Interpretare un’icona come Maria Callas è una sfida titanica, anche per un’attrice del calibro di Angelina Jolie. La reginetta di Hollywood ha dovuto prepararsi meticolosamente per farsi trovare pronta al primo ciak del film Maria di Pablo Larraín, presentato durante la 81esima Mostra del Cinema di Venezia: sette intensi mesi dedicati a un rigoroso addestramento fisico, mentale ma soprattutto vocale. Un lavoro intrapreso avvalendosi dell’aiuto di cantanti d’opera e vocal coach per padroneggiare non solo la tecnica, ma anche la postura, la respirazione e i movimenti tipici di una cantante professionista di quel livello, per una rappresentazione il più autentica possibile della soprano greco-americana.
A giudicare dalla reazione del pubblico, il film è riuscito a non deludere le aspettative. Angelina Jolie, visibilmente commossa, ha ricevuto una standing ovation e i critici hanno elogiato l’intensità emotiva del film, descrivendolo come un’esperienza cinematografica che trascende il biopic tradizionale. Larraín ha infatti dato vita a un raffinato ritratto psicologico dell’ultima parte della vita della Callas, quando questa lottava con la perdita della sua voce, cercando disperatamente di riconquistare sé stessa, il suo pubblico e la sua identità artistica.
Maria Callas sul grande schermo
La vita di Maria Callas è stata da sempre una fonte inesauribile di ispirazione per i cineasti, un racconto epico di successi straordinari ma anche di fallimenti devastanti. Nata Maria Cecilia Anna Sofia Kalogeropoulos il 2 dicembre 1923 a New York, figlia di immigrati greci. La Callas iniziò la sua carriera in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le avversità, tra cui spicca soprattutto una fortissima miopia, riuscì a emergere come una delle interpreti più acclamate del XX secolo. Il suo contributo all’opera non si ferma solo alle sue performance. Maria Callas trasformò il modo in cui il pubblico percepiva l’opera lirica, rendendola più accessibile ed emotivamente coinvolgente. La sua capacità di trasmettere emozioni la rese una figura rivoluzionaria, capace di attrarre una generazione completamente nuova di amanti dell’opera.
La sua grandezza non poteva certo sfuggire
all’attenzione di un maestro del cinema come Federico Fellini, che nel 1983 le rese omaggio nel suo film “E la nave va”. In questo capolavoro del surrealismo cinematografico, Fellini utilizza l’ambientazione di una nave da crociera come metafora del genio artistico e dell’inquietudine esistenziale che hanno caratterizzato la vita della Callas. La protagonista del film, una diva di nome Edmea Tetua, non è altro che una rappresentazione della cantante lirica. Fellini utilizza il suo personaggio per esplorare temi come la mortalità, la nostalgia e la natura effimera del genio artistico. Il film eccelle nel fondere realtà e fantasia, un marchio di fabbrica felliniano che difficilmente è stato avvicinato dalle produzioni successive.
Diciannove anni dopo, nel 2002, Franco Zeffirelli, amico di Maria Callas, realizza la sua ultima fatica cinematografica: Callas Forever, immaginando un finale alternativo per gli ultimi anni della vita della Divina. Interpretata da Fanny Ardant, la storia si snoda nel 1977, poco prima della reale scomparsa di Maria: il regista ci presenta una diva ormai fuori dalle scene, vulnerabile e tormentata dalla perdita della sua voce. Zeffirelli esplora la possibilità di un ritorno artistico e offre agli spettatori uno sguardo profondo e toccante su una figura iconica, rivelandone la profonda umanità.
Il desiderio di essere amata e il perfezionismo della Divina
Il biopic Callas e Onassis del 2005, invece, ci porta direttamente nel cuore di una delle storie d’amore più complesse e chiacchierate del ventesimo secolo. Il film dipinge la relazione tumultuosa tra Maria Callas e l’armatore greco Aristotele Onassis, tanto passionale quanto tormentata. Questa rappresentazione offre una visione multidimensionale della vita di Callas, rivelando come il suo desiderio di essere amata si scontrasse con le pressioni della sua identità pubblica e il suo perfezionismo maniacale.
Due anni più tardi, il documentario del 2007 diretto da Philippe Kohly, Callas Assoluta, offre un ritratto equilibrato della vita di Maria Callas, concentrandosi sulla sua impareggiabile arte e le sue battaglie personali. Il film esplora momenti chiave della carriera e della vita privata di Callas, dimostrando che, nonostante fosse una perfezionista esigente, la Divina era infondo mossa soprattutto da un profondo senso del dovere verso la sua arte ed il suo pubblico.
Maria Callas racconta sé stessa
Il documentario Maria by Callas, diretto da Tom Volf nel 2017, offre un’opportunità unica per ascoltare la storia di Maria Callas direttamente dalla sua voce. Questo film si distingue per l’approccio intimo e personale, utilizzando interviste televisive, filmati di performance e stralci dai suoi diari personali. Attraverso un sapiente montaggio di queste fonti, il documentario restituisce l’immagine di Callas non solo come diva dell’opera, ma come un essere umano complesso e sensibile, offrendo uno sguardo diretto e sincero sulle sue lotte e trionfi.
La fascinazione per la Divina e la sua eredità culturale
L’opera teatrale Maria: Lettere e Memorie del 2023, con Monica Bellucci nei panni della Callas, offre un approccio intimo alla vita di questa icona. Basata su memorie e lettere inedite, nello spettacolo vengono svelati dettagli a partire dalla sua infanzia modesta a New York fino al culmine della sua carriera internazionale. Questa produzione teatrale permette uno sguardo unico sugli eventi privati che hanno segnato la vita della soprano, un ponte tra il mito e la realtà della donna dietro la leggenda.
Infine, il film Maria, diretto da Pablo Larraín e con Angelina Jolie nei panni della leggendaria Maria Callas, sarà distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 1o gennaio 2025. Dopo il trionfo alla 81a Mostra del Cinema di Venezia, dove la pellicola ha conquistato tutti i presenti e la critica guadagnandosi un’ovazione di otto minuti, il pubblico trepida e già pregusta questo ritratto intenso e poetico.