Negli ultimi anni, in seguito ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, l’interesse nei confronti della moda sostenibile è notevolmente aumentato. Questa tendenza, frutto di un lento ma progressivo mutamento delle coscienze, interessa ormai il mondo intero, quindi anche l’Italia, come emerge da alcune semplici constatazioni. Passeggiando per le vie delle nostre città è infatti impossibile non notare come alcuni negozi e marchi stiano cominciando a proporre un abbigliamento più vicino al nuovo modo di intendere la moda. L’orientamento alla sustainable fashion rappresenta ormai un vero e proprio invito a riconsiderare le nostre abitudini di consumo e l’impatto che esse hanno sulla terra.
Cos’è la moda sostenibile?
È una moda che si propone di ridurre drasticamente l’impiego delle risorse naturali (energia e acqua) nella fase di produzione, al fine di limitare i rifiuti e gli sprechi. L’obiettivo alla base di questa nuova tendenza è puntare sul riciclo. Non si tratta solo di un impegno a utilizzare materiali ecologici (cotone biologico, bambù, canapa), ma anche a creare un’industria più etica e responsabile. Di fronte all’evidenza di un mondo che, sempre di più, è alle prese con la crisi climatica, è necessario diventare più consci del fatto che ogni volta che indossiamo un capo d’abbigliamento stiamo scegliendo di sostenere un modo di produrre che può influenzare profondamente la nostra vita e quella dell’ecosistema.
Sappiamo bene come l’industria della moda sia spesso associata a uno stile di vita accelerato, la cosiddetta fast fashion, che incoraggia i consumatori ad acquistare capi economici senza tener conto di come ciò influisca sulla vita di coloro che li realizzano e sullo stesso ambiente. La moda rappresenta uno status e il nostro modo di vestire è spesso costruito, perché volto a ostentare chi siamo o chi vorremmo essere, tuttavia, oggi è doveroso da parte nostra prestare attenzione a ciò che indossiamo, scegliendo i nostri capi con maggiore oculatezza e responsabilità, nel rispetto di tutti gli esseri viventi. D’altronde, la moda sostenibile si propone di raggiungere un equilibrio che soddisfi queste due esigenze, offrendo un’alternativa che valorizzi sia lo stile di chi la indossa che il rispetto per il pianeta. Si tratta, dunque, di una moda intelligente, da non sottovalutare, ma, anzi, da apprezzare.
L’impatto sociale della moda in un mondo che cambia
Adottare una visione sostenibile vuol significare anche preoccuparsi della giustizia sociale. Non possiamo ignorare le condizioni disumane a cui sono sottoposti coloro che lavorano nelle fabbriche in cui vengono prodotti i nostri vestiti. Molte delle persone che operano dietro le quinte della moda subiscono condizioni disumane di sfruttamento e ricevono salari inadeguati. È fondamentale che si passi da un modello di consumismo sfrenato a uno che promuova il lavoro dignitoso e una produzione responsabile.
Come fare la differenza?
Scegliere marchi sostenibili non solo riduce l’impatto ambientale, ma aiuta anche a costruire una rete di aziende responsabili. Brand come Patagonia e Stella McCartney dimostrano come sia possibile unire la bellezza alla responsabilità. Patagonia utilizza materiali riciclati e offre un servizio di riparazione degli indumenti, che permette di prolungare la vita dei capi e ridurre gli sprechi. D’altra parte, Stella McCartney è pioniera nel rifiutare l’uso di pelli e pellicce, dimostrando che l’eleganza può coesistere con il rispetto per animali e ambiente.
Brand italiani a favore della sostenibilità
In Italia, Casasola e Themoirè stanno guadagnando visibilità proprio grazie al loro impegno per le pratiche etiche e sostenibili. Mentre Casasola utilizza materie prime certificate, Themoirè propone capi vegani. Anche Save The Duck ha fatto della sostenibilità la sua missione, proponendo giacche innovative senza piuma d’anatra, ideali per chi desidera mantenere il proprio stile senza compromettere il benessere animale.
Un cambiamento necessario
Si stima che circa il 20% dell’inquinamento delle acque derivi dall’industria della moda. Ciò rende la sostenibilità non solo una scelta, ma un’urgenza. Abbracciare la moda sostenibile implica soprattutto un cambiamento di mentalità verso ciò che già possediamo. La differenza può essere fatta con poco, iniziando con il dare una seconda vita ai vestiti piuttosto che buttarli via prima che siano realmente consumati. Nudie Jeans è un brand che offre riparazioni gratuite come soluzione ottimale per incentivarne il riutilizzo e ridurre i rifiuti. La moda sostenibile è anche sinonimo di qualità superiore. Capi ben realizzati e rispettosi dell’ambiente tendono a durare di più, permettendoci di acquistare meno e, di conseguenza, generare meno rifiuti. È una sfida da affrontare insieme, non solo come consumatori, ma anche come cittadini.
Scelte d’acquisto ponderate
Ogni acquisto etico rappresenta un sostegno a favore dell’industria della moda responsabile. Se noi consumatori iniziassimo a mostrare interesse per quei marchi che adottano pratiche sostenibili, le aziende sarebbero motivate a cambiare e adattarsi alle richieste degli acquirenti. Le nostre scelte d’acquisto hanno un potere significativo perchè, come sappiamo, possono condizionare la produzione e guidare il cambiamento rendendolo possibile. La moda sostenibile deve, quindi, diventare parte della nostra vita quotidiana, un modo per esprimere chi siamo e cosa rappresentiamo. Informarsi, scegliere con attenzione e supportare brand che si impegnano in questo senso è fondamentale e significa partecipare a una rivoluzione vera e propria, capace di avere un impatto positivo, non solo sui nostri armadi, ma sull’intero pianeta. Il rispetto per l’ambiente è una oggi la sfida della moda, ma dev’essere anche la nostra sfida. Siamo noi gli abitanti del mondo e, in quanto tali, per primi dobbiamo impegnarci a salvaguardare la vita, con piccole azioni, quali l’acquisto di capi realizzati con materiali ecologici. Diventare consumatori responsabili si può, basta solo un po’ di impegno e, soprattutto, di consapevolezza.