Misteriosa, affascinante, magnetica, camaleontica, dalla forte personalità. Icona pop e diva italiana, simbolo negli anni ’60 di una generazione di giovani donne vogliose di imitarla, considerata irresistibile per gli uomini che sognavano di amarla. I suoi occhi tratteggiati sempre di eyeliner donavano solo a lei memorabili gonne a palloncino, il vitino da vespa. Una voce e una presenza raffinate e ineguagliabili, che la rendono ancora oggi un mito della musica mondiale. Anna Maria Mazzini, semplicemente Mina, – smaterializzata dalle scene nazionali e internazionali ormai da 46 anni (l’ultima apparizione pubblica risale all’agosto del 1972) – ritorna ancora una volta con il nuovo singolo “Buttalo via”. Il brano, accompagnato da un video con la performance del ballerino Tommaso Stanzani, – testo e musica del bravo e talentuoso Francesco Gabbani – anticipa l’attesissimo album di inediti in uscita il 22 novembre. 

Mina: una voce potente incredibile, leggenda vivente,

ieri come oggi; un’icona da sempre. Da quando diciottenne, lanciata da Sergio Bernardini, cantava a La Bussola di Marina di Pietrasanta, – storico tempio musicale in Versilia – con quella giovane saccenteria che l’ha poi contraddistinta. Ovunque andava, Mina lasciava il segno; la tigre di Cremona era un talento innegabile, grazie ad un timbro vocale unico che esibiva attraverso una mimica del corpo audace e seducente. Nel 1959, a “Lascia o raddoppia”, il celebre programma condotto da Mike Bongiorno, il brano “Nessuno” la consacrò ufficialmente stella della musica italiana. Un anno dopo, si presentò a Sanremo con la canzone “Millebolle blu”, l’interpretazione fu strepitosa. 

mina album buttalo via - Life&People Magazine

Se si sfoglia l’album dei ricordi di Mina, si vede la sua immagine mutare continuamente. Con il suo stile trasformista, fatto di acconciature strabilianti che dettavano tendenza con i suoi lunghi ricci che cadevano naturali sulle spalle – colorati di rosso, bruno, biondo, – occhialoni, assenza di sopracciglia, viso dipinto, Mina esprimeva una femminilità controcorrente, anticonvenzionale, lontana dagli schemi bigotti e conservatori di allora che dominavano una società, quella degli anni ’80, del boom economico ma legata ai valori di un finto moralismo. I suoi look hanno fatto la storia della moda, il suo carisma suscitava la curiosità di stilisti che sperimentavano su di lei modelli provocatori che Mina esibiva con disinvoltura e originalità.

Poi lei, l’eterna Mina, possedeva quella voce inarrivabile che incantava proprio chiunque,

un riferimento di ogni tempo. Una voca poliedrica che amava concedere con coraggio e disinvoltura anche a spartiti complessi di grandi autori italiani e stranieri, da Franck Sinatra a Lucio Battisti ed Enzo Jannacci. Perché c’è poco da dire, Mina era brava.

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Nel passato dell’artista non mancano gli amori, sofferti, condannati, giudicati

Come il colpo di fulmine con l’attore Corrado Pani, pupillo di Luchino Visconti, per cui Mina rischiò di essere accusata di concubinaggio, poiché lui era sposato e all’epoca non era ancora ammesso il divorzio; una liaison dalla quale nacque il primogenito Massimiliano. Arrivò poi il compositore Augusto Martelli, il giornalista Virgilio Crocco, con cui convolò a nozze e diede alla luce la figlia Benedetta, e il discografico napoletano Alfredo Cerruti. Fino al suo ultimo grande amore, il chirurgo cremonese Eugenio Quaini, con il quale è sposata dal 2006. In una recente intervista, perfino Gino Paoli ha ammesso di avere avuto una cotta per Mina

“Era una forza della natura… il suo modo di cantare è assolutamente istintivo, non è sofisticata come sembra. Ed è capace di fare sua qualsiasi canzone interpreti, di trasformala in qualche cosa di completamente diverso da ciò che persino l’autore aveva immaginato.”

“Se non spensi il televisore fu solo nella speranza di vedervi riapparire lei, la Mina. Due grandi forze la sostengono: l’istinto e l’ignoranza. Ma la sua ignoranza puzza di letteratura lontano un miglio. Questa Lolita tardiva è in realtà una precoce tardona”

scrisse di Mina Indro Montanelli. Amata, invidiata, criticata, Mina resta una diva senza tempo. 

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