Tutti, o quasi, soprattutto se fanno parte delle vecchie generazioni, conoscono più o meno bene la carriera dei Rolling Stones, una delle più grandi band di sempre. Ma non è detto che tutti siano a conoscenza della storia di Mick Jagger, il loro carismatico leader. Sono davvero pochi gli artisti che oggi, sia a livello italiano sia a livello internazionale, possono dire di essere stati alla guida di un gruppo e sulla cresta dell’onda per così a lungo. Le band (e le vicende dei loro rivali per eccellenza, i Beatles, ce lo insegnano) arrivano tutte, ad un certo punto, a sciogliersi. E di norma, per come siamo abituati, è proprio a causa del cantante che i rapporti iniziano a deteriorarsi. Forse, da un certo punto di vista, è anche normale: chi ha in mano il microfono è molto più riconoscibile per i fan, diventando non solo la voce ma anche il viso della band. E questo si trasforma, puntualmente in pesanti dissapori.
Eppure, la storia di Mick Jagger e dei suoi Rolling Stones (pur con alti e bassi) è diversa.
Ed è, in qualche modo, la cosiddetta eccezione che conferma la regola. Ma partiamo dalle origini del “mito” Jagger e di come questo straordinario talento ha iniziato a muovere i primi passi. Michael Philip Jagger (questo il suo nome completo) nasce il 26 luglio 1943 a Dartford, nel Kent. La sua famiglia medio borghese gli assicura un’infanzia dopo tutto felice e insiste affinché inizi a cantare, spronandolo nelle sue aspirazioni artistiche. Così, Mick comincia a cantare, fin da piccolo.
Già nel 1950, quando è praticamente un bimbo, conoscerà quello che nel giro di qualche anno diventerà uno dei suoi compagni di avventura, Keith Richards, il co-leader della band.
Per qualche anno i due si perderanno di vista, fino a che nel 1960 si ritroveranno rendendosi conto di avere la stessa passione per il rhythm and blues. Inizialmente, Mick Jagger avrebbe dovuto soddisfare le aspettative dei suoi familiari (e della madre in particolare) e diventare un giornalista, oppure un laureato in Economia. Ma è ovvio che il buon Mick avesse aspettative ben diverse. Le sue speranze e aspirazioni vengono intercettate dall’amico Keith, con il quale a breve inizierà a suonare in uno scantinato di Ealing Broadway. Ed eccoci qui agli albori di quelli che sarebbero diventati i Rolling Stones, fondati insieme ai colleghi Brian Jones, Bill Wyman e Charlie Watts.
Il percorso, come spesso accade in questi casi, non sarà certo facile. Il periodo degli anni ’70 in particolare è il più duro per il leader del gruppo, che si dovrà districare fra gli impegni musicali e la gestione della tossicodipendenza dell’amico Richards. Il decennio, tra le altre cose, si era aperto con la morte di Jones, un evento scioccante che portò Jagger ad un cambio di rotta, musicale e organizzativo. Sarà proprio alla luce di questi anni complessi che, fra il 1980 e il 1993, deciderà di intraprendere una carriera solista, riuscendo a ricucire i rapporti con gli altri membri piano piano.
Dal 1994 niente più è cambiato e Mick Jagger è tornato con l’energia e la carica di un ragazzino, rimaste immutate fino ad oggi.
La storia di Mick Jagger, come ogni buon rocker che si rispetti, passa anche per molti cuori spezzati, per quanto non sia mai stato considerato un sex symbol tout court. Tuttavia, è proprio l’aurea della star e le sue movenze (oltre alla sua incredibile presenza scenica) ad averlo trasformato in un oggetto del desiderio femminile.
Non si contano, in questo senso, i flirt che gli sono stati attribuiti, oltre ovviamente alle relazioni vere e proprie.
Mick Jager, al di là delle fan e delle groupies che per lui avrebbero fatto carte false, è stato sposato dal 1971 al 1978 con Bianca Pérez-Mora Macias, mentre dal 1990 al 1999 si è legato in matrimonio con Jerry Hall. In totale, fra uno sposalizio e una relazione fugace, il divo del rock ha “collezionato” ben 8 figli. Pensate che l’ultimo è arrivato l’8 dicembre 2016 quando la fidanzata, la ballerina Melanie Hamrick (appena ventinovenne) ha dato alla luce il piccolo Deveraux, che si è ritrovato un padre rocker 73enne. Una vita da rockstar con la r maiuscola, droghe comprese. Già, perché non è certo un mistero che Mick abbia assunto più di qualche sostanza nel corso della sua vita. L’uso e l’abuso di stupefacenti è stato per il musicista e i suoi compagni un modo di superare particolari momenti di stress. In un’intervista, a proposito, il cantante aveva raccontato:
“Mi vengono i brividi, quando mi vengono in mente le nostre canzoni sulla droga. Ci stavo pensando proprio l’altro giorno: non ero proprio tagliato per fare la vita dello sballato. Mangiare, bere, assumere droghe e fare sesso. Una noia terribile. Si drogavano tutti in continuazione, non era poi una cosa così speciale”.
E di canzoni sulle sostanze i Rolling Stones ne hanno fatte a bizzeffe.
Pensiamo a brani come Brown Sugar, Sister Morphine o ancora Dead Flowers. In quest’ultimo, in particolare, Mick Jagger e compagni cantavano: “Sarò lì proprio in cantina, con un ago e un cucchiaio”. Praticamente un inno all’eroina, di cui tra l’altro Richards divenne dipendente. Grazie al cielo, però, Mick Jagger non si è unito al dannato “club dei 27” e può dirsi ancora in piena forma anche oggi, a 78 anni suonati. Resta soltanto da capire chi sarà il suo ideale erede. Molti sono convinti che qualcuno già potrebbe essere pronto a prendere il suo testimone: Harry Styles, secondo molti, potrebbe prendere l’eredità di Jagger. L’ex membro degli One Direction, con il suo carisma, il suo fascino glamrock e le sue movenze potrebbe in effetti essere un ottimo candidato. Citando una celebre canzone interpretata in suo onore da Adam Levine e Christina Aguilera, Harry “si muove proprio come Jagger”.
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