Siamo nella grande hall della storica università milanese Bocconi: una decisione pensata accuratamente quella di Kean Etro che sceglie questo spazio per la presentazione della nuova collezione moda uomo Autunno Inverno 2022-2023, all’insegna del sapere e dell’amore per la vita. Il direttore creativo dell’omonima maison mescola diverse discipline conoscitive che si ibridano in un unico immaginario, quella della cultura pop e quella del sapere intellettuale. Kean parla alle nuove generazioni, spesso confuse e lascive, annebbiate dalla luce ingannevole degli smartphone e li invita, piuttosto, a volgere la loro attenzione verso una luce più veritiera, quella della conoscenza. Il brand collabora con la casa editrice Adelphi con la quale omaggia i presenti, insieme all’invito ufficiale dell’evento, di una versione tascabile di grandi classici della poesia e di storie Zen, un titolo diverso per ciascuna persona.
Sacro e profano danno vita alla nuova collezione AI Etro 2022-23
Lo spirito borghese e quello avventuriero si muovono nella stessa direzione: Kean pensa ad un giovane ragazzo contemporaneo che studia e fatica per soddisfare la sua voglia di sapere che, al tempo stesso, manifesta manie di ribellione. Ecco che Etro non vuole scindere questi due lati tipici della crescita ma le fa coesistere, incitando la voglia di conoscenza e quella di esplorare nuovi orizzonti. Un viaggio che inizia nella mente dell’individuo e che si manifesta nel vestiario giornaliero, specchio di un’anima che si evolve e muta con il passare del tempo.
Un inno alla libertà: il lupo che parla alla luna
La moda, come la vita, si muove tra strade inesplorate e tortuose, dubbi e incomprensioni che si sovrappongono, curve pericolose da domare; questo il mood che Etro vuole riflettere nel suo show, dalla passerella ondeggiante al mix di stili della collezione.
«Quando iniziamo a fare qualcosa abbiamo uno stato d’animo che vuole semplificare tutto,poi nel percorso creativo ci complichiamo la vita sovrapponendo idee e alla fine semplifichiamo di nuovo. Ecco, questa collezione ha avuto questo percorso»
Queste le parole di Kean Etro, prefazione del magnifico percorso stilistico che in questa nuova collezione ci mostra.
Un unico messaggio, fils rouges di tutto l’evento: GIOIA
Gioia di vivere, gioia di conoscere, gioia per quello che abbiamo e per quello che potremmo avere. Un mood di festa e autoironia che si riflette nelle creazioni in passerella; parole di buon auspicio ricamate anche nelle maglie e nei maglioni, ma anche paradigmi latini e una scritta, in particolare, che si prende un pò gioco dell’eccentricità, spesso eccessiva del brand, «Etro C’Est Trop». Sempre presente la firma stilistica del brand, il design Paisley si distingue anche in quest’occasione e mette in risalto l’iconico logo, un orgoglioso Pegaso. Uno stile etnico, allo stesso tempo quasi sobrio, minimal, che prende forma attraverso tessuti morbidi come il velluto ma che non rinuncia all’audacia del latex; tagli asimmetrici conferiscono dinamicità e movimento alla collezione, dinamismo del tempo, del quale dobbiamo cogliere un attimo, perchè ogni momento è unico e irripetibile, siamo qui e ora.
Amore, cuore e coraggio, questi i sentimenti che stimolano il direttore creativo
I colori caldi, tipici di una palette autunnale, verdi, marroni e toni violacei smorzati da tocchi di un blu freddo; i tessuti sono comodi e confortevoli, scelte che permettono di realizzare uno stile classico contaminato da cenni di modernità con elementi streetwear cari alla generazione Z. Una generazione che brama un desiderio di evasione e libertà, proprio come fa il lupo, figura ricorrente della collezione ed elemento di punta.
Cambiamento, rinascita, contatto sensoriale con il mondo, educazione al sentimento, questi i principi fondamentali dell’identità della F/W Etro 2022-23. Ritorno ad una moda concettuale, colorata, in cui l’estetica del bello e la passione per la letteratura si uniscono nella ricerca di chiarezza e luce nella vita, sia per i più giovani, freschi e pronti a nuove visioni, sia per i più adulti che pensano di aver trovato se stessi.
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