È riuscita a coniugare l’eleganza alla praticità, rivoluzionando l’armadio femminile. Ha piegato lo stile alle esigenze delle donne inventando creazioni capaci di attraversare il tempo, sempre attuali, in grado di esaltare la bellezza e la femminilità. La biografia di Coco Chanel è una sintesi di audacia, sensibilità e autodeterminazione: i compromessi non sono mai stati un’opzione possibile per la stilista che ha voluto liberare il corpo femminile da vestiti scomodi come corsetti e gonne voluminose. Ed è così che prendono vita confortevoli tailleur ispirati agli abiti maschili, le borse si arricchiscono di tracolle che lasciano le mani libere e regalano praticità, le calzature diventano morbide perchè, sosteneva Chanel:
“La vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento”.
Nelle sue mani i gioielli smettono di rappresentare uno status symbol e arricchiscono il look di tutte le donne al di là del ceto sociale.
L’infanzia e la creatività di Coco Chanel
Gabrielle Bonheur Chanel nasce il 19 agosto 1883 in un albergo dei poveri a Saumur, nella Loira francese. Il padre, Henri-Albert Chanel, è un venditore ambulante. La mamma Jeanne De Volle si ammala molto presto. I genitori non riescono ad occuparsi dei figli così i due maschi, Lucien e Alphonse, vengono mandati a lavorare in una azienda agricola. Le tre sorelle sono affidate alle suore della congregazione del Sacro Cuore dell’orfanotrofio di Aubazine. Proprio lì la stilista francese inizia a cucire per creare vestiti alle sue bambole: una passione che non la lascerà mai. Nel 1901 Gabrielle lavora come commessa a Moulins, nel negozio di biancheria e maglieria Maison Grampaye. Negli stessi anni intraprende una breve carriera come cantante: si pensa, infatti, che il soprannome Coco derivi dalla canzone “Qui qu’a vu Coco?” che lei cantava spesso durante le sue esibizioni.
La svolta
arriva nel 1908 quando conosce Étienne de Balsan, suo amante e primo finanziatore della stilista. Figlio di imprenditori tessili e ufficiale di cavalleria, Balsan le chiede di trasferirsi nel suo castello a Royallieu. Con il suo compagno appassionato di cavalli e di corse Chanel si trova a trascorrere molto tempo nelle stalle dei purosangue sperimentando la vita equestre che, poi, le ispirò i pantaloni da cavallerizza e le cravatte lavorate a maglia. Intorno al 1909 Coco Chanel inizia la sua carriera: negli anni in cui andavano di moda grandi cappelli ricoperti di piume, difficili da indossare, decide di lanciare i cappellini di paglia leggeri, decorati da fiori in raso o singole piume. Prende il via così La “rivoluzione” Chanel che punta a scardinare le abitudini e le convenzioni sociali del tempo. La creatività della stilista francese non si ferma: il suo guardaroba personale infrange le regole. Veste come un uomo, indossa la camicia con la cravatta e abiti monacali neri con il colletto bianco diventando l’opposto della femme fatale dell’epoca.
Dopo Baslan trova un altro finanziatore Étienne Arthur Capel, detto Boy, che presto si rivelerà l’amore della sua vita. Chanel i trasferisce a Deauville, in Normandia con l’uomo d’affari londinese. Qui i suoi cappelli conquistano tutti. Crea una linea di maglie marinare, pullover sportivi e blazer di flanella. Con la guerra e la mancanza di materie prime non si perde d’animo: sperimenta e inizia ad usare il jersey per creare il suo iconico tailleur che rende più agile la camminata delle donne alle prese con gli impegni quotidiani. Quando la storia d’amore finisce con il tragico incidente di Boy nel dicembre del 1919 Coco Chanel si traferisce a Parigi e apre la storica boutique al numero 31 di Rue Cambon. In breve tempo diventa il punto di riferimento dell’alta società, di intellettuali e artisti.
Il tubino nero: l’abito più famoso di sempre
E’ la “divisa” di Betty Boop uno dei primi sex symbol dell’animazione statunitense. Lo ha indossato Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” trasformandolo in mito. Nasce nel 1926 il tubino nero, la petite robe noire come lo chiamava Coco Chanel. Una creazione che ha segnato la storia della moda rendendo Chanel un’icona di stile indiscussa. Allora, negli anni Venti, indossare un abito nero fuori dal periodo di lutto era assolutamente inopportuno. Ancora una volta, Gabrielle, annienta credenze e tradizioni creando un vestito innanzitutto comodo, che si adatta al fisico di ogni donna e che si può mettere in ogni occasione.
Il profumo da donna
Chanel N°5 nasce dall’incontro con il granduca Dimitrij, esiliato dalla Russia nel 1917. La stilista francese entra in contatto con una cultura che apprezza il profumo e non resiste alla tentazione di aggiungere alle sue collezioni di vestiti e accessori una fragranza esclusiva. Racchiuso in una semplice boccetta di farmacia il profumo innovativo conquista tutti e non passerà mai di moda. Forse grazie anche all’icona sexy Marilyn Monroe che rivelò:
“Cosa indosso quando vado a letto? Due gocce di Chanel N°5”.
Il guardaroba femminile di Coco Chanel
- Il tubino nero
- Il tailleur composto da una box jacket e una gonna al ginocchio
- La borsa tracolla di pelle matelassé (l’iconico 2.55)
- Le scarpe sling back two tone
- I pantaloni anche per le donne
- Le magliette con le righe bianche e blu
- I gioielli Chanel, i costume jewelry per arricchire e adornare il look
- Le perle vere indossate con quelle finte in lunghissimi fili.
- I bracciali a croce maltese
- Il profumo Chanel N°5