Fine di un’era. Lascia la guida della Maison Donatella Versace, una donna diventata un’icona. L’assassinio del fratello Gianni Versace è stato uno spartiacque nella sua vita professionale e personale. Dal 1997, anno in cui ha preso le redini della maison, ha saputo coniugare continuità con il passato e innovazione creativa contribuendo a rilanciare il marchio nel mondo. Un talento indiscusso, unito alla sua determinazione, nel corso della luminosa carriera è riuscita a ridefinire i concetti di lusso e femminilità.
Un’eredità rivisitata
Sotto la sua guida, il marchio è diventato l’emblema della modernità, pur mantenendo un legame profondo con le radici che Gianni aveva sapientemente piantato. Non si è limitata a seguire le orme del fratello, ha trasformato l’iconico brand in un laboratorio di innovazione, dove il design e la cultura popolare si fondono in modo armonico. La sua capacità di intrecciare la moda con la musica, l’arte e il potere femminile, ha dato vita a creazioni esplosive: collezioni che sono dichiarazioni politiche, sociali, culturali e celebrano sensualità, libertà e l’individualità, uno stile che diviene strumento di empowerment, un linguaggio visivo che sfida le convenzioni e celebra una femminilità senza limiti e senza paura. La stessa femminilità che si rispecchia nel suo modo di essere donna, madre e imprenditrice di successo.
Un mito che trascende la moda
Nel 2000, l’abito “Jungle Dress” indossato da Jennifer Lopez ai Grammy Awards ha lasciato una traccia indelebile nella storia della maison, dimostrando come la moda possa diventare simbolo culturale capace di conquistare il pubblico di tutto il mondo. L’evento ha segnato l’inizio di una nuova dimensione digitale per il fashion world, in cui un singolo look poteva diventare virale e generare un impatto globale. Ma, soprattutto, il “Jungle Dress” ha incarnato perfettamente il DNA Versace: energia, provocazione, e capacità di trasformare ogni passerella in un palcoscenico di arte visiva.
Un fenomeno che va oltre i confini della moda; una sensibilità unica per i tempi che cambiano, Donatella ha intrapreso collaborazioni straordinarie con star mondiali come Madonna. Ogni apparizione della pop star per Versace è stata una dichiarazione di ribellione e di espressione di un’identità forte, libera e sicura.
Leadership senza tempo
Non solo estro creativo la sua capacità di navigare tra il glamour e il business, ha mantenuto intatta la reputazione del marchio, spingendolo verso una tale espansione che Gianni, probabilmente, non avrebbe nemmeno osato immaginare.
La poliedrica designer ha saputo affrontare molte sfide e, con passione e caparbietà, ha donato nuova linfa alla maison, rinnovandola senza mai tradire l’eredità che la rendeva unica. Le sue sfilate sono diventate esperienze sensoriali in grado di risvegliare emozioni profonde. Dallo straordinario tributo al fratello nel 2018, a cui hanno partecipato Naomi Campbell, Claudia Schiffer e Cindy Crawford, fino alla creazione di “Versacepolis”, un’interpretazione sottomarina della mitologia che ha lasciato il pubblico senza fiato, ogni collezione è un viaggio che ha trasformato la passerella in un mondo alternativo, in un palcoscenico di fantasia e contemporaneità.
L’anno 2022 segna la collaborazione con Fendi, frutto della sintonia creativa con Kim Jones, e, l’anno successivo, quella con Dua Lipa. La sua ultima collezione, autunno-inverno 2025/2026, porta il brand ad una svolta radicale, dissolvendo i confini tra prêt-à-porter e design d’interni: un’interessante fusione di moda e decorazioni di Versace Home ha dato vita a una nuova dimensione visiva e concettuale. In ogni sua creazione, Donatella ha saputo mescolare tradizione e innovazione, mantenendo uno stile sempre attuale e fortemente distintivo.
Sostenibilità e impegno sociale
Come se non bastasse, ha utilizzato la sua visibilità anche per sostenere cause sociali di grande rilevanza, fra cui la lotta contro l’HIV/AIDS e i diritti LGBTQ+. Ha dimostrato che la moda può essere un mezzo potente di inclusività e progresso, comunicando valori di uguaglianza e giustizia sociale, e, questo l’ha resa figura davvero innovativa.
Passaggio di testimone: un nuovo capitolo
Dopo quasi trent’anni, la designer e imprenditrice cede ufficialmente la direzione creativa della maison a Dario Vitale, attuale design and image director di Miu Miu, senza tuttavia allontanarsi dal brand. In qualità di Chief Brand Ambassador; si concentrerà, infatti, con maggiore impegno su progetti filantropici e iniziative benefiche. Questo passaggio di testimone non segna la fine, ma l’inizio di un’evoluzione, un capitolo nuovo di un percorso che ha visto Donatella protagonista assoluta del successo mondiale di Versace.