La strenua resistenza Ucraina prosegue senza sosta su più fronti: uno di questi, sorprendentemente, è quello della moda. Lo stile inteso come resilienza e sopravvivenza, paradigma fondamentale di una civiltà moderna e pacifica che ripudia la guerra ma che è costretta a combattere per garantire il proprio futuro. Ecco che in un contesto in cui prendersi cura del proprio look è decisamente un lusso proibito e inaccessibile, il ritorno della Ukrainian fashion week vuole simboleggiare un tentativo di reagire pacificamente ad un contesto geopolitico che non prevede più la normalità, ma solo insulse, sanguinarie, schifose logiche di potere.
La celebrazione della settimana della moda Ucraina avrà luogo il prossimo settembre, per la prima volta da quel maledetto 24 febbraio 2022, giorno in cui il mondo occidentale si risvegliò solo per ritrovarsi di nuovo immerso nell’incubo della guerra. Un evento che promuove arte e bellezza in un contesto surreale, quello di un violento conflitto ancora in corso, organizzato nel complesso dell’Arsenale Mystetskyi, edificio storico e sede del Museo Nazionale d’Arte e Cultura, provvisto di rifugi per gli sfollati, una sirena antiaerea e sistemi di massima sicurezza in caso di bombardamento.
Dettagli organizzativi insoliti,
da attenzionare con molta cura, così da garantire l’assoluta riuscita dell’ambizioso evento. Delle mille difficoltà preparatorie da affrontare ha parlato anche Lisa Ushcheka, responsabile della comunicazione internazionale della Ukrainian Fashion Week:
“C’è molta ansia, perché abbiamo un’enorme responsabilità per quanto riguarda la capacità di gestire le sfide che arrivano con la guerra: problemi tecnici, allarmi per i raid aerei e molti altri fattori imprevedibili”.
La guerra, tuttavia, non è certo l’unica preoccupazione degli organizzatori, che si sono al contrario impegnati giorno e notte per garantire il livello qualitativo più alto possibile, sullo standard delle edizioni pre-belliche, raccogliendo le adesioni di tutti i più importanti marchi di moda Ucraini.
Sostegno unanime da parte dei brand ma anche dalla first lady Olena Zelenska, che si è premurata di sostenere e patrocinare l’evento. Dopotutto, come ha ricordato anche la direttrice Iryna Danylevska, moltissimi stilisti rinomati sono partiti proprio da questa kermesse nel corso degli anni. Oltre 50 i nomi nazionali ed internazionali che figurano nella lista dei partecipanti, tra cui anche Ksenia Schnaider e Delegan, realtà importanti che hanno aderito al progetto con la promessa di elargire una somma di denaro come donazione per le strutture ospedaliere di Kiev. Dal primo al quattro settembre le sfilate, saranno visibili solo in diretta instagram, visti i pesanti danni infrastrutturali subiti dalla rete internet e televisiva del paese.
Il fronte è purtroppo ancora caldo
con la controffensiva Ucraina che con grande fatica e dispendio di vite umane ha raggiunto la regione di Kharkiv, tra le immancabili minacce atomiche di Mosca ed un contesto politico globale sempre più incerto su cui poggiarsi. Ecco che la Ukrainian Fashion week può fungere da ponte tra nazioni, tra Kiev ed il resto del mondo, per dimostrare il livello culturale eroicamente raggiunto dai suoi cittadini in un momento così drammatico e decisivo per le sorti del paese.
La bellezza come antidoto alla guerra, alla morte e alle insulse battaglie fratricide che si stanno consumando da ormai più di due anni. La settimana della moda Ucraina vuole accendere i riflettori su un paese forte, fiero e dotato di grande sensibilità artistica, che merita di esistere e di resistere, nella speranza di un imminente (eppure realisticamente lontanissimo) accordo di pace tra le due nazioni. La moda vuole ritornare con prepotenza e prendersi la scena, almeno per qualche giorno, prevaricando sugli orrori dei conflitti e degli scontri mostrati in TV, quelli che sono tristemente divenuti il pane quotidiano per milioni di abitanti da oltre trenta mesi.