Se pensate che i look della terza serata di Sanremo 2025 sarebbero stati più sobri, vi sbagliate di grosso. Mentre il fashion system predicava paillettes e lustrini, sul palco dell’Ariston è esplosa la rivolta del controsenso: bad boys in gioielli Tiffany, principesse ribelli e rapper in completo sartoriale. Un cortocircuito di stile che ha mandato in tilt ogni certezza.
Metamorfosi Leone
Nella terza serata del Festival, Miriam Leone orchestra una sinfonia di trasformazioni. Tre atti: l’aristocratica in Armani Privé nero con smeraldi Bulgari, la passionale in rosso soufflé Giambattista Valli, la minimalista in Jil Sander. I capelli ramati, filo conduttore di una performance sartoriale.

Miriam Leone by Giambattista Valli
La guerriera Di Morabito
Clara indossa 800mila perline di vetro come una moderna Giovanna d’Arco. Il corsetto strutturato con fianchi sporgenti Di Morabito, i gioielli Damiani strategici, il make-up shimmer: un’armatura contemporanea che sussurra “posso conquistare il regno, ma con stile“. I look terza serata di Sanremo 2025 continuano a riservare una sfilata di sorprese.

Clara by Di Morabito
Equazioni di seduzione
Sul palco dell’Ariston 2025, Elettra Lamborghini risolve teoremi di sensualità. In Zuhair Murad e Yanina Couture disegna curve perfette: dalla clessidra ricamata alle trasparenze calcolate. I gioielli Leo Pizzo come coordinate precise su una mappa del desiderio.

Elettra Lamborghini by Zuhair Murad e Yanina Couture
Diamanti e catene
Nel terzo appuntamento del Festival, Tony Effe sovverte le aspettative: il total black Balenciaga incornicia una collezione Tiffany & Co. che riscrive le regole. I tatuaggi dialogano con i bracciali preziosi, in un manifesto di stile che funziona proprio perché non dovrebbe funzionare.

Tony Effe by Balenciaga
Smoking sul crepuscolo
Joan Thiele riscrive il dress code funebre in Chanel: shorts e trasparenze trasformano il lutto in seduzione. Quando il codice noir diventa un’arma di costruzione di massa, anche le convenzioni si arrendono.

Joan Thiele by Chanel
Velluto e risate
Sul palco della terza serata, Katia Follesa trasforma il black velvet Luisa Beccaria in puro entertainment sartoriale. La staffetta di abiti (dal matrimonio immaginario con Le Bon al velluto strategico) racconta una storia dove i gioielli Salvini sono la punteggiatura perfetta.

Katia Folles by Luisa Beccaria
Architetture sonore
Noemi disegna volumi in Rochas custom: niente orpelli, solo linee pure che cantano. I Bulgari brillano discreti mentre i capelli sleek completano un progetto dove ogni elemento risponde a una precisa funzione estetica.

Noemi by Rochas
Sprezzatura 2.0
Brunori Sas eleva il casualcore in Boglioli. La camicia Eton illumina, le Santoni marcano il territorio: quando il “mi sono vestito al buio” diventa una disciplina olimpica.

Brunori Sas by Boglioli
Rivoluzione gen Z
A metà della terza serata di Sanremo 2025, Sarah Toscano porta il manifesto Pucci sul palco dell’Ariston. I gioielli Miluna come ponte tra epoche, tutto il resto è provocazione calcolata. Un’estetica che spacca il pubblico in due, proprio come nelle intenzioni.

Sarah Toscano by Pucci
Pink riot
I Modà trasformano Enrico Coveri in un manifesto generazionale: il rosa shocking diventa statement politico, una rivoluzione cromatica che riscrive il galateo dell’Ariston. Quando il colore diventa attitude, anche Barbie si converte al punk.

Modà by Enrico Coveri
Laurea in coolness
Olly porta l’Emporio Armani in cattedra: cardigan che nasconde lamé, pantaloni dalla silhouette studiata. Il baffo non è un vezzo ma una tesi di dottorato in stile millennial. La cultura universitaria incontra la sartoria.

Olly by Emporio Armani
Storytelling sartoriale
I Coma_Cose riscrivono Shakespeare in Valentino: calze rosse su tunica beige per lei, beige su tortora per lui. Una narrazione dove anche le sfumature hanno un copione. Quando l’amore si fa tessuto.

