Con l’arrivo di giugno, mese del Pride, il mondo dello spettacolo e della musica si ravviva di colori, messaggi di libertà e chi fa parte della comunità LGBTQ+ sa bene che, in questo periodo dell’anno, alcune canzoni toccano le corde più profonde dell’anima, a dimostrazione che il ruolo della musica è sempre stato fondamentale nella lotta per i diritti di uguaglianza e libertà. Nel corso degli anni, numerosi artisti internazionali hanno utilizzato la loro voce per prendere posizione e rompere gli schemi, realizzando brani divenuti veri e propri inni di orgoglio, coraggio e speranza.
Sfidando a testa alta i tabù dell’epoca
molti pezzi hanno assunto un ruolo centrale nel dare voce a chi spesso rimaneva in silenzio, cambiando le menti di intere generazioni. Artisti come Lady Gaga, Katy Perry, P!nk, Indigo Girls, Cher, Cyndi Lauper, Madonna, Queen, Elton John, Donna Summer, George Michael e Sia sono solo alcuni esempi di star del panorama musicale internazionale che hanno assunto il ruolo di icone per i membri appartenenti alla comunità LGBTQ+. In Italia, l’elenco si arricchisce con ulteriori voci importanti come quelle di Carmen Consoli, Levante, Subsonica, Dolcenera, Elodie, Marco Mengoni, BigMama e Raffaella Carrà.
Pronti a risuonare anche quest’anno nelle piazze di tutto il mondo, i testi e le sonorità dei progetti musicali di questi artisti – più o meno datati – rivestono un ruolo imprescindibile nel percorso di accettazione e rafforzamento dell’identità personale, al punto da essere considerati degli inni queer a tutti gli effetti.
“Born This Way” di Lady Gaga
In testa alla classifica dei brani più amati e suonati durante il mese arcobaleno c’è sicuramente Born This Way di Lady Gaga, che per molte persone ha rappresentato un significativo punto di svolta: il momento in cui hanno compreso la bellezza della libertà di mostrarsi per ciò che si è veramente. Come raccontato dalla cantante, la scrittura del brano è stata ispirata dalla storia di Carl Bean, attivista religioso gay afroamericano che ha accolto le persone bi e omosessuali all’interno della sua comunità protestante. Ancora oggi, sui social media sono numerosi i giovani che raccontano come Born This Way li abbia incoraggiati a fare coming out con la famiglia e gli amici, lasciando da parte il timore del giudizio.
“True Colors” di Cyndi Lauper
Questa canzone ha segnato indelebilmente i cuori dei giovani degli anni ’80, assumendo il ruolo fondamentale di faro su un movimento che fino a quel periodo storico era rimasto all’ombra. Scritta nel periodo in cui Cyndi Lauper perse un amico affetto da AIDS, True Colors ha simboleggiato un forte abbraccio per tutte quelle persone affette da questa malattia, escluse dalla società o addirittura definite “reietti”. Come suggerito dal titolo, il brano incita a mostrare i colori più autentici della propria personalità e recita: “So don’t be afraid to let them show, your true colors… are beautiful like a rainbow show me a smile then”.
“Elton’s Song” di Elton John
In questa selezione di canzoni simbolo del Pride non possono mancare quelle scritte da Elton John. Il famoso musicista britannico ha dichiarato che Elton’s Song fu la prima canzone che registrò con un contenuto omosessuale esplicito. Il testo, scritto da Tom Robinson, narra un amore non corrisposto tra un ragazzo e un uomo più anziano, raccontando tutti quei sentimenti che si provano nello scoprirsi omosessuale negli anni ’80. Una ballad dolce e delicata, forse non particolarmente adatta alle sfilate in strada con le bandiere arcobaleno, ma sicuramente un safe place per tutti coloro che si sentono incompresi.
“I kissed a girl” di Katy Perry
Torniamo negli anni 2000 con I kissed a girl, canzone uscita nel 2008 che ha puntato i riflettori sull’allora sconosciuta Katy Perry. Il brano risuona ancora oggi nelle orecchie dei Millennials, nonostante nel corso degli anni sia stato al centro di non pochi dibattiti.
Nata con l’obiettivo di normalizzare la bisessualità, I kissed a girl è stata definita colma di stereotipi, un tempo accettati ma oggi alquanto antiquati. Ne è consapevole la stessa Katy Perry, la quale dichiara che se ci fosse la possibilità di viaggiare nel tempo tornerebbe indietro nel 2007 e la riscriverebbe da zero.
“La tua mente cambia così tanto in 10 anni, tutti noi cresciamo”
“Luca” di Raffaella Carrà
Concludiamo con la regina della televisione italiana, Raffaella Carrà, divenuta un’icona gay quando la parola “gay” non esisteva ancora. Con i suoi look eccentrici e le sue canzoni ironiche e ballabili, la cantante bolognese ha da sempre avuto la capacità di radunare attorno a sé persone da lei definite “con un grande bisogno di fantasia e di sentirsi uguali a tutti gli altri”.
Nel lontano 1978, Raffaella parla dell’omosessualità maschile nella canzone intitolata Luca, dove racconta di essersi innamorata di un ragazzo dai capelli d’oro, il quale però si farà presto vedere in compagnia di un altro giovane. Un accenno velato sull’esistenza di una relazione proibita tra i due uomini, che ha significato un avanzamento notevole nel contesto sociale di allora.
Le note che celebrano l’amore e l’uguaglianza
Questa selezione di canzoni simbolo del Pride Month dimostra come la musica, più di ogni altra forma d’arte, continui a ricoprire il ruolo di forza motrice nel percorso di accettazione di se stessi. Anche attraverso le note di queste canzoni, il mese di giugno lancia un importante messaggio: qualunque essere umano è meritevole di amore e rispetto, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.