iÈ la moda anni 60 la vera tendenza da seguire questo Autunno/Inverno, un trend che porta nei nostri armadi vivacità e colori prorompenti che ci aiutano ad affrontare, con l’ottimismo tipico di quegli anni, anche le giornate più cupe.
I favolosi 60 mettono d’accordo proprio tutti, designer, trendsetter e fashion victim
Nell’ambito moda, ancora una volta, gli anni del boom economico sono quelli che fanno la differenza. Tra le tendenze del “ritorno al passato” vediamo protagonisti anche gli anni 2000, un trend onnipresente in quasi tutte le sfilate di queste ultime fashion week. Anche gli anni ’80/’90 sono molto gettonati dagli stilisti: uno stile che però ha un pò stufato chi di passerelle e collezioni ne vede tutti i giorni. 
Vibrazioni positive tra il fenomeno Hippie e l’arrivo dei materiali sintetici, vera rivoluzione del periodo; quali sono state le icone di stile che hanno ispirato intere generazioni?
Se pensiamo a quegli anni, sembra impossibile non citare l’elegantissima Jacqueline Kennedy, la first lady che con i suoi completi tailleur gonna ha rivoluzionato il modo di intendere la moda femminile. Diversa per la sua incantevole raffinatezza e per la sua straordinaria bellezza, Audrey Hepburn che, con i suoi occhi da cerbiatto e la sua aria vagamente svampita, ha catturato il cuore di tutti con l’interpretazione nel film iconico “Colazione da Tiffany”. In Italia sono gli anni di Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Monica Vitti e Sandra Milo che, proprio grazie alla televisione e alla democratizzazione dell’informazione, lanciano diverse mode che arrivano direttamente nelle case di tutti, rivoluzionando così le tendenze d’abbigliamento sia maschile che femminile.
Protagonisti abiti, tailleur, gonne dal taglio squadrato, collane appariscenti e perle raffinate, cappotti eleganti coordinati a guanti e cappelli. Vediamo, quindi, quali sono state le vere tendenze rivoluzionarie dell’epoca:
Gli anni 60 rappresentano un periodo storico di grande scompiglio e sperimentazione, le regole del passato vengono sradicate e si raggiungono maggiori consapevolezze. La gente tende ad informarsi di più e non si limita alle notizie che i mass media propongono; sorgono interessi come la sostenibilità, la salvaguardia del pianeta e la voglia di emancipazione sociale. Ciò che cambia è anche il modo di fare acquisti, – dal momento che non tutti potevano permettersi grandi spese nelle boutique più raffinate e costose- spopolano i cosiddetti Bazaar, in cui era possibile trovare prezzi accessibili e pezzi alla moda unici.
Prende piede la tendenza vintage e il riciclo di vecchi capi, all’interno dei negozi si trovava di tutto, scamiciati, minigonne, collant; l’ambientazione traeva ispirazione dalla pop art e dai temi spaziali e fantascientifici, una moda diversa che lancia icone come Twiggy, amata dalle giovani donne dell’epoca, minuta e androgina, rappresentava un ideale di bellezza lontano dai canoni tradizionali, tipici degli anni 50, di una donna prorompente e tutta curve.
Fondamentale la nascita dello stile Hippie che lancia un nuovo modello di street style.
Lo stile Hippie riesce definitivamente a rompere tutti i canoni che l’alta moda aveva imposto fino a quel momento; alla tipica minigonna alla Twiggy si affiancano gonne lunghe e svolazzanti, abiti fluenti e capi realizzati in pelle scamosciata; fasce e bandane in testa, caftani in tutte le forme e colori, elementi decorativi in cuoio, maxi occhiali e treccine; sfumature vivaci e richiami alla natura, abiti prettamente di seconda mano per favorire il riciclo dei tessuti e l’abbassamento dei consumi dal forte impatto ambientale. Per quanto riguarda, invece, la moda maschile forti gli elementi militari mixati a quelli tipici della cultura rock; grandi influenti di questa moda furono i Beatles, ma anche i mitici Jimi Hendrix e Mick Jagger.
La moda, oggi, si rifà moltissimo alle tendenze del passato, proponendo in passerella dettagli che ci riportano indietro con la mente.
Lo fa Maria Grazia Chiuri con la sua ultima collezione Dior Primavera Estate 2022 a Parigi, rispolverando lo stile ottimista Slim Look di Marc Bohan, direttore creativo della maison dal 1961 al 1989. Silhouette grafiche e lineari, dagli orli accorciati, tagliati con la squadra. Anche Versace propone: maglioni a collo alto, minigonne, miniabiti, stivali e tacchi imponenti; outfit colorblock sgargianti tipici di quell’epoca, così come le bandane e i collant super coprenti. Per questa, e per la prossima stagione, quindi, lasciamoci ispirare dalle vibrazioni vintage; libero sfogo a motivi scozzesi, tuniche dalle influenze orientali e abiti a trapezio appartenenti al mercato del second hand.
La moda ispirata ai Sixties rappresenta una piccola via di evasione dai rigori e dalle normative vigenti della nostra epoca; dopo un lungo periodo di stallo e di comfort style in casa, i fashionisti, e non solo, hanno bisogno di leggerezza e dinamicità. Quale miglior riferimento se non quello agli anni 60? Ecco un nuovo simbolo di ritrovata libertà e rinascita, consapevole e coscienziosa dei limiti e dei disagi che il periodo appena trascorso porta con se.
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