“Chi si innamora della Medusa non ha scampo” così diceva Gianni Versace. A 75 anni dalla sua nascita ripercorriamo la storia di un mito della moda.
“Versace ucciso a Miami”, “In the Path of a Killer”, “Murder of a Fashion King”; questi sono solo alcuni dei titoli apparsi in tutto il mondo, la mattina del 15 luglio 1997, quando l’icona del design italiano Gianni Versace viene assassinato da un serial killer. La notizia sciocca sia l’universo della moda che il mondo. Nonostante l’assenza di Versace dall’industria della moda ormai da oltre due decenni, la sua eredità creativa è più forte che mai. Negli anni ’90, ispirato da Hollywood, dalla musica e dalla cultura pop, Versace cammina su una linea sottile al confine tra alta moda e ciò che definiamo glamour sexy. Corposo, appariscente e stravagante, con le sue creazioni attira leggende del Rock e Reali.
E’ il Re incontrastato dell’impero moda
Gianni Versace nasce il 2 dicembre 1946; suo padre Antonio è un venditore di elettrodomestici e la madre Francesca gestisce una sartoria a Reggio Calabria. Dopo essersi diplomato al liceo, lavora presso l’azienda di sua madre fino 25 anni, insieme ad una dozzina di sarte. Appassionato più che mai, considera il laboratorio di sartoria il suo parco giochi per affinare il mestiere, sotto la guida della madre. E’ il 1976 quando l’allora trentenne, estroso Gianni, con alle spalle qualche collaborazione con Genny e Alma e una sua linea personale chiamata “Complice”, sbarca da Reggio Calabria a Milano. Pochi anni dopo, nella grande città fonda, col il fratello Santo, due anni più grande di lui, l’impresa che porta il suo nome.
“Gianni Versace”, la storia di un’azienda alla conquista del mondo
Inizia l’ascesa, nel 1978 Versace apre il suo primo negozio in via della Spiga a Milano e nel 1979 i fratelli Versace ingaggiano niente meno che Richard Avedon per gli scatti delle campagne pubblicitarie. Presenta la sua prima collezione di prêt-à-porter femminile al Museo d’Arte Palazzo della Permanente di Milano. Utilizza come suo logo, la testa di “Medusa” la donna dell’antica leggenda greca, con i serpenti al posto dei capelli.
I ricchi anni Ottanta sono il terreno fertile per l’esuberante creatività di Gianni.
Possiede un forte senso del colore, gli piace avvolgere le forme femminili, spesso con abiti tagliati in sbieco e sete fluide. Molte delle sue idee sono audaci e fascianti, ma tutte realizzate con un alto livello tecnico, tutte perfette. Negli abiti della linea Versace, i riferimenti alla storia e ai classici si fondono con forme geometriche audaci e trame complesse in colori brillanti.
I suoi disegni sono inconfondibili, gli piace lavorare con la pelle e sperimentare nuovi tessuti e rifiniture. Appassionato di arte, decide di sconfinare nel mondo del teatro, dove, grazie ai suoi costumi di scena, nel 1987 riceve il premio Maschera D’Argento. In una Prima Alla Scala, nel 1982 incontra il modello Antonio D’Amico, l’amore della sua vita. Insieme creano la linea “Versace Sport” e “Istante”.
Gli anni Novanta si scandalizzano ma acclamano lo stile sado fatto di pelle, spille e nude look esibito in passerella dalle super top model.
Una rivoluzione di costume e di costumi. E’ l’era delle supertop Naomi, Claudia, Christy e Linda che non mancano mai sulle passerelle di Versace e Versus, la linea giovane nata nel 1989. Nel 1990 Versace lancia la sua linea “Classic V2” e “Signature” che interpretano la sua visione creativa in versioni più semplici. Scuote il mondo della moda portando i jeans in passerella durante un defilé di alta moda e nel finale della sfilata Autunno/Inverno 1991, fa sfilare le sue iconiche super top a braccetto lungo la passerella cantando il testo di “Freedom! ’90” di George Michael. Nello stesso anno riceve per la quarta volta “L’Occhio d’Oro” per il più creativo e innovativo stilista maschile.
