Sublime eleganza e leggerezza sono le parole evocate dalla collezione Giorgio Armani Primavera Estate 2022. Un defilé che narra una storia sussurrata dal mare. Un racconto cullato dalle onde che si infrangono sulla riva, sotto le prime luci dell’aurora.

Giorgio Armani Primavera Estate 2022 Life&People Magazine LifeandPeople.it

Giorgio Armani, nella collezione primavera estate 2022,

racconta il proprio amore per la moda, l’amante amata che lo ha accompagnato per una vita intera.

“Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare.”

con il verso, tratto da L’infinito di Giacomo Leopardi, inizia la narrazione di una poesia scritta dal Re della moda italiana. Una scelta sentimentale è quella di riaprire, in occasione della Milano Fashion Week, in via Borgonuovo, la sua prima sede fissa per le sfilate; location leggendaria in cui prendono vita le sue prime espressioni artistiche e professionali davanti ad un pubblico. Luogo che ora assume una dimensione raccolta e intima.

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Il suo teatro è trasformato ora in un lido, con lo sfondo, tenue e sfumato, di un orizzonte azzurro al tramonto.

Il paesaggio naturale è legato allo stato d’animo dell’uomo. Traspare un velo di malinconia in un posto pieno di ricordi evanescenti. Un’atmosfera quasi onirica in cui la memoria risveglia il senso di dolcezza, giovinezza vacanziera ma anche festa gioiosa. La donna Armani avanza in passerella, sorridente e rilassata; sulle note, ora di un’incalzante tarantella napoletana, ora di nostalgiche musiche italiane che cantano di amore, mare e sole. Una scenografia essenziale: una sola immagine sullo sfondo, una distesa d’acqua all’orizzonte, che porta con sé le storie di tutte le voci riecheggianti al suo interno.

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È una passerella intrisa di incanto, in cui sembra che le modelle siano ninfe delle acque.

Il moto di queste ultime è incessante, sempre uguale e sempre nuovo; e proprio la calma dell’acqua corrisponde, nella collezione SS22, al porto sicuro dell’eleganza, l’ineffabile arte eterna sempre ambita dall’uomo. Come le onde del mare che si agitano sempre di più per poi tornare alla calma, così la donna Armani ci guida verso il nostro porto sicuro: l’eleganza, l’impagabile arte eterna, come ci ricorda Re Giorgio, del farsi ricordare.

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La modella Armani sorride e cammina in passerella più lentamente del solito, con fare tranquillo e informale. Tra gli accessori, compaiono il foulard annodato intorno alla testa, la borsa-sacchetto di bamboo e grandi orecchini pendenti, dalle pietre marine bianche, azzurre e scarlatte. Ai piedi, sandali piatti di nappa con allacciatura alla schiava o babbucce in ecopelle arabeggiante.

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Una morbida blusa leggera e fluttuanti pantaloni alla turca con vita bassa costituiscono uno dei suoi total look. Altri outfit da giorno, dalle linee pulite e minimal, prevedono il ritorno dei capi storici più riusciti del marchio; icone come la giacca à jour logata, la gonna dal taglio a sarong, il top di perline colorate, il cappello a calotta, l’abito in georgette dal taglio ottomano, i pantaloni fluidi multipence in vita.

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La palette colori si tinge di fresche e desaturate tonalità sorbetto.

Per le avventure sotto i raggi del sole, ci sono ancora i top-camicia lunghi fin sotto il ginocchio, quelli fasciati in cotone popeline plissettato e quelli col bordo di seta intrecciata; pantaloni rigorosi a sigaretta in seta, con stampe floreali naif. Giacche corte coreane da completo con chiusura laterale o a trapezio. Il trucco sul volto è essenziale e i capelli sono ordinatamente raccolti dietro la nuca per lasciare il viso scoperto.

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Gradualmente si arriva, poi, ai vestiti lunghi ed eleganti, da cockatil e per la sera. Abiti da sogno che cristallizzano l’immagine della perfezione: la maestria sartoriale, la ricerca del dettaglio, l’impeccabile vestibilità e la rifinitura perlacea dei tessuti. Gli orli degli abiti scendono fruscianti fino alle caviglie.

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Il modello emblematico di queste caratteristiche è il robe manteau che si apre in una gonna, interamente in chiffon ricamato con microfrange e cristalli. Questi ultimi, come il riflesso della luna sul mare. Sulle spalle degli abiti, lavorazioni a rete ottenute con vari strati di georgette. Come accessori, saltano all’occhio gli orecchini di cristallo e, legate al polso delle modelle o portate a mano, clutch e pochette.

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I colori dominanti per la sera, sulla battigia illuminata dalla luna, sono il blu ceruleo e il verde argentato, insieme a pennellate di rosa, ora pallido ora rubicondo.

Giorgio Armani percepisce, tra le persone, la voglia popolare di dolcezza, la necessità di ricevere affetto, di innamorarsi di nuovo e di recuperare i rapporti persi. Questa sensazione fa sì che lui trasporti questo desiderio comune all’interno della sua collezione; ci mette dentro, però, anche il suo personale innamoramento continuo nei confronti della moda. Sentimento percepibile negli occhi, lucidi e pieni di gratitudine, dell’uomo nel momento del saluto; uomo che porta sul capo la corona della moda italiana e al quale applaude la standing ovation finale del pubblico.

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“Il mondo sta andando verso situazioni molto discutibili per cui c’è voglia di dolcezza, di essere innamorati e che qualcuno si innamori di noi – afferma Giorgio Armani – abbiamo voglia di recuperare dei rapporti persi a causa del mondo, che sta andando verso una situazione discutibile. Teniamo quello che abbiamo con i denti, abbiamo la terra: cerchiamo di salvare lei e noi stessi”.

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