Un vero e proprio acquazzone sta intasando da qualche giorno la cloaca social, facendo riemergere i profili di Instagram e YouTube dei protagonisti, rigurgiti di odio, insulti e negatività senza precedenti. Uno spettacolo turpe sin dalle prime barre, quelle lanciate come invettiva più o meno poetica dai due rapper, sospinti da una rivalità che li sta trascinando ad ogni nuova risposta sempre più oltre i limiti della decenza che un tempo la nostra società si impegnava a rispettare. Nel dissing ( nella cultura hip-hop e, in particolare, nella musica rap, canzone o brano che ha l’obiettivo di prendere in giro, criticare o addirittura insultare) tra Fedez e Tony Effe non ci sono vincitori o vinti: solo la mortificazione del buon gusto, sacrificato sull’altare dell’hype online.

Dissing Fedez e Tony effe | Life&People MagazineLe rime discutibili, usate come delle clave imbrattate di oscenità e cattiveria, stanno interessando sempre più persone esterne in questo giochino perverso, innocenti o presunte tali, arrivando a toccare fidanzate, mogli e figli, contravvenendo così ad una fantomatica “deontologia” rap sbandierata in più occasioni dai due interpreti. Un codice etico farlocco, rivendicato e poi prontamente calpestato, l’ennesimo specchio per le allodole di un paese allergico alle regole come lo è l’Italia. Ed è così che le ex diventano poco di buono, corpi contundenti per ferire l’altrui dignità, gli amici degli “infami” e la insopportabile retorica machista fagocita in un sol boccone i buoni propositi di inclusività e tolleranza.

Tutto ha avuto inizio questa estate,

quando Tony Effe (vincitore, se non altro, della gara alla hit estiva con “Sesso e Samba“) ha confessato ai microfoni di Radio 105 di aver rifiutato un featuring con Fedez. Un diniego che, seguendo schematicamente la teoria fisica del piano inclinato, ha dato il via ad una sempre più crescente acredine tra i due. Un inevitabile botta e risposta concretizzatosi poi nel testo dell’ultimo singolo di Federico, DiCaprio, e nella controversa performance di Tony per RedBull 64 bars. In questa occasione il trapper romano aveva pesantemente attaccato il suo sfidante e la compagna di Niky Savage, l’artista con cui Fedez ha poi collaborato nel suo brano.

Dissing Fedez e Tony effe | L&P MagazineNon si è fatto certo attendere, sfortunatamente, il tanto atteso quanto fulmineo contro-dissing, imbastito dal rapper milanese avvalendosi persino del contributo di Taylor Mega, vecchia fiamma di Tony. Una gara al ribasso, fatta di frecciatine becere e puerili, il cui sciagurato primo premio va probabilmente assegnato a Chiara, il grottesco brano che per ora chiude la diatriba, in cui l’ex Dark Polo Gang secondo molti cita indirettamente Chiara Ferragni e i suoi bambini, tanto da costringere la stessa influencer a richiamare all’ordine i due litiganti tramite una storia Instagram:

Fate quello che volete, ma lasciate in pace me e i miei figli, grazie“.

Una richiesta surreale

eppure doverosa, arrivata dopo l’ennesimo colpo basso subito dall’imprenditrice digitale, alle prese con una faticosa risalita dopo lo scandalo Balocco che già ne aveva profondamente leso l’immagine pubblica. Un dissing che si può serenamente derubricare a infantile scaramuccia al parco, senza timore di essere definiti boomer o bacchettoni, tra due artisti che secondo l’opinione pubblica hanno dato prova, più che di abilità tecnica e stilistica nella stesura delle rime, di grande immaturità ed insicurezza. Versi scurrili e poco ispirati, frutto di manchevolezza di idee e pericoloso desiderio di prevaricazione sull’altro.

Dissing Fedez e Tony effe | Life&People MagazineLa platea del web si è subito aizzata, dividendosi in schieramenti ben distinti, nonostante la violenza e la bassezza morale dei “contenuti” proposti dai due acerrimi rivali. Il dissing tra Fedez e Tony Effe è uno dei passaggi più torbidi della carriera di entrambi, eppure, a beneficiarne sembrano essere sempre gli stessi protagonisti, grazie agli stream e alle visual che hanno raggiunto; in poche ore numeri da capogiro su tutte le piattaforme. Cifre che riflettono la pochezza, lo scarso giudizio e la tragica disabitudine alla bellezza dell’ascoltatore moderno, così assuefatto alla mediocrità da non riuscire più a discernerla dal pattume.

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