L’australiano Oscar Piastri conquista il primo successo in carriera aggiudicandosi la prima gara Gran Premio d’Ungheria, tredicesimo della stagione di Formula 1. La McLaren fa doppietta grazie alla seconda posizione di Lando Norris, ma è una decisione ‘politica’ con quest’ultimo a lasciare la testa del corsa al compagno di squadra seguendo il ‘consiglio’ proveniente dai box. Terzo posto per un sempre più costante Lewis Hamilton su Mercedes, quarta la Ferrari di Charles Leclerc, mai ‘pericolosa’.
Quinto un indisponente Max Verstappen che va largo alla prima curva, battibecca più volte con la propria squadra, si infastidisce per non riuscire a superare Hamilton nononostante i numerosi tentativi, fino a centrarlo rischiando di compromettere corsa e mondiale, prendendosi dell’“infantile” dal Team RedBull. Sesta l’altra rossa di Carlos Sainz, autore di una gara poco significativa dopo un buon weekend, precedendo la Red Bull di Sergio Perez, ancora decisamente poco incisivo. Chiudono la top 10 Russell, Tsunoda e Stroll.
Descrizione del circuito
L’Hungaroring, situato nelle vicinanze di Budapest, è distribuito in maniera tortuosa rendendo alcune sezioni particolarmente strette e difficili da affrontare, soprattutto durante i sorpassi. La lunghezza del rettilineo principale è di circa 908 metri, offrendo una delle poche opportunità per sorpassare. Nel periodo estivo, le temperature elevate aggiungono una sfida ulteriore, influenzando la gestione delle gomme e delle prestazioni del motore. Il layout del circuito è tecnicamente complesso, con curve che richiedono precisione e abilità.
La prima curva, una stretta destra in discesa dopo il lungo rettilineo di partenza/arrivo, è uno dei principali punti di sorpasso. Sorpassare all’Hungaroring è notoriamente difficile. I piloti devono sfruttare al massimo ogni opportunità, con i punti principali di sorpasso situati nelle curve 1 e 2. La gestione delle gomme è altrettanto fondamentale, in tutti i percorsi ma nel tracciato ungherese in più di altri. Per questo è fondamentale ottenere un buon piazzamento in qualifica, con la gestione dei pit stop elemento altrettanto chiave per garantirsi il successo in gara.
Cronaca della gara
Partenza fulminea per Oscar Piastri davanti a Verstappen e Lando Norris al via, con Leclerc quinto. L’olandese è però costretto a lasciare la seconda posizione a Norris per evitare la penalità dopo aver allargato la traiettoria traendo vantaggio dall’uscita di pista. Il team Red Bull consiglia così Verstappen ma sarà solamente la prima di una serie di ‘decisioni’ che raramente hanno visto così protagoniste le squadre e così poco i piloti. Ferrari di Leclerc e Sainz come sempre appaiate ma distanti dalle posizioni che contano, mentre George Russell e Sergio Perez battagliano per la decima posizione.
Lando Norris primo a fermarsi assieme ad Hamilton nel gruppo di testa,
con Verstappen che non ingrana lamentandosi al team radio quando dista otto secondi dal leader Piastri che si ferma ai box. Verstappen davanti a Leclerc e Sainz che ancora non si sono fermati e il team Ferrari a suggerire al francese di pensare al “piano C” mentre proprio i meccanici in rosso si preparano ad attendere i piloti. Tre secondi la sosta di Verstappen, 2.5 secondi quella di Sainz, Leclerc resiste tardando il rientro ai box incoraggiando dalla squadra.
Al 25o giro la situazione vede Piastri, Norris, Hamilton, Verstappen, Leclerc che nel frattempo si è fermato ai box e Sainz a superare blandamente Tsunoda il quale non oppone resistenza. Undicesimo Fernando Alonso. Verstappen prova a ridurre il gap con Piastri, protagonista di uno dei suoi peggiori giri, e l’olandese a vedere Hamilton per la terza posizione. Hungaroring tracciato davvero frustrante, con l’attesa di almeno altre nove curve per poter effettuare un nuovo tentativo. Si fermano le McLaren e a venti giri dal termine la situazione è la medesima: Norris, Piastri, Hamitlon, Leclerc, Verstappen, Sainz e Russell.
Verstappen supera Leclerc puntando Hamilton
e a dieci giri dal termine il discorso sembra delineato, con Verstappen di nuovo alle calcagna di Hamilton, fin troppo perché l’olandese centra in pieno il britannico rischiando di compromettere la gara di entrambi e venendo rimproverato anche dal proprio team principal. Quando i giochi sembrano fatti la sorpresa, e il team McLaren ad ordinare a Norris di lasciar passare Piastri, reduce da un impeccabile weekend: “Mi hanno detto di farlo e io l’ho fatto”, dirà a fine gara un perplesso Norris, incalzato da Piastri: “Non sapevo se Lando mi avrebbe lasciato passare ma alla fine il team ha fatto la scelta giusta, abbiamo dimostrato di poter vincere ovunque”. E chissà cosa avrebbe risposto Michael Schumacher ad una decisione di questo tipo della propria squadra a pochi giri dal termine e con il mondiale in palio.