Glitz Africa Fashion week: la moda creativa e sostenibile dei talenti locali

Glitz Africa Fashion Week

, il più importante evento di moda del Ghana, ritorna per la sua nona edizione. Il focus emergente riguarda le tematiche di creatività e sostenibilità. Una moda sostenibile, sensoriale ed emozionante, esibita da presentazioni, seminari, mostre, sfilate e servizi fotografici. Dal 21 al 24 ottobre la GAFW va in scena secondo un’innovativa proposta poliedrica che coinvolge stilisti, attori, influencer, media, studenti ed appassionati del settore.

Gli eventi di Glitz Africa Fashion week vanno in scena presso la Grand Arena, l’Accra International Conference Centre e l’Underbridge.

Anticipata da un Beauty Forum per gli imprenditori della bellezza, la GAFW apre il sipario sulla sfilata “Free Street”, il fashion show di Accra dedicato allo streetwear. I defilè continuano sul tetto dell’Ottagono con le collezioni SS 22 presentate dagli stilisti ghanesi e africani. L’evento è seguito in serata dall’after party del Fashion Night Out. La moda Made in Africa, incentrata sulla sostenibilità, riunisce i talenti del territorio nella metropoli ghaniana di Accra. Le sfilate incantano il pubblico con collezioni piene di glamour e di verve.

A esibirsi non solo brand già affermati, come Studio 189 e Atto Tetteh, ma anche talenti emergenti, tra cui Ajabeng, Boydoe e Studio Madoch.

Oltre alla qualità estetica dei capi e al lancio di nuove tendenze street, gli stilisti enunciano a gran voce tutto il loro impegno verso una moda ecogreen. Una moda necessaria per il futuro del settore. Tra le creazioni che si distinguono per creatività e sartorialità, spiccano quelle firmate da Studio 189. Il brand opta per uno spettacolo musicale, distante da una classica modalità di presentazione di collezione. Attraverso le nuance di una palette caleidoscopica e rispettando la tradizionale indigo-dyeing, il marchio porta in passerella abiti leggeri, cappotti e top in batik e kente, emblema della manifattura locale ghanese.

Atto Tetteh opta per un ritorno al basic, prediligendo il black and white, con contrasti cromatici arcobaleno ottenuti dalle tradizionali pratiche di tintura.

L’ispirazione affonda le sue radici nel mondo del Fort Anomabo, architettura miliare della città natia del designer. Il riferimento architettonico si palesa nella collezione evocando nelle stampe le finestre ad arco ed il profilo del forte. Corsetti in kente abbinati a maxi abiti, poncho tie-dye su completi due pezzi. Ajabeng, invece, sviluppa un’estetica afro-minimalista, nella collezione “AfroRomance”, ideale prosecuzione del primo debutto del designer. Celebrativa della bellezza dell’amore e rispettosa dei criteri di sostenibilità, lo stilista impiega una palette naturale, prediligendo l’azzurro cielo e il giallo pallido. I riferimenti tematici spaziano dal mondo cinematografico alla fotografia d’archivio, utilizzando un’interpretazione innovativa e originale di tessuti biodegradabili.

Boydoe, giovane fashion designer neolaureato, sviluppa un lavoro di upcycling e di second hand, donando una seconda vita al denim.

Riscuotendo un diffuso apprezzamento, la collezione eco-friendly sfoggia capispalla e vestiti patchwork sfilacciati. Altre silhouette interessanti sono quelle esibite da Studio Madoch, attraverso cui il fashion stylist ivoriano Lewis Mardochee incanta il pubblico con dei nude look. Capi magistralmente destrutturati che lasciano scoperte alcune parti del corpo, impreziositi da dettagli come le conchiglie di ciprea e di plastica. Tra i capi di spicco i top in stile BB con spalle scoperte, gonne con tagli asimmetrici e spacchi vertiginosi; tra gli accessori, le mini box bag, i tacchi block e le slider provenienti dal tessuto quadrettato dell’iconica borsa Ghana Must Go.

Ekki illustra una parata di alternative di declinazione della moda sostenibile, sperimentando la fusione tra tipiche silhouette nigeriane e tessuti fantasia.

Una collezione eccentrica che ben si presta al mood della calda stagione. Capo emblematico si rivela un cappotto interamente multicolor, ricco di zip, con una fascia in batik; il capo è abbinato ad una gonna a matita sfilacciata, e ad una borsa-cestino in raffia con pompon. Maison Midekor presenta un’art chic che si articola in seducenti silhouette, come i tea dress ad A, impreziosite da ricami di volti e figure stilizzate. Kamsi Charles si concentra, invece, su di un unico capo, il vestito classico da uomo, abbinato agli accessori in organza per capelli.

Il completo maschile è rivisitato attraverso molteplici compromessi cromatici, come il bicolor e il floreale. Yeside Laguda sperimenta il color block, nel giallo, nel verde e nel blu, su tessuti tie-dye, riprendendolo a contrasto con le stampe multicolor. Ibrahim Fernadez, infine, presenta un mix scintillante tra morbidi tessuti lucenti, come il raso, e il casual del tie-dye. Le silhouette presentano un basic ma sexy design, declinato in vivide tonalità, quali il blu, il rosso, il verde ed il giallo.

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