Milioni di persone in tutto il mondo si rivolgono a Instagram per seguire e interagire con una nuova ondata di personaggi online, le virtual influencer. La conquista del mondo da parte dei robot è una paura che un tempo derivava dal cinema di fantascienza. Ora è passato da un pensiero inverosimile a una potenziale realtà, grazie agli sviluppi radicali nella scienza, nell’ingegneria, nell’intelligenza artificiale e nella grafica computer.
Protagoniste del mondo digital, le influencer virtuali sono finzioni calate e integrate nella realtà.
State ancora cercando di capire cosa sono le virtual influencer? In breve sono personaggi digitali, creati utilizzando software di computer grafica. Sono “soggetti” immaginari, personaggi, generati al computer, che hanno le caratteristiche e le personalità realistiche degli umani. Potrà piacere o meno ma stanno diventando una vera forza da non sottovalutare nel settore del web marketing.
Ovviamente, le influencer virtuali in realtà non “esistono” nel significato tradizionale della parola. Dietro ognuna di loro ci sono creatori, brand e individui con un occhio attento alla tecnologia. Sono loro i responsabili della crescita delle loro piattaforme Instagram e della trasformazione di queste figure virtuali in icone, riconosciute a livello internazionale. I creatori scelgono il modo in cui guardano, si vestono e agiscono e con chi collaborare su Instagram. Secondo Christopher Travers, fondatore di VirtualHumans.org, le influencer virtuali possono fare tutto ciò che possono fare le influencer umane, ma con maggiore controllo e coinvolgimento.
L’ascesa degli umani digitali nei social media è appena iniziata.
Alcune delle più famose influencer virtuali hanno già raggiunto ben oltre il milione di follower. Quindi, proprio come quelle umane, i brand che scelgono di collaborare con questi personaggi si aprono ad un pubblico enorme e a tutta una serie di vantaggi, legati alle visualizzazioni e al marketing. In effetti, offrono quasi tre volte i tassi di coinvolgimento di quelle reali (Chiara Ferragni esclusa ovviamente). Alcuni brand hanno già iniziato da alcuni anni ad immergersi in questo mondo futuristico. Non siamo di fronte a un fenomeno troppo recente: basti pensare che una delle influencer virtuali più seguite, Lil Miquela, è attiva dal 2016.
Dior, Coach, Balenciaga e Ouai sono solo alcuni dei nomi che hanno già collaborato con le fashion avatar.
Le più famose collaborano con importanti aziende di moda e del luxury; hanno moltissimi follower, ai quali raccontano ogni aspetto della loro quotidianità, creando un legame molto forte con i fan. Indossano abiti, sponsorizzano prodotti, pubblicano stories e reels, sono aggiornate sulle tendenze e alcune di loro partecipano anche alle sfilate.
Lil Miquela: la vera star delle influencer virtuali.
Nata nel 2016 vanta oltre tre milioni di followers su Instagram; ha 19 anni ed è per metà spagnola e per metà brasiliana. Sostenitrice dichiarata del movimento Black Lives Matter, si interessa di moda e musica. Ha infatti già pubblicato il suo singolo ”Mine” nel 2017 guadagnando oltre 6 milioni di visualizzazioni su YouTube. Ha collaborato con Prada, Chanel, Balenciaga, Calvin Klein nel 2019 con uno spot, funzionale alla promozione dei valori LGBTQ, che ha immortalato un suo bacio con Bella Hadid.
Poi c’è Noonoouri che si descrive come “digital character, activist, vegan”.
Ciò che è particolarmente interessante di Noonoouri è che, per quanto riguarda il mercato cinese, è rappresentata in esclusiva da Vogue China, che ne controlla le attività, l’immagine e il management commerciale. Una mossa strategica effettuata dalla rinomata rivista, per guadagnare forza nel mercato e penetrare in profondità nella Generazione Z, ossessionata dal mondo virtuale.
Imma, è famosa per i tratti realistici e il caschetto rosa.
E’ stata creata in Giappone e come le altre influencer virtuali condivide sui social la sua vita personale, insieme al fratello e al cagnolino che anche lui ha un account con più di 3000 followers. Inserita tra i 100 talenti da tenere d’occhio dal Japan Economics Entertainment ha già collaborato con aziende come Ikea, Dior, Puma e Nike.
Shudu, la prima digital supermodel del mondo.
Nasce nell’aprile del 2017 ma ha già un incredibile successo, grazie a collaborazioni importanti come Samsung, Fenty, Ferragamo, Loboutin e Balmain. La Puma ha creato Maya, una fashion avatar, per rappresentare la regione del sud-est asiatico come parte della promozione delle sue nuove sneakers Future Rider. Le previsioni dicono che, anche le influencer umane potrebbero a breve iniziare ad abbracciare gli alter ego virtuali per proteggere le loro relazioni con gli sponsor esistenti.
Potrebbe interessarti anche – Il fenomeno dei finti influencer su TikTok