Una borsa che ha cambiato spesso il suo nome ma non il suo DNA, nonostante le numerose trasformazioni: le Motorcycle Bag. Poiché sarebbe riduttivo sintetizzare così la storia di quest’accessorio rivoluzionario, bisogna raccontarla dalle origini. Nel 2001 Nicolas Ghesquière è il direttore creativo di Balenciaga: per la collezione Autunno Inverno di quell’anno disegna una borsa morbida, di nappa nera, ornata da borchie, con un design vicino all’estetica punk-rock. Le Motorcycle Bag, però, è considerata troppo “estrema” dalla blasonata maison. Solo venticinque pezzi-campione vengono effettivamente prodotti per la sfilata, tutti inviati a fashion editor, top model e membri dello star system: a possedere i primi esemplari ci sono, tra le altre, Kate Moss e Sienna Miller.
Malgrado la falsa partenza, durante la stagione successiva Ghesquière ci riprova con il modello Le Dix Motorcycle Bag, lo stesso che entrerà nella storia della moda con il nome di Le City Bag. Quando arriva Demna Gvasalia, la it-bag subisce l’ennesima mutazione. L’estro straniante del designer di origini georgiane la converte nella cosiddetta Le Cagole, che significa “ragazza un po’ sopra le righe” in francese provenzale. A sfoggiarla ci pensa subito Kim Kardashian, “musa” delle sperimentazioni di Demna; più recenti sono, invece, i modelli Le Neo Cagole e Le Neo Cagole City.
Il modello originale: Le City Bag
Le Motorcycle Bag, embrione del modello Le City Bag, di fatto anticipa il fenomeno oggi noto come motorcore. Tuttavia, l’immaginario estetico “aggressivo” evocato dalle borse Balenciaga si stempera in un aspetto vintage, tipico della pelle morbida che le caratterizza. Oggetti, abiti e accessori usati – e usurati – sono attraenti perché ricordano qualcosa di familiare, intimo, ancora da preservare e tramandare di madre in figlia. È così che Ghesquière spiega il successo della borsa da lui creata alla quale si affezionano le donne di un’intera generazione, trovandola estremamente comoda, non solo bella.
Segni e graffi, infatti, aggiungono pregio alla City, che all’inizio è prodotta solo in pelle nera e marrone, dotata di manici corti e tubolari e di tracolla rimovibile. Le sue borchie sono piatte, argentate o dorate, è priva di loghi visibili, ha fibbie sugli angoli e frange di cuoio annodate alle estremità delle cerniere, adatte a migliorarne presa e maneggevolezza. C’è anche un piccolo specchio agganciato lateralmente alla borsa, da riporre nella tasca posteriore quando non si usa. Nel corso degli anni, le colorazioni e le varianti finiscono per moltiplicarsi: arrivano sul mercato fogge come la First, la Velo, la Town, la Work, la Part Time, la Envelope, la Hip e, ancora, la Day, la Pompon e la Twiggy.
La versione di Demna: Le Cagole
Nuovo lustro per la borsa simbolo degli anni Duemila giunge grazie all’interpretazione di Demna Gvasalia. Rispetto alla originaria Motorcycle Bag, Le Cagole è più bombata, simile a un grosso “croissant bondage” ben equipaggiato di fibbie, borchie e nappe. Lo specchietto della City, adesso, assume la forma di un malizioso cuore. Le Cagole debutta nella collezione Balenciaga pre-Fall 2021 e, pochi mesi dopo, si posiziona già tra gli accessori più ambiti.
In breve tempo la “famiglia” cresce con Le Neo Cagole e Le Neo Cagole City, quest’ultimo modello presentato nel 2024 a Los Angeles in una variante “borsa della spesa” dall’interno in nylon e doppio manico, rimando immediato alle classiche buste del supermercato.
Le City Bag nelle immagini delle campagne Balenciaga
Fotografi contemporanei immortalano diverse celeb con le loro Balenciaga, realizzando campagne pubblicitarie dal forte impatto, utili a ridefinire e celebrare l’immagine di un accessorio per cui l’aggettivo timeless è sicuramente calzante. Ad esempio, il progetto Closet: le fotografie di Inez & Vinoodh ritraggono Kim Kardashian nella sua cabina armadio con una versione della City contraddistinta da elementi di design d’archivio e prodotta in pelle Arena. Insieme alla star americana, sono presenti scatti con Nicola Peltz e Paloma Elsesser, solo per citare alcune delle protagoniste della campagna. La visione di Mario Sorrenti dietro all’idea di It’s different, invece, ruota intorno alla vocazione storica di Le City Bag, grazie anche alla partecipazione di Kate Moss, fan veterana delle borse Balenciaga con le borchie e spirito affine alla loro estetica fuori dagli schemi.