Coma_Cose by Valentino
Atelier rock
Nella notte dell’Ariston 2025, Irama trasforma Balmain in uno spartito metal: maglia-armatura e guanti neri come accessorio manifesto. Un’operazione dove la couture incontra il garage, e il risultato è sorprendentemente armonioso.

Irama by Balmain
Ruggito couture
Gaia sfila in The Attico come una predatrice nelle savane dell’haute couture. I gioielli Angostura non decorano ma graffiano, mentre le trasparenze raccontano una caccia al glamour perfettamente riuscita.

Gaia by The Attico
Sartoria sovversiva
Francesco Gabbani in Corneliani dimostra che la ribellione può parlare in doppiopetto. Il taglio impeccabile nasconde un’anima rock, come un infiltrato alla festa dell’ambasciata.

Francesco Gabbani by Corneliani
Dive agli antipodi
Due generazioni di ribellione a confronto sul palco dell’Ariston. Victoria dei Måneskin riscrive il rock in chiave fetish: crop top nero, borchie e una glitter bass guitar come estensione naturale del corpo.

Victoria dei Maneskin
Dall’altra parte Iva Zanicchi, che avvolge la sua leggenda in un abito nero con ricami preziosi e trasparenze strategiche: una cappa regale che non ha bisogno di firme per fare statement. Due modi diversi di dire “le regole le scrivo io” per i look della terza serata di Sanremo 2025.

Iva Zanicchi
Cromie in smoking
Massimo Ranieri affida a Carlo Pignatelli una sinfonia monocromatica: il nero si moltiplica in sfumature, ogni tonalità racconta una storia diversa. Come un pianoforte dove anche i tasti neri suonano note inaspettate.

Massimo Ranieri by Carlo Pignatelli
Specchi e memoria Simon Le Bon reimmagina gli anni ’80 attraverso una giacca-caleidoscopio: ogni frammento riflette un’epoca che non vuole essere nostalgia ma reinvenzione. Quando il vintage diventa futurismo.

Simon Le Bon dei Duran Duran e Katia Folles
Note a margine
I look della terza serata di Sanremo 2025 svelano i loro retroscena. Chi l’avrebbe mai detto che il nero potesse avere così tante sfumature? Chiedere a Massimo Ranieri, che ne ha indossate abbastanza da far impallidire il guardaroba di Morticia Addams. O che Tony Effe potesse far sembrare i gioielli Tiffany più street dei graffiti di Banksy. La vera rivoluzione? Nessuno ha osato indossare i sandali con i calzini, nemmeno tra i giovani. L’Ariston educa, e si vede.
Menzioni (dis)onorevoli
Un plauso a chi ha convinto Clara che 800mila perline non fossero abbastanza (ne mancava chiaramente una). Un applauso a chi ha suggerito a Irama che i guanti di pelle fossero l’ideale per una serata con 24 gradi. E una standing ovation per il coraggio dei Modà, che hanno sfidato ogni legge del colore nota all’uomo vestendosi come un evidenziatore in vacanza.

Duran Duran
Dietro le quinte
Si dice che Simon Le Bon abbia utilizzato la sua giacca di specchi per controllarsi il make-up tra una canzone e l’altra. Che i gioielli di Elettra Lamborghini abbiano fatto scattare i metal detector fino a Bordighera. E che il completo di Brunori Sas sia stato scelto chiudendo gli occhi e indicando a caso nell’armadio, con risultati sorprendentemente impeccabili…

Carlo Conti e Elettra Lamborghini
Epilogo: anatomia di una rivoluzione
I look della terza serata di Sanremo 2025 hanno cambiato le regole del gioco. L’Ariston diventa laboratorio dove gli opposti non si attraggono: si fondono. Tra gioielli inaspettati e codici riscritti, la moda trova una nuova grammatica. E mentre qualcuno ancora si chiede se il rosa shocking dei Modà fosse una scelta stilistica o un incidente in lavanderia, una cosa è certa: la terza serata sanremese ha dimostrato che il caos può essere un accessorio perfettamente coordinato. Purché si abbia l’audacia di portarlo con nonchalance e possibilmente con un paio di gioielli Bulgari.