Il nostro mondo sta cambiando, e il 2022 potrebbe essere l’anno del cambiamento e la fine dell’era dei fashion influencer. I segnali di questa inversione di tendenza sono di fronte ai nostri occhi, anche se a volte potremmo non rendercene conto. In un contesto in continua evoluzione, è necessario guardarsi intorno e capire quali sono le attuali tendenze in atto, soprattutto se si fa parte di questo settore, per non rischiare di rimanere irrimediabilmente indietro.
La fine dei fashion influencer è legata al nuovo rapporto con i social
C’è stato un periodo, piuttosto lungo, in cui tutto quello che era in rete sembrava essere unico punto di riferimento. Fino ai primi anni del 2000 eravamo piuttosto abituati a postare ricordi, immagini, video su Facebook e Instagram, spesso alla ricerca disperata di like o di quella che in molti oggi chiamano validazione. Si è trattato di qualcosa di nuovo per noi esseri umani, la nostra prima occasione di ricercare approvazione in un mondo virtuale anche da parte di chi ci conosceva appena (o non ci conosceva affatto). Poi, però, qualcosa è cambiato.
Un nuovo paradigma social
Complice la crisi economica, le guerre, la pandemia, e in generale una crisi dei valori del mondo occidentale molte delle nostre priorità sono mutate, e con questa nuova sensazione e bisogno di realtà ci siamo mano a mano allontanati dai contenuti online per vivere una vita vera, reale, concreta. Un nuovo universo in cui la perfezione degli influencer non trova più spazio.
Riscoprire la qualità nell’imperfezione
I canoni Instagram ci hanno abituati troppo a lungo a prodotti patinati, corpi scultorei, vite da favola, elementi molto distanti dalla quotidianità di milioni di persone in tutto il mondo. Da qui nasce la ricerca di qualcosa di imperfetto, non canonico, spesso per molti versi controcorrente. Anche i profondi cambiamenti dell’estetica Instagram e la ricerca delle immagini brutte fanno parte di questo processo, come naturale conseguenza.
Gli influencer e la percezione del vuoto
In un contesto simile, chiunque si presenti al pubblico come mero corpo sul quale sono appesi vestiti di lusso, spesso da migliaia di euro, perde quasi completamente il suo valore e anzi infastidisce i fruitori del contenuto online. Quello che stiamo cercando non sono più top model ma piuttosto modelli di vita, che ci possano anche insegnare qualcosa e non si presentino solo come banali strumenti di marketing impersonale.
Il boom dei profili educational
Non stupisce in questo contesto che i classici influencer fashion, con le loro foto posate e i loro capi griffati, stiano piano piano perdendo sempre più mordente sui follower, che scappano alla ricerca di qualcosa di diverso. Ecco dunque che in questo contesto esplodono i creator che hanno costruito un vero e proprio storytelling, o a maggior ragione che ci insegnano qualcosa. Risulta molto più interessante imparare a cucire con un tutorial piuttosto che acquistare l’ennesimo dozzinale capo d’abbigliamento.
L’esperienza a favore dell’immagine
Cambiando la prospettiva, diventa così cruciale “vivere il prodotto” piuttosto che ammirarlo e basta: gli influencer che oggi hanno maggior successo sono dunque quelli che ci portano nelle loro vite regalandoci momenti di quotidianità e insegnandoci a vivere secondo i nostri tempi e le nostre necessità. Non è più il momento dell’invidia sociale e della ricerca spasmodica di una vita che non sarà mai alla nostra portata. Le persone stanno cercando elementi più autentici, dai quali possano trarre insegnamento per dare una scossa alle loro esistenze. Siamo soltanto all’inizio di una nuova fase storica: chi fra gli influencer vorrà sopravvivere dovrà sottostare a queste nuove regole non scritte, mentre chi non si adatterà dovrà prendere in considerazione il rischio di soccombere. Per alcuni sembra già prospettarsi un viale del tramonto.
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