La stampa leopardata rientra a pieno titolo nelle tendenze moda che hanno invaso le passerelle con un tripudio di capi da sfoggiare, tra eleganza, audacia e combinazioni estreme, che si pongono come alternativa al quiet luxury. Come indossare il leopardato? Le fantasie maculate si traducono in stampe che rivestono cappotti o abiti dalle linee pulite, mentre luccichii preziosi definiscono silhouette eleganti. Sexy, selvaggia, vistosa, la stampa animalier rispecchia alla perfezione il cliché di femme fatale.
Storia della stampa animalier
La stampa leopardata risale all’antico Egitto, dove la pelle di leopardo era simbolo di opulenza, potere e stima sociale unita al sacerdozio. I primitivi utilizzavano le pelli animali per affermare il proprio status sociale, mentre in epoche successive gli aristocratici usavano tappeti di pelle di animali o animali imbalsamati come simbolo della loro nobiltà, segno di ricchezza e potere. Gli antici Greci chiamavano zoote quello che oggi viene definito stile animalier, associandolo ai culti dionisiaci legati alla lussuria e all’euforia; gli antenati invece trasformavano le pelli di animali uccisi per il cibo in abiti.
Il leopardato nella moda
Il ruolo significativo della stampa leopardata è cambiata nel corso del tempo e in base al contesto, ma non è mai del tutto scomparsa. Il leopardo – o quantomeno le macchie di leopardo – è oggi un cult nella moda ed è ritornato in auge; entrando nel dizionario espressivo negli anni ’30, grazie ai costumi di scena del film Tarzan l’uomo scimmia. L’immaginario animalier nella moda si vede per la prima volta la passerella con Christian Dior nel 1947, anno in cui il creatore francese presentò una collezione dal titolo Corolle, che segnò la nascita del New Look. Ad aprire la sfilata fu l’abito corto Jungle, a cui seguiva il modello lungo Africain e quello più elegante Panthère con motivo stampato a macchie di leopardo, realizzato in collaborazione con il produttore di seta Bianchini Férier.
Una vera rivoluzione contro il rigore e la rigidità negli anni del conflitto mondiale. La musa ispiratrice del couturier per questa fantasia fu Mitzah Bricard. Michael Kors, propone il leopardato abbinato con qualsiasi capo: dal nero raffinato al denim, o a pantaloni cargo color oliva.
Liz Taylor e Audrey Hepburn: star della tendenza animalier
Il leopardato ha fatto breccia nel cuore di principesse, duchesse, regine, dive e attrici holliwoodiane, che l’hanno indossato con audacia e classe. Tra queste Elizabeth Taylor, icona di stile tra le più celebrate della storia, Jackie Kennedy, immortalata nel 1962 con la giacca leopardata di Oleg Cassini, Lady Diana fotografata nel 1997 sulle coste di Saint Tropez con un costume intero leopardato, diventato celebre da essere riproposto sull’attrice Elizabeth Debicki nella quinta stagione di The Crown. Amanti del graffio animale sono state anche Marylin Monroe, che sfoggiò nella pellicola “Gli uomini preferiscono le bionde” manicotti e mantella di pelliccia, e Audrey Hepburn la quale sul set del film Sciarada indossava un cappello leopardato della casa di moda francese Givenchy.
Come indossare il leopardato in Autunno-Inverno?
Ieri come oggi la stampa animalier resta dunque tendenza che non passa mai e continua a contagiare le passerelle. Zimmermann propone collant sotto un abito in seta stampata per un total look raffinato che confonde la vista. Il trench animalier Dolce & Gabbana o il cappotto Michael Kors e Blumarine sono must da indossare per conferire un twist al look.
La moda sovversiva di Balenciaga interpretata da Demna Gvasalia, attuale direttore creativo della maison, vede invece il leopardato declinato su abiti tempestati di perline. Un abito, rivisitato e indossato dall’attrice francese Isabelle Huppert sul red carpet della presentazione del film di Pedro Almodovar The Room Next Door, in occasione del Festival di Venezia 2024. Femminile, raffinata, a tratti opulenta e trasgressiva, la stampa a macchie di leopardo affascina e va sfoggiata con una giusta dose di personalità per farsi notare.