Comunicare, veicolare un messaggio, pur evitando di ricorrere alla banalità del verbo. Le sonorità di un grido di protesta si ritraggono di fronte al potere seduttivo, magico e dirompente, della moda che, da sempre, rappresenta la sublimazione della potenza del linguaggio non verbale. Una duttilità silenziosa che ha saputo nel tempo farsi carico di un’eredità importante, per contribuire alla causa delle donne, vestendole di eleganza ma soprattutto di dignità e autorevolezza. Concedendo loro, per prima, di far sentire la propria voce – senza averne ancora il diritto ufficiale -, grazie al vigore comunicativo di una donna giacca e cravatta, che sfilando i capi al guardaroba maschile ha tratteggiato una nuova concezione di femminilità.
Donna in giacca e cravatta: la rivoluzione silenziosa
Il processo di emancipazione femminile non è passato soltanto attraverso le celebri azioni delle suffragette, ma ha anche saputo insinuarsi all’interno degli atelier, dove all’attivismo urlato si è affiancata una rivoluzione silenziosa. Nel momento in cui è stato necessario, le donne hanno indossato letteralmente i panni degli uomini, spediti al fronte della Grande Guerra, al fine di legittimare la centralità del loro nuovo ruolo: così il completo giacca e pantalone ha fatto il suo ingresso nel guardaroba femminile, incarnando perfettamente gli ideali femministi, seguito dall’accessorio maschile per eccellenza: la cravatta.
La storia della cravatta
Privilegio esclusivo del guardaroba maschile, la cravatta ha subìto un percorso di emancipazione parallelo a quello femminile, diventando oggi simbolo del power dressing. La storia dell’accessorio, di fatto, è affine a quella del completo – non solo perché oggetto di attenzione privilegiata da parte della moda donna -, ma anche per la genesi: evoluzione della classica sciarpa, i primi prototipi di cravatta risalgono ai Soldati di Terracotta, provenienti dalla Cina, quando erano utilizzate come accessorio per identificare il grado militare. Tuttavia l’invenzione dell’accessorio come lo conosciamo oggi (nella forma fine e allungata) si attribuisce ai soldati croati nel XVII secolo, i quali durante la guerra dei Trent’anni attirarono l’attenzione di Re Luigi XIV che a corte ne fece grande sfoggio, ergendolo a simbolo di una classe sociale elevata.
Così come alla corte francese tra Seicento e Settecento così nel mondo odierno, la cravatta resta un accessorio atto ad esaltare uno status di rigore ed eleganza. La medesima ispirazione che ha spinto la moda donna ad attingere dal guardaroba maschile per dare vita a un nuovo ideale di femminilità, risoluta nelle linee e libera nell’animo.
Tendenze Primavera – Estate
La donna che, liberatasi dell’esigenza di legittimare il proprio ruolo, sceglie con coscienza la giacca e cravatta, in quanto apogeo di raffinatezza contemporanea, è stata fonte di ispirazione per la primavera-estate di maison con Saint Laurent. In un omaggio di Anthony Vaccarello al fondatore del brand – colui che, secondo solo a Coco Chanel, seppe traslare il rigore sartoriale dell’abito di lui, a lei consacrandolo con Le Smoking del 1967 nella storia della moda -, la collezione Saint Laurent ss25 ha portato in passerella una donna sfacciata, forte e sicura di sé. Un defilé di smoking, completi sartoriali giacca e cravatta e trench che hanno esaltato un’idea di seducente femminilità che, in toni oscuri, rivela la spavalderia (le modelle hanno sfilato con le mani in tasca) di chi si gode, con lucidità spietata, le proprie conquiste.
La collezione primavera-estate 2025 di Saint Laurent, così come l’autunno-inverno 2023-24 di Valentino (prima dell’addio di Alessandro Piccioli e del ritorno di Alessandro Michele), hanno sancito l’urgenza di una moda che, affianco ai toni più neutri tipici della bella stagione, dia spazio al racconto di una donna che non ha paura di giocare con i tagli rigorosi e con le sfumature più oscure.
Un look sofisticato
Da abbinare con un tuxedo dal taglio classico – declinato anche nelle nuaces più tenui come il sabbia e il grigio – e una camicia colorata, la cravatta nera è l’accessorio che completa un look sofisticato da sfoggiare sia di giorno che di sera, in dialogo con gioielli oro maxi e bold come quelli visti da Saint Laurent. Invece, per un outfit ladylike e dai toni più giocosi, la sfilata di Valentino diventa l’archivio da cui prendere ispirazione: la cravatta completa look composti da gonne mini, camice trasparenti e trench con revers di paillettes.
Al di sopra della ciclicità delle tendenze, il look donna giacca cravatta rappresenta un pilastro di sofisticatezza senza tempo. Una sublimazione moderna del power dressing che incarna, nelle linee rigorose e nel dinamismo delle cromie, l’intera anima dell’emancipazione femminile che, oggi, racconta di una donna sicura, sfacciata e eternamente libera.