre lì, in agguato.

Storia Oscar Look Academy Awards Life&People MagazineUna costante nella vita di una donna straordinaria, sempre alla ricerca, che anela a una perfezione irraggiungibile e finisce per isolarsi, per chiudersi a quel mondo che tanto l’aveva adorata e che ora non riesce più a sopportare, incapace com’è di accettare il declino. Il racconto filmico ci permette di entrare in una intimità mai provata con una figura eterea ed altera come Maria Callas che si racconta a un immaginario intervistatore che vive solo nei suoi sogni. La ritroviamo umana, di una umanità affranta e sconfitta dalle scelte sentimentali, dai vizi, dalla cattiveria di un  mondo che non la cerca e non la venera più. 

Il regista

Con Maria il regista cileno Pablo Larrain completa la sua trilogia di icone femminili iniziata con Jackie – dedicato a Jacqueline Kennedy Onassis – e Spencer – una pellicola what if sulla principessa Diana. La regia di Maria è delicata, capace di cambiare tempi e ambientazioni senza confondere lo spettatore e lasciandoci entrare nella mente della Diva. Un territorio ormai devastato, dove si affastellano ricordi felici e insopportabili allo stesso tempo che trascinano la Callas verso l’oblio  dell’ultimo sipario. 

Il cast

Dalla reazione di critica e pubblico all’interpretazione di Angelina Jolie, si può senza dubbio affermare che la Jolie è una diva che interpreta una diva. Lo fa con la consueta facilità e dedizione, con una visibile soddisfazione di vestire i panni di una donna che stima. Pier Francesco Favino si conferma il più internazionale degli attori italiani con un’interpretazione intensa, spontanea ed emozionate. Del talento di Valeria Golino non c’è da stupirsi. Entrambi potrebbero ambire a una Coppa Volpi vista la performance ineccepibile e impattante in una produzione internazionale di alto livello. 

Condividi sui social