La creazione come un viaggio, in cui a contare non è tanto la meta quanto gli attimi che conducono ad essa. E il viaggio come metafora del processo creativo che, nella moda, incorpora l’antagonismo degli opposti: un lungo lavoro di esplorazione e riflessione condensato in un momento effimero, intriso di eternità. Una coesistenza antitetica incarnata dall’agave, che “vive fino a 30 anni, ma appena fiorisce in pochi giorni muore”. Esattamente come la sfilata Etro primavera estate 2025 firmata da Marco De Vincenzo, che ha scelto la pianta affascinante nel suo spoglio mistero come genesi del suo viaggio mediterraneo.
Etro: collezione moda donna Primavera Estate 2025
Dopo aver esplorato i labili confini tra sogno e realtà e aver preso coscienza dell’importanza dell’eredità familiare, nella seconda giornata di sfilate alla Milano Fashion Week, il fashion show di Etro by Marco De Vincenzo ha guidato lo sguardo verso il Sud del mondo – “non solo la mia Sicilia ma tutto il sud del mondo, sono sempre il punto di partenza” ha sottolineato il direttore creativo al suo secondo anno alla guida della maison – portando in passerella una collezione che omaggia il mare con texture mediterranee, orecchini conchiglia e bracciali sirena. Inoltre, nel viaggio creativo – che riflette su se stesso in un gioco metanarrativo – è riservata un’attenzione particolare alla coscienza del passato, incarnata nelle nuove borse paisley in Arnica, un omaggio ai 40 anni dell’iconico materiale della maison.
Nella cornice cosmopolita del The mall Milano, la collezione primavera estate di Etro ha aperto le porte alla bellezza della contaminazione, intesa come incontro con nuove ispirazioni e stimoli che generano un processo creativo riflessivo ed energico. Un viaggio che inizia dall’ambiente: l’immobilismo delle agavi fiorite, che hanno fatto da scenografia al catwalk, ha fuso la propria essenza con il ritmo elettronico e le voci femminili popolari della live performance della musicista e cantautrice sarda Daniela Pes, per dare vita ad uno show che procede per metafore. Di fatto, nella sua volontà di raccontare il Sud (in tutta la contaminazione), Marco De Vincenzo ha lasciato da parte la razionalità per dare sfogo ad “un omaggio spudorato al mare, con accessori come bracciali-sirena e orecchini-conchiglia”, abbinato al racconto del viaggio, essenza del DNA del brand.
La sfilata Etro SS25 è un omaggio libero al mare
In virtù della volontà di decostruire l’essenza del mare, la collezione Etro SS25 si struttura intorno ad abiti sinuosi, con print mediterranee – protagonista il motivo bianco su sfondo turchese – completato da reti marine e accessori che riprendono gli abitanti dell’ecosistema blu, tra realtà e fantasia.
Le bluse sfasate diventano abiti fluidi in nome del perpetuo movimento, da cui spuntano pantaloni skinny; i maglioni si dimezzano per divenire crop dai colori pastello ad esaltare una femminilità libera e selvaggia; e un’ondata di paillettes si poggia, lieve, su abiti e completi che rendono omaggio al luccichio del mare al tramonto. La collezione corre trasversale per esplorare ogni sfumatura potenziale, dalla struttura agli accostamenti cromatici, in bluse multicolor, pantaloni a zampa – in contrasto con gli skinny pants indossati sotto all’abito – e psichedelici jacquard.
Le sirene electro-folk di Etro
Nella collezione, Marco De Vincenzo ha voluto esplorare la potenza energica degli accostamenti, portando in passerella capi che incarnano l’essenza del movimento grazie alle texture sinuose e al contrasto cromatico: il calore dell’arancio si scontra con l’atarassia del nero, mentre il rosso trova il verde a completare look che portano alla scoperta di una femminilità inedita ai confini della realtà, quella delle sirene electro-folk.