Non c’è niente che annunci la fine dell’inverno come il Carnevale di Venezia. Per i viaggiatori più curiosi, questa spettacolare celebrazione annuale che rispecchia lo spirito straordinario è una tappa obbligata. Ogni anno, persone da tutto il mondo si riversano nella città galleggiante per prendere parte a questa celebrazione unica, un gioioso tripudio di colori, suoni e spettacoli. Dal 14 febbraio al 4 marzo, costumi straordinari, maschere elaborate e affascinanti rievocazioni storiche che celebrano i 300 anni di Giacomo Casanova rendono il Carnevale di Venezia 2025 un’esperienza indimenticabile. Ma cosa sapete davvero del Carnevale? Come si è evoluta la festa nel corso della storia e quali sono le tradizioni secolari che la rendono viva? In una parola, cos’è il Carnevale dietro la maschera?
Il Carnevale e il suo legame con la Quaresima
La tradizione del Carnevale è direttamente collegata alla Quaresima, il periodo di obblighi religiosi che precede la Pasqua, quando storicamente ci si aspettava che le comunità cristiane seguissero rigide linee guida dietetiche, imitando i 40 giorni e 40 notti che Cristo trascorse digiunando nel deserto e resistendo alle tentazioni del diavolo, come raccontato nei Vangeli. L’osservanza della Quaresima è registrata nelle prime fonti cristiane nel IV secolo d.C. e imponeva il divieto di consumare grassi, dolci, carne e alcol di alcun tipo. Perciò, per liberare le loro dispense da questi alimenti prima dell’inizio del periodo di penitenza, i veneziani organizzavano banchetti e feste luculliane. Ecco perché l’ultimo giorno prima della Quaresima è noto come ” Martedì grasso”.
Origini storiche della festa più attesa dell’anno
Si ritiene che il carnevale di Venezia risalga tradizionalmente all’anno 1162, quando la città organizzò una festa improvvisata in Piazza San Marco per celebrare una gloriosa vittoria militare sul rivale patriarcato di Aquileia. Questa festa divenne presto un evento regolare che coincideva con le festività pre-quaresimali. La popolarità del Carnevale di Venezia crebbe costantemente nel corso dei secoli fino a che, nel XVI secolo, diventò uno degli eventi più imperdibili del calendario sociale dell’Europa barocca per le classi aristocratiche in cerca di piacere. A causa dell’eccessiva licenziosità in cui era scaduto, il Carnevale fu messo fuorilegge dall’imperatore austriaco Francesco II nel 1797 e ripreso solo negli anni ’70. Da allora è cresciuto sempre di più e, oggi, rappresenta la celebrazione della libertà dai ruoli imposti dalla società, dalle inibizioni e dall’etichetta sociale.
Venezia mascherata: quando l’anonimato rivoluzionò una città intera
Le origini della propensione veneziana a indossare maschere e travestimenti durante il Carnevale sono avvolte nel mistero, diversi storici sostengono che questa pratica è, in realtà, una risposta sociologica alle rigide gerarchie di classe e alle strutture sociali che governavano Venezia nel Medioevo. Oggi le maschere sono riservate solo alle legioni di festaioli che arrivano in città per festeggiare, ma non sono confinate al Carnevale. In effetti, i veneziani, amanti del lusso sfrenato, si affezionarono così tanto all’anonimato che le maschere garantivano loro che le indossavano ogni volta che potevano, facilitando incontri segreti e feste, visite ai bordelli e alle case da gioco, portando ad una sorta di livellamento tra ceti sociali e gruppi religiosi.
Inizialmente il loro uso era consentito solo tra il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, e il Martedì grasso, quando le leggi suntuarie che proibivano gli abiti sfarzosi furono sospese, ma le regole non erano rigide e i periodi in cui era consentito indossare le maschere aumentarono drasticamente nel tempo. Le maschere divennero così onnipresenti che ebbero persino una funzione ufficiale negli affari di stato, consentendo di svolgere votazioni, processi e scrutini in forma anonima.
Quali sono i diversi tipi di maschere indossate durante il Carnevale di Venezia?
Al Carnevale di Venezia, incontrerete un’incredibile varietà di maschere: da quelle relativamente semplici, ampiamente indossate durante il carnevale del passato, siamo giunti ad abiti particolarmente elaborati, che derivano principalmente dalla tradizione della commedia dell’arte. La “bauta”, un semplice modello con un grande naso, zigomi estremamente pronunciati e senza bocca, è la tipologia di maschera più comune indossata nel Carnevale moderno, ed era indossata anche dai membri dei consigli veneziani durante le votazioni, quando doveva essere mantenuto l’anonimato.
La colombina è una maschera a mezza lunghezza che copre solo gli occhi e il naso, solitamente riccamente ornata sulle guance con pietre colorate e piume. Questa maschera prende il nome da un personaggio femminile della tradizione della commedia dell’arte: la storia racconta che un’attrice che interpretava il ruolo di Colombina si considerava troppo bella per coprirsi completamente il viso, e questa maschera a mezza lunghezza fu creata apposta per lei come compromesso.
Infine, con il suo lungo becco e i grandi occhi fissi, la maschera del Dottore della Peste
è una delle più caratteristiche e sorprendenti che incontrerete. La forma della maschera è ideata dal medico francese del XVII secolo Charles de Lorme; la inventò come parte di un costume medico da indossare durante la cura delle vittime della peste (pensate a una forma antesignana e in qualche modo inefficace di DPI). Il suo utilizzo come maschera di Carnevale non è storico e risale alla rinascita della manifestazione negli anni ’70.C’è molto da fare durante il Carnevale di Venezia, ma gran parte del divertimento si trova nel girovagare per le strade e immergersi nell’atmosfera coinvolgente e festaiola che anima la città. Lasciatevi ispirare!