C’è un gesto che supera le stagioni, un’attitudine che non teme il passare del tempo: indossare una giacca Saint Laurent. Non è solo questione di stile, ma una dichiarazione d’identità. In un panorama dominato da fluttuazioni estetiche e da trend effimeri, la maison francese riafferma con forza la centralità della giacca sartoriale, rendendola protagonista assoluta di un nuovo linguaggio del potere femminile. Sotto la direzione creativa di Anthony Vaccarello, Saint Laurent riscrive le regole del tailoring, mantenendo intatta l’allure sensuale e intransigente che ha sempre definito il DNA del brand. La giacca – dalle linee nette, decise, quasi architettoniche – si carica di un’eleganza scultorea, diventando un capo manifesto, capace di fondere rigore e seduzione con un’eleganza disarmante.
Tributo a Van Gogh nella moda contemporanea
L’arte ha sempre trovato una straordinaria espressione nelle creazioni di Saint Laurent, e la giacca non ne è mai stata esente. Le sue opere sono vere e proprie tele viventi, lo testimoniano abiti celebri come il Mondrian dress del 1965, oggi conservato al Victoria and Albert Museum di Londra, che ha sancito un legame indissolubile tra alta moda e pittura.
Nel 1988, la maison rese omaggio a Vincent Van Gogh attraverso due giacche ricamate a mano, ispirate ai dipinti Iris e Girasoli. Ognuna di queste creazioni richiese oltre seicento ore di lavoro, tanto che la loro bellezza e rarità le resero tra le più ricercate al mondo, come dimostrano le cifre da capogiro raggiunte all’asta. Questi capolavori sartoriali, oltre a raccontare la passione di Yves per la pittura, incarnano anche il suo amore per i fiori, che emerge in ogni dettaglio.
Anthony Vaccarello ha continuato a onorare questa eredità, portando il concetto di alta moda a nuove vette. Nella sua visione contemporanea, le giacche di Van Gogh hanno rivissuto nella sfilata primavera-estate 2025, dove l’arte di monsieur Yves è stata reinterpretata attraverso l’uso di brillanti jacquard e fantasie floreali. Sebbene, oggi, la silhouette si aggiorni con spalle ampie in stile Eighties e un taglio asciutto e sciancrato, lo spirito delle origini resta intatto, come un tributo al maestro.
La forma come potere
Non si tratta semplicemente di un blazer. Le proporzioni sono studiate con rigore quasi matematico: le spalle sono strutturate, capaci di trasmettere presenza prima ancora della parola. Il punto vita, invece, si insinua con delicatezza, quasi come un controcanto al rigore delle linee. Il risultato è una silhouette affilata, definita, che affonda le radici nella tradizione del guardaroba maschile per reinterpretarla in chiave iper-femminile. È qui che Vaccarello dimostra la sua abilità più sottile: decostruire il passato per ricomporlo in chiave contemporanea. Il rimando alle giacche tuxedo di Yves, ai codici androgini degli anni Settanta, non è mai nostalgia: è reinterpretazione consapevole, estetica militante.
Minimalismo sensuale
La giacca Saint Laurent non ha bisogno di orpelli, né di effetti speciali. La sua forza sta nella materia — lana compatta, tessuti secchi, superfici nette — e nella costruzione. Ogni dettaglio parla una lingua precisa: rever affilati, spalle che dialogano con la postura, tagli chirurgici che accarezzano il corpo senza mai costringerlo. È il trionfo di un minimalismo sensuale, in cui l’equilibrio tra forza e raffinatezza si esprime senza bisogno di gridare. E proprio in questo silenzio visivo risiede il vero lusso: la capacità di imporsi senza ostentare.
Una nuova uniforme contemporanea
Indossare una giacca Saint Laurent è molto più di una scelta estetica: è un posizionamento; è la consapevolezza di voler abitare un codice visivo preciso, in cui autorevolezza e desiderio coesistono, è il gesto di una donna che non ha bisogno di spiegarsi, perché è il taglio stesso a raccontare tutto ciò che serve sapere. Non a caso, la giacca Saint Laurent torna ad essere protagonista anche fuori passerella. Dal red carpet alle strade di Parigi, si impone come nuova uniforme urbana: portata su pelle nuda per accentuarne la carica erotica, abbinata a pantaloni ampi per un contrasto di volumi, oppure sovrapposta a un abito fluido per bilanciare romanticismo e rigore.
Il lusso dell’essenziale
In un’epoca in cui la moda è spesso bulimica, Saint Laurent risponde con sobrietà intensa, quasi monastica. Ed è forse proprio per questo che conquista. Perché nella sua apparente semplicità custodisce un sapere sartoriale antico, una costruzione raffinata che solo gli occhi più attenti riescono a decifrare. È un capo che non ha bisogno di stagione né di contesto: vive di luce propria, attraversa il tempo, racconta storie diverse ogni volta che viene indossato. E forse è proprio questo il segreto della sua eternità. Non è una giacca, è un manifesto. Un simbolo di forza, di controllo, di raffinata sensualità, e, mentre la moda corre, cambia, si traveste, la giacca Saint Laurent resta come un’architettura da indossare, come un gesto di stile che non chiede conferme, perché le ha già dentro di sé.