Avrei dovuto immaginare che sarebbe stato troppo chiedere di poter invecchiare con lui (John F. Kennedy) e vedere i nostri figli crescere insieme. Lui ora è una leggenda, ma avrebbe voluto solo essere un uomo. (Jacqueline Kennedy Onassis).
La storia di Jacqueline Kennedy Onassis (Jacqueline Lee Bouvier) inizia nel 1929 a Southhampton.
La sua è una famiglia borghese che cerca di offrire alla figlia un ambiente culturale di buon livello. Vive la sua giovinezza tra New York, Rhode Island e la Virginia. Aveva un amore particolare per la scrittura tanto che sin da ragazzina scriveva poemi, novelle e romanzi. Le piaceva anche disegnare e molti sui lavori erano impreziositi dalle sue illustrazioni. Sin da bambina studia danza, anche se la sua statura non l’aiuta, ma per lei è un amore infinito per cui la frequenta con assiduità. Nel 1942, dopo che la madre ottiene il divorzio si sposta a vivere a Merrywood, nella sua casa vicino Washington D.C. Fu eletta “Debuttante dell’anno”, quando raggiunse i diciotto anni. Ha frequentato scuole d’eccellenza come il prestigiosissimo Vassar College, viaggia moltissimo, passa molti mesi in Francia, tanto che all’epoca dell’Università ha la fortuna di frequentare la Sorbona, dopodiché si laurea alla George Washington University, era il 1951. I suoi continui viaggi la appassionano e le permettono di fare contatto con molte culture diverse dalla sua. Ha una grande predilezione per la Francia e il popolo francese.
Il suo primo lavoro la vede fotografa presso il “Washington Times-Herald”,
da lì il passo a diventare redattrice ed articolista è breve. Si è sempre mostrata volenterosa, intuitiva, estroversa, con un carattere determinato e forte così che la testata per cui lavora le offre l’opportunità di intervistare: John F. Kennedy, che al momento dell’intervista era tra i più accreditati a diventare Presidente degli Stati Uniti. Jacqueline e John quando s’incontrano vengono travolti da un colpo di fulmine che li fa travolgere da una passione irrefrenabile, tanto che dopo solo un anno si sposano.
Jacqueline Kennedy Onassis entra a pieno titolo nella famiglia Kennedy,
la sua modalità aperta e moderna, la sua cultura intellettuale, raffinata e con un’ampia apertura europea la rendono una giovane donna molti interessante. Dal matrimonio con John Kennedy ha tre figli nell’arco di pochi anni: Caroline (1957), John (1960) e Patrick, che morì due giorni dopo la nascita, lasciando un enorme dolore sia in Jacqueline sia in John. È stata una First Lady molto amata e il popolo la chiamava affettuosamente: “Jackie”. Amava l’arte, era una donna affascinata dalla cultura sia passata sia d’avanguardia, si informava non solo delle nuove tendenze artistiche nella sua terra ma anche oltreoceano. Fu lei promotrice del progetto per un museo della storia americana, poi realizzato a Washington.
Alla Casa Bianca portò un significativo cambiamento.
Jacqueline è stata una donna molto ammirata, ispirava uno stile tutto suo che ancora viene raccolto da chi sta attento alla moda, la sua eleganza, la sua raffinatezza, la sua bellezza particolare l’hanno resa immortale nell’immaginario collettivo. Con la sua intelligenza acuta, il suo buon gusto, la sua determinazione, è stata un punto di riferimento e spartiacque nella storia politica e culturale americana. Popolare e famosa quanto timida e insicura, Jackie era una personalità a tutto tondo. La sua è stata una vita densa di drammi, di momenti felici, di trasformazioni, di evoluzioni.
È una vera cool-hunter, potremmo osare dicendo che Jacqueline è stata in grado di essere una vera “Influencer” di un intero paese.
Nel 1963 un evento tragico squarcia la vita di Jackie. Lei è seduta accanto al marito quando viene assassinato a Dallas. Fa di tutto per aiutarlo ma non c’è nulla da fare, il marito muore di lì a breve. Lei lo accompagna fino all’ultimo momento del suo viaggio terreno. Dopo la morte di John, Jacqueline decide di trasferirsi con i figli a New York. All’inizio la vita non è semplice ma lei, forte e determinata, combatte e riprende la sua rete sociale di amicizie occupandosi oltre che dei figli anche di fondazioni benefiche. Nel 1968 sposa Aristotele Onassis, l’armatore greco ricchissimo. A parte un primo momento coinvolgente, Jacqueline e Aristotele si lasciano quasi subito anche se non divorzieranno mai. Onassis morirà nel 1975. Un altro lutto importante segna la sua vita di donna. In quel periodo Jackie lavora nell’editoria, diventa senior editor di Doubleday.
Jacqueline Kennedy Onassis muore a New York il 19 maggio 1994, lasciando un vuoto enorme nel jet set internazionale.
Curiosità e segreti della First Lady più amata dal popolo americano.
