Se Marilyn Monroe indossava solamente una goccia di Chanel n°5 prima di coricarsi, è innegabile che alcuni look iconici dell’immaginario erotico provengano dalle pellicole del cinema. Dive di ieri e di oggi continuano ad ammaliare in sottovesti di seta, autoreggenti e lingerie vedo non vedo. Iconiche, eleganti, seduttrici in outfit non proprio peccaminosi, come Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, che incanta con disinvoltura in camicia da notte maschile e mascherina. Oppure provocanti e sofisticate, come Sophia Loren nell’ineguagliabile striptease di Ieri, Oggi e Domani, o pruriginosa come Kim Basinger in 9 settimane e mezzo, anche a distanza di quarant’anni dall’uscita del film.
Le dive del passato: bellezze senza tempo in lingerie
La moda trae spesso ispirazione dalle icone del grande schermo: pigiami e lingerie, intriganti protagonisti di molte pellicole cinematografiche, hanno influenzato anche le tendenze del nightwear. Capi resi indimenticabili da leggende del cinema come la vestaglia indossata da Marilyn Monroe in “Gli uomini preferiscono le bionde” sono diventati cult nella moda. Nella dote delle sposine americane degli anni Sessanta non mancava una sottoveste bianca come quella esibita da Elisabeth Taylor in “La gatta sul tetto che scotta”. Mentre le donne italiane si ispiravano alla sottoveste velata con trame ricamate sui capezzoli portata con insuperabile grazia da Sophia Loren in “Matrimonio all’Italiana”, per incarnare una sensualità più genuina, emblema della seduzione del Bel Paese.
Audrey Hepburn, Jane Fonda e la camicia oversize
In “Colazione da Tiffany”, Audrey Hepburn rappresenta i due volti di Holly Golightly. Da un lato, il celebre little black dress di Givenchy. Dall’altro, l’iconica camicia-pigiama maschile bianca: connubio perfetto di un’eleganza casual, ma chic. Anche Jane Fonda in “A piedi nudi nel parco” indossa un pigiama maschile azzurro, lasciando voluttuosamente scoperte le gambe. Look iconici, che hanno segnato il cinema e lo stile di una seduzione “innocente”.
I corpetti di Brigitte Bardot e altre bellezze dai look iconici
In una scena di “E Dio creò la femmina”, Brigitte Bardot indossa un abito lingerie con corpetto bianco che ne esalta la bellezza naturale, sfacciata. La stessa raffinatezza di Catherine Deneuve nella Séverine di Bella di giorno, vittima della collisione tra il mondo reale e le sue fantasie proibite, rappresentate da una intramontabile lingerie bianca. Tra i look nightwear più iconici del cinema, anche Grace Kelly, la Lisa Fremont de La finestra sul cortile, con una vestaglia di seta bianca, emblema di classe e raffinatezza.
I look delle dive dell’epoca d’oro erano curati anche tra le mura domestiche. Lauren Bacall ne “Il grande sonno” incanta con una vestaglia di raso bianco lunga fino ai piedi, così Marlene Dietrich con il suo kimono in Shanghai Express. O ancora Vivien Leigh, la Rossella O’Hara in Via col vento, inimitabile con le sue sontuose vestaglie, il cui colore diventa più scuro con l’infittirsi della tragica trama.
Quando il look da casa si ispira al cinema
Kim Basinger in “9 settimane e 1/2″ è diventata simbolo di seduzione con la sua sottoveste bianca in raso, che nascondeva un paio di candide autoreggenti in rete. Questa apparente semplicità, contrapposta alla forte sensualità dell’attrice, ha plasmato uno dei look più iconici del cinema. Allo stesso modo, Gwyneth Paltrow veste una sottoveste cipria ne I Tenenbaum, Nicole Kidman una canotta e un paio di slip in Eyes Wide Shut. Per la sua interpretazione in Scarface, Michelle Pfeiffer sfoggia un baby-doll in seta ricamato con fiori chiari, legato da laccetti sul davanti sempre all’insegna della sensualità naïf, vedo e non vedo, non si può dimenticare la culotte trasparente di Scarlett Johansson in “Lost in Translation”.
Un outsider: il pigiamone Bridget Jones
Le femme fatale hanno fatto la storia del nightwear nel cinema; ma altrettanto iconici sono i look più comodi, che quasi rinnegano il sex appeal. Ce lo insegna l’anti femme fatale per eccellenza: la Bridget Jones di Renée Zellweger, accoccolata sul divano di casa, con il pigiamone in pile rosso costellato di pinguini o corazzata da culotte contenitive. Ma in altri casi, il comfort tra le mura domestiche non si traduce in mancanza di sensualità, anzi, veicola una seduzione quasi innocente.
Lo dimostra la scollata felpa oversize sulle gambe nude di Jennifer Beals in Flashdance, o ancora Madonna con canotta e shorts in “Cercasi Susan Disperatamente”.