Una questione di sguardi, o forse semplicemente di punti vista. C’è sempre una visione sapientemente concettuale dietro le creazioni di Miu Miu, brand che ha chiuso la lunga Paris Fashion Week presentando la collezione Autunno Inverno 2023 2024. Uno show d’alto profilo quello proposto nella hall di Palais d’Jena da Miuccia Prada che, dopo una stagione trionfale in cui è diventata una vera e propria trend-maker, ha voluto coinvolgere attivamente lo spettatore, invitandolo a ripensare anche a tutti quegli elementi considerati ad oggi certi perché tutto può cambiare nella moda se muta la percezione della stessa.
Il gioco dei punti di vista
L’intenzione, per stessa ammissione della designer, è quella di guardare alla moda da un punto di vista strettamente personale. Ispirandosi proprio dalla percezione diversa di ciascun individuo, Miuccia ha riconsiderato dei modelli esistenti trasformandoli in modo istintivo, guidata soltanto dal gesto, forse anche ispirandosi (ovviamente nelle intenzioni e non in ottica del risultato finale) alla lezione dell’arte contemporanea del Novecento, dal surrealismo a Pollock.
Non a caso, dopo aver dominato il mercato con le balletcore, le microgonne e i completini sforbiciati, Miuccia ha accorciato vistosamente gli orli, facendo sfilare le modelle solo in pullover e culotte (sciorinate anche in versione gioiello) o con collant velati indossati sopra i cardigan. Già l’opening è una sorpresa. La prima modella apparsa sulla runway è infatti una Mia Goth spettinata con un maglione grigio aderente, bottoni bianchi, collant neri velati, gonna a vita bassa con tubino bianco semi trasparente e pois neri. Un look d’impatto impreziosito da tacchi neri lucidi e a punta.
Tra design e Huglyness
Una collezione che, oltre alla linee, amplifica il suo significato anche grazie ad innesti e intuizioni estetiche di buona fattura. Pensiamo ad esempio ai motivi floreali stampati in 3D, applicati sia nelle culottes gioiello che negli abiti contraddistinti da una forte matrice di design. L’acconciatura volutamente grossolana, così come gli occhiali tipici da nerd seguono poi il grande leitmotiv che contraddistingue il brand fin dalla sua collezione, ovvero il concetto di huglyness chic, principio cardine (e politico) di tutta la sfera Miu Miu.
Un look condiviso?
Sfilano poi anche ragazzi, accompagnati da leggings, cappotti classici e felpa con cappuccio, talvolta apparsi anche con il twin set delle ragazze in nome quindi di una condivisione accattivante che si differenzia però nei pantaloni, presenti nella linea uomo e sostituiti nella donna dai soli collant velati, una delle scelte più audaci di tutta la collezione. Il tutto in una palette colori varia, con sfumature che viaggiano dalla carta da zucchero all’ocra, dal verde pisello al ruggine fino ad arrivare al borgogna.
Ma dietro il fashion show c’è anche la ripresa di un progetto inaugurato dalla maison più di dieci anni fa (precisamente nel 2011) con “Miu Miu Women’s Tales,” serie di cortometraggi incentrati sull’interazione al femminile tra vanità e pensiero diretti dalle registe più promettenti della scena, il cui senso è stato riproiettato sulla passerella parigina con il signature look del défilé, ovvero la mutanda ricamata, uno dei simboli di femminilità più forti impreziosito dall’abbinamento della nuova versione della matelassé bag, borsa da indossare rigorosamente sull’avanbraccio e pronta a conquistare (ancora una volta) il mercato.
Interessante rimarcare l’importanza della colonna sonora selezionata per lo show, caratterizzata da un sound a tinte industrial che flirta con sezioni impazzite di fiati dalla provenienza latina. Un mondo per raffigurare anche nella musica la vera essenza – di Miu Miu per l’Autunno Inverno – , quella di una donna che ama la classicità talmente tanto da volerla stravolgere e rendere ancora più audace, scoprendone il lato più erotico e facendone emergere al contempo un tratto distintivo forte e indipendente. Non poteva esserci chiusura migliore.
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