La storia di Gianni Versace continua a Miami Beach, in Florida, dove acquista una casa precedentemente nota come Amsterdam Palace. Situata al 1116 di Ocean Drive, a pochi passi dall’Oceano Atlantico, Gianni trasforma la casa di ventiquattro appartamenti in una villa con dieci lussuose suite, undici bagni, una biblioteca e altro ancora. Investe tre anni e 32 milioni di dollari per creare la sua sontuosa visione di perfezione. Perché non essere circondati dalla bellezza che si è fatta da sé? Il suo logo con la testa di Medusa, adornato da un serpente è stato posizionato in tutta la proprietà.
La connessione di Gianni Versace con Miami, in particolare con South Beach, arriva quando disegna il sensuale look con t-shirt e giacca pastello per Miami Vice.
Diventa un vero punto di riferimento per rockstar e personaggi celebri come Michael Jackson, la principessa Diana e Paul McCartney. Il suo abito più iconico è un tubino tenuto insieme da spille da balia indossato da Elizabeth Hurley; abito che alla prima di un film del 1994 l’accredita come star.
Tra il 1994 e il 1995 Gianni Versace si ritira dalla vita pubblica per quasi 2 anni, dopo che gli viene diagnosticata una rara forma di cancro all’orecchio, inoperabile; la notizia si diffonde in tutto il mondo. La sorella Donatella ha il cuore spezzato.
Un giorno che non dimenticheremo mai
La mattina del 15 luglio 1997 a South Beach, in Florida, è un giorno tragico per la famiglia Versace. Gianni esce per comprare le riviste che raccontano le ultime sfilate di moda a Parigi, mentre il suo compagno Antonio si prepara per andare a giocare a tennis. Con due colpi di pistola viene assassinato all’età di 51 anni, sui gradini della sua villa di Miami Beach.
Ma la storia di Gianni Versace non finisce con la fine della sua vita; il suo successo vive ancora oggi attraverso il lavoro di Donatella, grazie a standard sempre più alti e con tocco creativo che renderebbe orgoglioso il fratello. Forse in un modo ancora più impressionante del suo genio creativo, Gianni ha gettato le basi per una casa di moda in grado di resistere alla perdita del suo cuore e della sua anima. Donatella durante la presentazione della sua ultima collezione, guarda ancora al suo defunto fratello per trovare ispirazione… E questa è un’eredità duratura.
Per la seconda volta nella storia di Gianni Versace aleggia l’ombra del giallo.
Lo scorso luglio sono stati trovati due uomini senza vita in una suite al piano superiore della villa appartenuta allo stilista. La villa, chiamata Casa Casuarina, ha subito una serie di transizioni dall’omicidio di Versace. Attualmente è un hotel boutique con 10 suite. Il mistero riguarda la strana connessione con la data dell’omicidio di Gianni Versace, il 15 luglio. Due trentenni di nome Adam e Alexander si sono dati appuntamento a Casa Casuarina e hanno deciso di uccidersi a vicenda, almeno così emerge dalle indagini, proprio il giorno del 24° anniversario della morte di Versace e proprio in quel luogo. Forse non sapremo mai risolvere questo mistero, così come sono ancora torbidi i motivi dell’uccisione di Gianni Versace.
Il tributo di American Crime Story
L’incredibile vicenda di Gianni Versace è stata in passato ripresa anche dal Re delle Serie TV Ryan Murphy, il quale gli ha interamente dedicato la seconda stagione di “American Crime story”. La seconda stagione del tv serial antologico, intitolato semplicemente “L’assassinio di Gianni Versace”, ripercorre infatti il giallo dell’uccisione dello stylist avvalendosi della bravura di pesi massimi come Edgar Ramirèz (Gianni Versace), Dannes Criss (Andrew Cunanan), Ricky Martin (Antonio D’Amico), Penelope Cruz (Donatella Versace). La serie, andata in onda nel 2018, ha ottenuto un buon riscontro di pubblico e critica, facendo avvicinare anche tantissimi giovani alla storia di uno dei geni più grandi che la moda abbia mai avuto.
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