Nel 1959, nel cuore della California, nasceva la it-girl più famosa al mondo: la bambola di Malibu, bionda, magra e slanciata con gambe da far invidia. Una casa da sogno, una macchina da sogno, un jet privato da sogno, e un fidanzato tutto muscoli. In pochi anni Barbie incarna l’emblema del modello a cui tutte le giovani aspirano. Una ragazza abbiente che può permettersi la bella vita, immersa in un mondo total pink. 

Trend Barbiecore: storia di una bambola che non passa mai di moda

Il suo successo nella storia è frutto sopratutto della capacità di sapersi adattare ai diversi momenti storici. Messa da parte l’idea di frivolezza della ragazza vuota che pensa esclusivamente all’estetica, grazie agli sforzi di Mattel, Barbie si impone paradossalmente come icona di body positivity, inclusione e indipendenza. Barbie maestra, Barbie pilota, Barbie dottoressa e Barbie mamma, ma anche Barbie che non ha solo un corpo stereotipato, ma abbraccia e assume tutte le fisicità possibili. Insomma, una nuova bambola che si allinea ai valori di indipendenza e inclusività della nostra contemporaneità. E così su Tik Tok spopolano i video di giovani ricoperti di abiti rosa baby che ci spiegano come ricreare il trend moda del momento: il barbiecore. 

Trend Barbiecore I Life&People Magazine Abiti in latex, mini audaci, piume, bags da portare a spalla e forcine plasticose super colorate, jeans a vita bassa e scarpe meglio se fluo. Unico filo conduttore di questa estetica il colore: il rosa acido. Le star seguono a ruota e non perdono occasione di sfoggiare look a tema. Da Dua Lipa a Kim Kardashian, da Herry Styles a Brad Pitt, il rosa invade anche l’abbigliamento maschile. 

Trend Barbiecore I Life&People MagazineBrevi e fugaci, le tendenze nate sui social hanno mediamente un ciclo di vita che va dai novanta giorni fino a sei mesi. La tendenza del Barbiecore, emersa nei primi mesi del 2022 e destinata a durare anche nel 2023, sembra quindi rappresentare un’eccezione nel panorama dei core. 

Da dove nasce questa tendenza?

Che Barbie abbia già incontrato la storia della moda è fatto risaputo, si pensi alla collezione Moschino del 2015 o a quella Balmain Gennaio 2022; ma da dove nasce questo ritorno dell’estetica glamour pink? Diversi i fattori che hanno confluito al boom di questa tendenza. Le collezioni Autunno/Inverno 2022 hanno visto aumentare le proposte in rosa del 138%. Numerosi i brand protagonisti di questo fenomeno, Balenciaga, Versace e Jacquemus, ma sopratutto Valentino. 

Trend Barbiecore I Life&People Magazine Pierpaolo Piccioli, con la sua Pink Collection, oltre ad aver creato una particolare graduazione di rosa in collaborazione con Pantone, ha avuto il merito di trasformare il rosa in colore assoluto, alla pari del nero descrivendolo come: manifestazione dell’inconscio e liberazione dal bisogno di realismo. E poi il film atteso nelle sale per il 2023, scritto e diretto da Greta Gerwig, che vedrà l’attrice australiana Margot Robbie vestire i panni della bambola di Malibu. Ma non si tratta solo di rosa, nella creazione dell’estetica Barbiecore sono confluite anche altre tendenze. Sicuramente il boom del YK2, e del gusto dei primi anni Duemila, e del dopaminedress, la tendenza ad indossare abiti colorati e gioiosi nata a seguito della pandemia. Il mix, l’incontro di questi fattori e il desiderio di buttarsi nel gioco come momento terapeutico ha portato alla nascita del Barbiecore. 

Il significato del rosa

La forza del rosso e la delicatezza del bianco, il rosa si trova a metà strada. Non compreso nello spettro dell’arcobaleno, è un colore che viene associato alla fugacità, presente in cielo per pochi istanti durante l’alba e il tramonto. La storia del colore sfuggente come colore esclusivamente femminile inizia nel XX  secolo, e coinvolge solo il mondo Occidentale.

Il rosa è il blu Navy dell’India

diceva Diana Vreeland. In precedenza era infatti utilizzato indistintamente da donne e uomini, come i Macaroni dell’Inghilterra del Settecento, giovani modaioli che sfoggiavano look eccentrici nei colori più disparati. A partire dalla Rivoluzione Industriale, nel mondo Occidentale, le cose cambiano e gli uomini rinunciano all’estro per indossare il canonico abito in tre pezzi, emblema del lavoro, della serietà e della produttività. Alle donne resta il compito di sfoggiare gli abiti e i gioielli, prima come segno di ricchezza del marito, e negli anni successivi anche come strumento di rivendicazione e indipendenza.  

Negli anni trenta del Novecento, fu poi Elsa Schiaparelli con il suo rosa shocking a portare in scena il colore ” luminoso, impossibile, sfacciato, inappropriato, vivificante”. Negli anni Cinquanta invece, il pink, vive una breve fase di vita unisex,  tuttavia abbandonata e culminata, negli anni ottanta, con una rigida divisione dei colori e la creazione di due mercati distinti, anche per esigenze di profitto. Tra gli anni novanta e i primi anni duemila, il rosa torna alla ribalta. Che siano le it-girl, come Paris Hilton, o i rapper afroamericani, i look rosa spopolano. É facile comprendere quindi come i colori non abbiano un significato di per sé, ma lo assumono in base al contesto e alla cultura in cui vengono utilizzati; il rosa oggi rappresenta empowerment, orgoglio, necessità di leggerezza e gender equality.  

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