La stella più lucente e longeva del firmamento del cinema italiano, Sophia Loren, compie 90 anni. L’incarnazione del fascino mediterraneo, il volto della sofferenza ma anche della speranza, quella rinata nel nostro paese dalle macerie sparpagliate di un dopoguerra complesso ed estenuante. A guisa di opera d’arte, come un quadro di Raffaello o una scultura del Bernini, un monumento vivente alla bellezza Made in Italy, inscalfibile dal tempo, dal dolore e dalle guerre. A quasi un secolo di età, tutt’ora l’attrice nostrana più famosa nel mondo, impareggiabile nella sua grandezza e carisma.
Le labbra carnose e gli zigomi evidenti, le sue forme, morbide e generose, sorrette da gambe lunghe e sinuose: la scena dello spogliarello in Ieri, Oggi, Domani (1963) fa ancora giurisprudenza in materia di eleganza e sensualità. I suoi occhi color nocciola chiaro, profondi, intensi, sovente abbelliti dall’iconico make-up cat eye che tanto avrebbe spopolato negli anni 60′, anche grazie a lei, in perfetto pendant con i capelli lunghi castani. Ma l’incanto di Sophia non passava certo soltanto dal suo aspetto fisico: Premio Oscar nel 1962 per la sua interpretazione in La Ciociara di Vittorio de Sica, maestro del cinema che vedeva in lei la sua attrice-feticcio, musa ispiratrice di tante indimenticabili pellicole; ma anche quello del 1991, stavolta assegnatole come celebrazione alla sua formidabile carriera.
Sofia Villani Scicolone nasce a Roma
il 20 settembre 1934, in un contesto familiare a dir poco travagliato. Suo padre Riccardo, un immobiliarista di nobile discendenza, decide di riconoscere la neonata ma si rifiuta di sposare la madre, costringendo Romilda e le sue figlie a fare ritorno a Pozzuoli in casa dei nonni. Il disagio e la povertà conosciute nella periferia partenopea, devastata dalla fame e dai bombardamenti, ne forgerà per sempre il carattere, fiero e indomito, espressione di una napoletanità orgogliosa e verace.
A 15 anni fa ritorno a Roma in cerca di fortuna: qui, l’anno dopo, partecipa al concorso di Miss Italia (vincendo e difatti inaugurando il premio come “Miss Eleganza”), e inizia a frequentare l’ambiente di Cinecittà grazie alle prime comparse. Ed è proprio sul set di Africa sotto i mari (1952) che viene notata da Carlo Ponti, produttore cinematografico e futuro marito, il quale incomincia a confezionare per lei ruoli da caratterista popolana, come quello in Carosello Napoletano, il primo di una lunga serie di interpretazioni leggendarie. L’inizio di una lunghissima scalata ai vertici del cinema mondiale, negli anni in cui gli studios di Roma non avevano davvero nulla da invidiare a quelli di Hollywood.
Un matrimonio tutt’altro che semplice
contratto nel 1957 in gran segreto a Città del Messico: la legge italiana non prevedeva ancora il divorzio, ma una giovanissima Sophia decise comunque di convolare a nozze con il suo mecenate, all’epoca già sposato, sancendo così un sodalizio professionale e umano che sarebbe durato per tutta la vita. Dalla loro unione sono nati Carlo Jr. ed Edoardo: quest’ultimo, da regista, l’ha diretta in quella che sinora è la sua ultima, commovente interpretazione, La vita davanti a sé, uscito su Netflix nel 2020.
Sophia che cammina incinta, a piedi scalzi tra le strade diroccate di una Napoli fatiscente, devastata dalle bombe e dalla crudeltà nazista; le sue grazie, strette da Totò nel celebre abbraccio in Miseria e Nobiltà; e ancora, lo spontaneo urlo di gioia nell’annunciare Benigni come vincitore del Premio Oscar al migliore attore nel 1998, quell’iconico “Roberto!” che ancora risuona nella mente di tutti gli Italiani: Sophia Loren e le sue scene più celebri sono un perfetto spaccato del ‘900 del nostro paese. Immagini che restituiscono poesia, incanto, arte e strenua, tenace resistenza e spirito di adattabilità. Tutti gli attributi migliori del Made in Italy, un brand eterno capace di produrre una bellezza inarrivabile, autentica e inossidabile, proprio come la sua. La stessa che caratterizza Sophia da ieri, la permea tutt’oggi, e continuerà ad accompagnarla anche domani.