Esistono profumi che non si dimenticano, rimangono attaccati alla pelle, ai nostri ricordi. Odori tanto potenti da plasmare la nostra persona. Gelsomino, fiori d’arancio, tabacco, mughetto sono solamente alcuni degli aromi che associamo all’universo dei profumi, spesso senza considerare la compagine più personale e individuale che ci associamo ad essi, e quanto questi definiscano la nostra stessa identità. Tra i nostri sensi l’olfatto risulta quello più ricco di fascino per via della sua intrinseca enigmaticità, in grado di evocare emozioni e ricordi in maniera spontanea e subitanea. Ha una forza che pochi altre esperienze possono eguagliare. Non è infatti un caso la sua associazione con il sistema limbico: il legame tra i profumo e la psicologia è intimo, radicato nel nostro cervello.
Il sistema limbico ed il talamo,
rispettivamente centro nevralgico delle nostre emozioni, stati d’animo, istinti, ricezione cognitiva dello stimolo olfattivo, che categorizza e riconosce l’odore. Questa doppia elaborazione dello stimolo è essenziale, è qui che gli odori riescono a provocare reazioni viscerali, spesso inconsapevoli. Ancora più profondamente il sistema olfattivo viene coinvolto nei processi di memorizzazione. La scienza suggerisce che le emozioni legate agli odori siano alla base del processo di apprendimento ed è proprio in questa complessa interazione che il profumo diviene un veicolo così potente di ricordi e identità.
Grazie a questa sua influenza, il profumo riesce a fuoriuscire dal suo ruolo di semplice accessorio, e si trasforma in una vera e propria estensione della nostra identità, aura invisibile che narra chi siamo. Nel dinamico universo della bellezza e della moda, la scelta di una fragranza diventa atto di auto-espressione tanto significativo quanto la scelta di un abito o di un accessorio iconico.
Come il profumo “parla” senza parole
Parte della magia dei profumi, risiede nella loro capacità di evocare sensazioni senza usare suoni o immagini. La Madelaine di Proust ne è forse l’esempio più rilevante, dal suo romanzo ed il richiamo potente del ricordo a partire da un semplice dolce odore. Sicuramente la Madelaine non comprendeva la complessità dei profumi che indossiamo, ma evidenzia la complessa sinfonia che una fragranza può avere. Le note di testa, di cuore e di fondo si svelano nel tempo e sulla pelle, creando un’esperienza dinamica e personale. Così le note agrumate, che richiamano freschezza e vitalità, quelle fiorite adibite all’idea di eleganza, e di romanticismo; quelle legnose suggeriscono mistero e profondità. Nell’universo della creazione delle fragranze, i “nasi” artigiani non creano semplicemente un buon odore, anzi modellano ideali e racconti sensoriali. Tramite un’impronta olfattiva si può definire una personale identità prima ancora di mostrarsi, di parlare.
Nel guardaroba personale, la scelta del profumo è pensata tanto quanto quella di un capo di abbigliamento. Se si opta per un vestito etereo e romantico, la sua perfetta armonia sarà quella con una fragranza fiorita che riesca ad esaltarne la leggerezza e la grazia. Case iconiche nel mondo della moda, come Dior e Chanel hanno compreso questa profonda sinergia. Non vendono solamente ampolle di vetro, ma un’intera estetica legata alla fragranza che completa e sigilla la persona che la indossa. Indossare J’adore significa cingersi di un’aura di femminilità opulenta e solare, scegliere Chanel n. 5, lanciato nel 1921, dà corpo ad un ideale di ricercatezza e sobrietà elegante ma potente. Il profumo, in questo senso diviene una vera e propria seconda pelle, invisibile ma essenziale.
Il futuro olfattivo tra personalizzazione e narrazione
Nel panorama odierno, la ricerca di una fragranza che riesce a raccontarci nella maniera più autentica possibile sembra obbligata. Questa tendenza ha portato infatti alla luce la profumeria di nicchia, che non si limiti più solamente a creare profumi piacevoli ma riesca invece a raccontare esperienze olfattive tramite storie complesse ed intime. In questo modo il profumo diviene un medium per esprimere uno stile esteriore ed un mondo interiore. Il settore moda e bellezza, note per la veloce interpretazione del gusto sociale, sta abbracciando questa domanda di autenticità, offrendo la possibilità di curare anche la propria identità olfattiva con la stessa attenzione dedicata all’abbigliamento.
Alla fine, una fragranza non è mai solamente un profumo. E’ impronta invisibile, nostro riflesso e racconto fuso sulla nostra pelle. Nella cosmologia contemporanea dominata dalle immagini, l’olfatto offre una seconda via, più sottile ma profondamente intima perché si possa lasciare il segno. Il profumo che prediligiamo parla della nostra identità, talvolta meglio di qualsiasi parola. Chi ci incontra, spesso, ci ricorda anche per questo, per la scia che abbiamo lasciato, per l’emozione che abbiamo richiamato, per l’aura che abbiamo saputo disegnare.