Jacqueline parlava correttamente tre lingue (italiano, spagnolo, francese), questo la rendeva assolutamente autonoma, riusciva negli incontri ufficiali a tenere una conversazione vivace con gli ospiti stranieri. Per una First Lady una grande risorsa. Amava follemente Coco Chanel, il gusto della moda francese l’aveva sempre affascinata. Tuttavia, in Chanel trovava quella raffinatezza che l’appartenevano, che la rendevano assolutamente unica. Si dice che si fosse fatta fare, da un laboratorio artigianale di New York, un abito rigorosamente ispirato a Chanel, per aggirare il divieto morale di indossare capi di designer non del proprio paese. Amava i libri, la cultura, era una curiosa ricercatrice di arte. Il suo primo fidanzato era un famoso banchiere di Wall Street: John Husted. Quando il suo amore con John Kennedy diventò concreto e assolutamente travolgente interruppe la relazione con l’altro John.
A lei si deve il restyling della Casa Bianca, Jacqueline spese 50mila dollari per arredare nuovamente la sua nuova dimora.
Fu un vero cambiamento, in fondo quella doveva essere la sua casa e la casa dei suoi figli, doveva pur essere come la desiderava. La storia ce lo racconta, così come il film dedicato alla sua vita. Jacqueline non ha mai fatto lavare l’abito rosa indossato durante l’assassinio di Kennedy. Lei con la sua infinita classe, la sua forza, la determinazione assoluta l’ha indossato con la macchia, come se quel momento non dovesse essere mai dimenticato. John non solo era nel suo cuore ma rappresentava il suo amore assoluto. Qualcosa che non era così perfetto però l’aveva anche Jacqueline. Lei si mangiava continuamente le unghie. Un gesto che l’aiutava a gestire l’ansia e l’insicurezza. Così per mascherare questa abitudine e le unghie rovinate portava sempre i guanti. Aveva una collezione vastissima di guanti di tutti i colori, sia per l’inverno sia per l’estate. Amava le pietanze salate, come il risotto con gli spinaci, ma la sua passione erano i dolci: non resisteva alle crostatine crema pasticciera e fragole e soprattutto ai Brownies.
Lo stile Jacqueline Kennedy Onassis
Con il suo charme infinito, la sua capacità di catturare consensi, la sua delicata presenza, Jacqueline non poteva che non diventare un’icona intramontabile di stile. Nella sua intensa vita sin da giovane non è mai stata banale, ha sempre ricercato quel qualcosa che fosse un particolare raffinato e glamour da renderla assolutamente fashion. Non c’è ancora stata nessuna moglie dei nuovi Presidenti che abbiano superato il suo stile, anzi molte si sono ispirate ai suoi look che attualmente sono dei veri e propri must. Jacqueline non solo è stata portavoce del jet set internazionale, ma molte signore dell’epoca copiavano i suoi straordinari abbinamenti, sempre semplici e sobri, mai banali o eccessivi.
L’eleganza di Jackie Kennedy dipendeva da un mix di elementi, tra cui la semplicità, il gusto innato, e un fisico leggero che le permetteva di indossare bene un po’ di tutto.
Ma dietro le sue scelte c’era anche una certa coerenza storica e la volontà politica, di comunicare un messaggio a chi aveva intorno. Senza dubbio gran parte di ciò che lei era arrivava dalla sua famiglia di origine, una famiglia che ha saputo offrirle un ambiente florido, ricco, raffinato dove crescere. Aveva una passione sfrenata per i tailleur Chanel, i foulard Hermès che spesso li indossava annodati al collo oppure in testa. Nella sua vacanza caprese Jackie stringe un’amicizia molto forte con Valentino Garavani. Valentino, da quel momento, sarà il suo punto di riferimento per il look delle grandi occasioni. L’arrivo dello stilista segna anche un passaggio importante in Jacqueline, ovvero il lutto è finito e lei si riapre alla vita. Intramontabili sono diventati i suoi amati tailleur in tinta unita che spaziavano dal nuance caramello al rosa confetto o all’azzurro tenue. Sfoggiava abbinati ai tailleur dei cappellini a tamburello, l’immancabile filo di perle con più giri intorno al collo. Jackie Kennedy non amava abbinare insieme più colori, lei era la regina del colour block e delle silhouette slanciate.
Nonostante tutto Jacqueline ha sempre avuto per la moda una visione moderna, innovativa. Aveva una passione per Givenchy e Dior.
Importante fu l’incontro con Cassini che si occupò di creare il suo guardaroba per la Casa Bianca. Anche con il suo secondo marito lo stile Jacqueline restò immutato. Indossava tailleur pantalone in colori gioiello, giallo sole o denim. Restò la regina indiscussa del color block che fosse in viaggio per la campagna presidenziale o al Colony Club. Per lei importanti erano anche gli accessori.
Come dimenticare i suoi immancabili occhiali o i fili di perle?
Erano un must have nel suo modo di fare stile e tendenza.
“Ho imparato che c’è una grande differenza tra ciò che la gente pensa e ciò che io so essere vero. Le donne sono di due specie: quelle che vogliono il potere nel mondo, e quelle che vogliono il potere in amore. Dovevo immaginare che pretendevo troppo a voler invecchiare con lui. La gente ama le favole” (Jacqueline Kennedy Onassis).