Nel panorama della moda di oggi, siamo spettatori di un processo apparentemente paradossale ma, tuttavia, inevitabile: la moda di strada, espressione modaiola radicata nelle dinamiche rivoluzionare delle subculture urbane, incontra l’alta moda, emblema dell’elitarietà tradizionale e del lusso esclusivo. Un dialogo, quello tra lo street style e l’haute couture, che ha ingenerato un processo di contaminazione dal basso verso l’alto e che, in ragione dell’essenza antitetica dei due universi, potrebbe essere destinato al cortocircuito. 

Street style: da forma di ribellione a status symbol

Lo street style, sviluppatosi in quanto espressione autentica e spontanea delle subculture urbane, viene inglobato all’interno delle dinamiche di produzione e spettacolarizzazione della moda di lusso, assumendo i connotati di un fenomeno globale atto ad attrarre l’attenzione di un’annoiata élite. Le tendenze provenienti dal mondo hip hop, dallo skateboarding e dalle altre variopinte comunità underground, in origine configurate come codice visivo da e per gli outsider, espressione di ribellione rispetto alle imposizioni del sistema dominante, diventa uno spettacolo volto a intrattenere e a saziare la fame di novità del pubblico. 

Street style e haute couture Supreme - Life&People MagazineDifatti, associato a movimenti sociali e culturali, lo streetwear si evolve assieme alla società, seguendo il ritmo delle tendenze urbane e permeandosi, dunque, di un costante odore di novità, freschezza, autenticità. E, forse, è da quest’attitudine del vestiario di strada a operare uno spontaneo discorso sulla realtà che deriva l’interesse della moda di lusso a prendere possesso della sua estetica.

La rivoluzione culturale di Virgil Abloh

Maestri dell’abito come Virgil Abloh, cercando ispirazione attorno a sé, hanno portato sulle passerelle l’energia delle strade e la creatività delle minoranze. Abloh, impiegando elementi dell’arte e della musica, ha contaminato il mondo del lusso con codici provenienti dalla cultura pop, dimostrando come essi possano convivere in un dialogo positivo. Sfilare sulle passerelle della settimana della moda, dunque, attribuisce allo street style una forma di legittimazione, riconoscendo in modo inedito alle sue forme e ai suoi fautori il loro ruolo nella creazione di ricchezza culturale nella società. Il lavoro di creativi come Abloh raccontano del desiderio di operare un cambiamento culturale e ridefinire i confini circa chi può fare moda e come essa possa essere impiegata per raccontare le polivalenze della realtà contemporanea.

Street style e haute couture Virgil Abloh - Life&People Magazine

Street style e haute couture: evoluzione creativa o  atto di appropriazione?

Tuttavia, un dilemma profondo si profila: lo street style, nato come linguaggio visivo di appartenenza e di resistenza, quando assimilato dalle stesse istituzioni contro cui si opponeva, finisce per perdere la sua forza comunicativa, la sua valenza sovversiva e spontanea. Le sottoculture hanno dato vita a questo stile in ragione dell’esigenza di creare codici con cui comunicare tra di loro e distinguersi da chi seguiva le regole sociali tradizionali. Quando street style e haute couture si mescolano, il messaggio di ribellione e differenziazione diventa un formante della moda mainstream, svuotandosi del suo significato originario. Al contrario, l’alta moda si arricchisce delle parti del linguaggio dell’abbigliamento di strada, creando iconografie risolute e inattese. 

Street style e haute couture Gaultier - Life&People MagazineSi tratta, quindi, di uno scambio reciproco in cui la voce delle subculture trova finalmente un palco in cui risuonare forte quanto quello della maggioranza, o piuttosto di un’appropriazione volta ad arricchire il vocabolario del lusso, il quale altrimenti sarebbe condannato a portare in passerella il solito discorso retorico e auto-riferito su raffinatezza, artigianalità e esclusività? Il mondo del lusso, per cedere alla monotonia, assorbe stili che nascono con uno scopo altro e li “depura”, li rielabora, rendendoli digestibili alla una nuova clientela. Ma se questo processo arricchisce l’alta moda di nuovi elementi sintattici, d’altra parte indebolisce la forza semantica dello stile originale. L’autenticità e la carica rivoluzionaria si perdono, divenendo parte di un’estetica “inglobata” che svuota lo street style della sua originaria essenza di contestazione al discorso dominante.

Street style e haute couture: esempi di contaminazione

Oggi, la fusione tra street style e haute couture è più evidente che mai, così come la sua polivalente caratterizzazione. Con la collezione Haute Couture Autunno-Inverno 2021, Demna ha introdotto tra i codici di Balenciaga elementi street come giacche oversize, trench imbottiti e denim. Un incontro tra due mondi con lo scopo di, ce lo dice il direttore creativo, segnare la rinascita della haute couture. La carica sovversiva e la capacità di rappresentare le voci delle minoranze di strada verrebbero, dunque, impiegate come un linguaggio visivo volto ad supportare un più alto livello di creatività e savoir-faire.

Street style e haute couture Balenciaga - Life&People MagazineNoto per la sua sensibilità ribelle, Jean Paul Gaultier ha spesso inserito elementi di street style nelle sue collezioni di alta moda. Sulla passerella dell’haute couture Primavera/Estate 2020, sfilano outfit in denim ricamato, giacche di pelle e combinazioni punk e rock. Lo stile tipico delle subculture di strada, reinterpretato con materiali di lusso e tecniche sartoriali avanzate, ha permesso a Gaultier di dare prova della sua maestria sartoriale nonché della sua apertura nei confronti dell’innovazione creativa.

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