Nel dibattito presidenziale americano, non sono solo i discorsi, i toni o le battute a catturare l’attenzione dei media, ma anche lo stile e l’abbigliamento. Chi avrebbe mai pensato che, in uno scontro dialettico tra Trump e Kamala Harris, anche la moda avrebbe avuto un ruolo così significativo? Ebbene, i riflettori si sono accesi su Kamala Harris e sul suo collo lavallière durante il primo dibattito presidenziale, ampiamente vinto secondo l’opinione pubblica, contro Donald Trump.
Evoluzione dello stile
Il look di Kamala Harris in occasione del dibattito rappresenta un esempio di eleganza ed equilibrio. L’attuale vicepresidente degli Stati Uniti è una maestra del power suit e ha da tempo scelto, in concerto con il suo staff, il blu navy come colore prediletto da indossare nelle occasioni più importanti. Il suo stile ha subito una notevole evoluzione dal periodo in cui ricopriva il ruolo di Procuratore Generale della California fino al suo attuale incarico di Vicepresidente. All’inizio della carriera politica erano abiti pratici e professionali a prendersi la scena: completi neri classici e accessori discreti, a riflettere la serietà delle sue responsabilità legali e il suo impegno nel mantenere un’immagine professionale. Con l’ingresso nella scena politica extra-statale, colori più audaci e tagli moderni, dimostrano un cambiamento verso uno stile più distintivo e strategico.
Collo Lavallière: dichiarazione di potere
Nel dibattito con Trump, la camicia bianca con il collo lavallière si è distinto più di ogni altro dettaglio stilistico. Questo particolare afferisce ad uno stile raffinato e retrò, che riporta indietro nel tempo, ricordando le cravatte maschili, ma reinterpretato con un design più morbido e femminile. Se il termine “lavallière” non vi è familiare, forse “pussy bow” può far riaffiorare qualche ricordo. La scelta di Kamala Harris di indossare una camicetta con fiocco potrebbe essere vista come una sottile allusione al suo avversario, Donald Trump, a causa dei suoi commenti su ‘grabbing women by the pussy’ registrati durante un’apparizione su Access Hollywood nel 2005.
Simbolo di autorità per Thatcher e Kamala Harris
La lavallière è un look unisex , noto anche come pussy bow. Un genere di cravatta molto estrosa, elegante ma disinvolta, da annodare in differenti modi anche sullo smoking da donna. Simile ad una sciarpa sagomata: uniforme nella lunghezza, va annodata morbidamente; come il farfallino, il farfallino doppio, o il “nodo impero”, con le estremità ricadenti in basso; è possibile ornarla aggiungendo un monile a spilla nel nodo che dona un tocco elegante e sofisticato. La seta e il raso sono i tessuti classici, ma oggi esistono versioni in tulle e raso alla moda ed eleganti. Negli anni Cinquanta compariva nei completi di alcuni film western (come “Cowboy” del 1958 con Jack Lemmon), ma la sua popolarità esplode negli anni Sessanta grazie a Coco Chanel e Yves Saint Laurent, che lo rendono un must have su look femminili audaci e controcorrente. Non sorprende quindi che Margaret Thatcher, nota per il suo uso abbondante del suddetto colletto, abbia adottato questo accessorio che contrastava con le tendenze della moda dell’epoca.
La Thatcher considerava i fiocchi ‘addolcenti e graziosi’,
in grado di conferire un look parimenti elegante, ma più morbido e sofisticato. Questo stile, nonostante il suo ruolo di ‘Lady di Ferro’, rifletteva una visione personale della moda che si distaccava dalle norme sociali in vigore a quei tempi. Tutto questo dimostra come la moda e gli outfit possano essere utilizzati come linguaggi di comunicazione, anche (e forse, soprattutto) in ambito politico. Il collo lavallière di Kamala Harris, è un colletto distintivo e anticonvenzionale che emerge come simbolo di una politica in cerca di un nuovo volto. Una immagine audace e innovativa, che riafferma una femminilità potente e pronta ad affrontare le sfide più prestigiose e impegnative.