Quando quel maledetto 28 Novembre del 2021 il mondo ha appreso la notizia della scomparsa di uno dei designer più visionari della storia recente, Virgil Abloh, la cui genialità faceva rima con Off-White e con Louis Vuitton Uomo, il settore della moda in toto (dai semplici appassionati agli addetti ai lavori) è andato letteralmente sotto shock. Un’assenza semplicemente incolmabile per un creativo a 360 gradi che riusciva a coniugare estro ed eleganza, trovando un ponte per tutte le arti. Un’attitudine celebrata lo scorso 30 settembre da Off-White che, alla Paris Fashion Week 2022, ha voluto rendere omaggio al suo fondatore con una sfilata intitolata non a caso “Celebration”. Ma chi era Abloh? E perché il suo contributo è stato così fondamentale nel mondo della moda?
I primi passi di Abloh
Virgil
nasce nel 1980 nello Stato dell’Illinois, precisamente a Rockford, da una famiglia di origini ghanesi. Si formerà da un punto di vista professionale presso l’Università del Wisconsin, conseguendo la laurea in ingegneria civile, poi per poi prendere un master in architettura all’Illinois Institute Of Technology. Sarà proprio durante gli anni della laurea che il nostro conoscerà una delle personalità che contribuiranno maggiormente al suo successo, Kanye West.
I due cominceranno infatti il loro sodalizio artistico durante uno stage presso Fendi nel 2009: una collaborazione scoppiettante culminata con la fondazione di Off-White: grande conoscitore di musica, Abloh firmerà la direzione artistica visiva dell’album cult dell’hip-hop statunitense, ovvero “Watch the throne”, con protagonista proprio West e Jay-Z: un lavoro gigante che gli consente addirittura di ricevere una candidatura ai Grammy Awards nel 2011. Da quel momento, tutta la sua arte sarà sempre influenzata in modo molto marcato dal rap e dalla clun culture, girando il mondo anche in qualità di dj.
Off-White: la creatura di Virgil Abloh
Off White è la piena espressione della visione e della genialità che ha reso Virgil Abloh un rivoluzionario nel settore del fashion. Dietro ogni progetto o collaborazione Abloh aveva infatti una sua chiara e precisa idea di moda, quasi fosse un magico atto di creazione: «Io non rappresento il mondo com’è, ma come lo vorrei», affermava spesso il designer in tal senso.
Si tratta di un brand lanciato a Milano nel 2013 incentrato non solo sull’abbigliamento per uomo e per donna ma anche su una collezione di oggetti e complementi di arredo, fino a comprendere anche una serie di pubblicazioni a tema. C’è quindi una visione culturale contemporanea e completa che si avvale di un linguaggio contaminato e che spazia dal fashion alla musica, dal design all’arredamento e così via. Un approccio che possiamo rintracciare anche nel suo logo, dove quattro frecce bianche (ispirate al simbolo dell’aeroporto di Glasgow) puntano in direzioni diverse su sfondo nero, chiarissimo riferimento allo stile streetwear del brand. Dietro l’atto di creazione del marchio Off-White c’è però anche tanto altro. nella storia della moda infatti Virgil Abloh sarà ricordato per essere riuscito a compiere il suo obiettivo più grande: dare vita ad un brand fatto da giovani e destinato a giovani aperti, accoglienti e inclusivi.
Non plagio, ma “campionamenti fashion”
Lo stile di Off-White non conosce limiti e barriere di espressione: ha un suo personale dress code difficilmente incasellabile in un gusto o in un genere in linea con la visione artistica e poliedrica del suo fondatore. Una visione dove c’è un concept della moda fluido e in costante cambiamento, in cui tutto è al servizio della necessità espressiva del momento stimolata da un determinato contesto storico e culturale. Ecco perché quelle che nel corso degli anni sono state definite accuse di plagio da parte di alcuni brand e persino dall’aeroporto di Glasgow andrebbero per lo più definite come “cover creative”. Virgil Abloh amava personalizzare, rivedere e modellare a suo piacimento tutto ciò che reputava stimolate. Esattamente come accade nel rap (in cui usa campionare dei pezzi di brani famosi riutilizzandoli a proprio piacimento), Abloh prendeva dei campionamenti fashion d’ispirazione per rivederli secondo la sua caos couture.
Non è infatti un caso che Off White sia nata proprio da una specie di accusa di plagio. Al principio infatti il nome scelto fu Pyrex Vision, nome poi abbandonato quando è emerso ch il brand stampava semplicemente top di flanella da rugby Ralph Lauren con la scritta “PYREX 23″per rivenderli al prezzo di $550.
L’esperienza Louis Vuitton uomo
Nel 2018, dunque tre anni prima la sua scomparsa, grazie al suo lavoro con Off White Abloh entra far parte della prestigiosissima maison Louis Vuitton come Direttore creativo per la sezione uomo, lasciando come prevedibile il segno portando all’interno della casa di moda francese una ventata di contemporaneità e inondando della grande bellezza dell’urban e dello streetwear anche le passerelle di Parigi. Iconica in tal senso l’ultima onirica collezione da lui creata, presentata postuma nel gennaio del 2022, intitolata “Louis Dreamhouse” e impreziosita dalla parte musicale curata da Tyler, The Creator.
La storia di Virgil è anche costellata da tante collaborazioni con marchi importanti al mondo
Nike ad esempio è stata tra i primi brand a collaborare con Abloh nel 2017, lanciando The Ten, una decostruzione di dieci modelli iconici Nike che sono passati alla storia nella sneaker culture. Poi toccò ai Simpson nel 2019 con una capsule collection composta di felpe, magliette grafiche, giacche di jeans e capispalla tecnici: una collezione che univa lo stile streetwear di Off-White a dettagli hi-tech per la prima volta accostati all’universo dell’abbigliamento ispirato alla famigerata famiglia di Springfield.
Nello stesso anno arrivò poi la collaborazione con Ikea per una serie di tappeti luxury sotto il nome di Markerad, pensata per i millennial in cerca di casa. In ultimo è opportuno citare la partnership con Mercedes-Benz, per la quale Abloh nel 2020 ha curato gli interni della Classe G insieme al team creativo del marchio, dando una nuova luce contemporanea all’estetica classica e distintiva Mercedes. Un sodalizio celebrato ulteriormente anche con la recente capsule d’abbigliamento “Project Maybach” che Off-White ha realizzato con Mercedes Benz e lanciato nel novembre 2021.
Chi è IB Kamara, il successore di Virgil Abloh
Nel maggio del 2022, Ib Kamara ha ricevuto il delicatissimo incarico di sostituire Virgil alla direzione creativa di Off-White. Si tratta di un giovanissimo stilista, classe 90, da tempo legato al fondatore. Il neo creative director, dopo essersi diplomato in comunicazione alla Central Saint Martins, è diventato uno dei designer più richiesti di tutto il settore, lavorando per colossi come Louis Vuitton, Burberry, Stella Mc Cartney e Dior incantando inoltre con una mastodontica mostra realizzata nel 2016 e focalizzata sul cambiamento della mascolinità all’interno della comunità africana. La persona giusta al momento giusto.
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