“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”. Il dialogo aperto tra mondi lontani attraverso le arti, come il cinema e la moda, ha costituito l’essenza effimera ma profondamente significativa dei look della nona serata del Festival del Cinema di Venezia.
La via del tramonto di questa 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stata accompagnata dalla dolce mestizia della prima pioggia, caduta incessantemente sul red carpet costringendolo ad un repentino trasloco all’interno del Palazzo del Cinema. Un’atmosfera che si è rivelata in sintonia con il tappeto rosso di presentazione di due grandi titoli protagonisti della kermesse, in grado di portare sul grande schermo le sfumature più oscure e complesse della storia italiana. Se da un lato la pagina nera è quella della mafia, con la storia del boss Matteo Messina Denaro, interpretato da Elio Germano, al centro del film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza Iddu; dall’altro è quella del fascismo con M – Il figlio del secolo, la serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Antonio Scurati che racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini, interpretato da Luca Marinelli.
I look della nona serata sul red carpet
Le nuances dark della Storia – che dialoga con il nostro presente attraverso la magica immediatezza dei fotogrammi cinematografici – si riflettono anche nei look del red carpet della nona serata del Festival del Cinema di Venezia, in cui all’eleganza impettita del classico smoking si è affiancata l’ondata di sperimentazione contemporanea incarnata, non solo dai colori che sfuggono alla più oscura delle tonalità, ma soprattutto dalla raffinatezza sovversiva di Lorenzo Zurzolo, protagonista di M – Il figlio del secolo. Il giovane attore, volto emergente del piccolo e grande schermo italiano, ha portato sul red carpet un vento di novità, aprendo la strada a un’alternativa del completo elegante che rivolge il proprio sguardo al lontano Oriente.
Protagonista delle sfilate della moda donna Primavera-Estate 2022, il kimono è pronto ad esplorare, sfruttando la forza innovatrice dell’essenza genderless, l’esclusivo guardaroba maschile. Dopo la sfilata dei grandi divi di Hollywood – da George Clooney a Brad Pitt, da Joaquin Phoenix al dandy Daniel Craig –, sul red carpet della nona serata della kermesse è stato il momento d’oro degli attori italiani che hanno preferito la comfort zone della tradizione sfoggiando classici man suits. I due protagonisti della serata, infatti, hanno dato prova della loro eleganza in completi impettiti: Luca Marinelli ha scelto un suit blu Giorgio Armani con revers lucidi e camicia bianca a contrasto, mentre Elio Germano ha optato per un total black con camicia in seta lucida con collo alla coreana, per un look più casual. Un terreno di neutrale classicità che ha esaltato ulteriormente l’anima alternativa di Zurzolo.
Il kimono di Lorenzo Zurzolo al Festival di Venezia
A rompere gli schemi è stato Lorenzo Zurzolo con il suo kimono maschile bianco ottico firmato Valentino, che unisce le linee sinuose dell’abito tradizionale a quelle più dure del judogi, indossato con una cintura nera a frange, riprese anche dal mocassino nero. Un look bianco e nero, dall’anima multiculturale, che diventa una sintesi inedita tra ispirazioni western e uno stile che guarda a Oriente. Il kimono maschile rappresenta non solo una rottura con i canoni tradizionali, ma anche una scelta di stile che evidenzia l’essenza ultima della settima arte, ovvero la contaminazione, capace di unire mondi apparentemente estranei.
Il look bianco e nero di Isabelle Hupert
Dopo aver sfoggiato un album di look gioiello di sopraffina raffinatezza, Isabelle Hupert ha scelto di dare la propria interpretazione rock ‘n roll del look bicolore. Se Lorenzo Zurzolo ha scelto le linee pulite di un kimono maschile, la Presidente di giuria ha dato l’ennesima prova di essere una maestra nell’arte della sperimentazione dei look: dall’abito di brillanti è passata, infatti, al camicione oversize bianco, con cintura in pelle, guanti e gli immancabili occhiali da sole neri. A esaltare l’abito, il beauty look che cela il trucco occhi per concentrare le proprie forze sulle labbra rosse, che si confermano la beauty choice preferita dell’attrice.
I red carpet della Mostra del Cinema di Venezia sono da sempre garanzia di eleganza classica: attori e attrici hanno infatti dato vita ad una regola non scritta che porta sui tappeti rossi abiti perlopiù neri, con linee morbide e dettagli luminosi. In diretta contrapposizione con il Festival di Cannes, in cui le star si sfidano a colpi di creatività glamour. Tuttavia, a partire dal red carpet del film The Room Next Door di Pedro Almodóvar, che ha indossato un completo rosa pastello, il colore ha portato un turbinio di energia al Lido. Un sentiero colorato intrapreso da Barbora Bobulova, che ha indossato un abito bustier azzurro in tessuto lucido, completato da un beauty look che crea armonia tra le labbra e la chioma rossa.
Il verde petrolio è il colore chic
I red carpet della Mostra di Venezia hanno anche posto l’accento su un nuovo colore di tendenza: il verde petrolio. Scelto dal regista spagnolo con un completo giacca pantalone e una t-shirt rossa e da Iris Law nel tappeto rosso nell’ottava serata di Festival, il verde petrolio rappresenta l’alternativa chic al sempiterno nero. Come dimostra il look firmato Giorgio Armani da Chiara Bassermann: l’attrice ha sfilato con un abito lungo, tempestato di lustrini per dare l’illusione del movimento, il cui tocco di luce riempie il vuoto lasciato dall’assenza del collier. Al principio di sobrietà si è uniformato anche il beauty look, con rossetto rosa tenue e un leggero trucco occhi.