Un marchio racchiude l’essenza di una storia, di una realtà aziendale: è uno dei tratti distintivi. Il suo valore è molto elevato. Un esempio? Basti pensare al marchio Lamborghini che da tanti anni rappresenta una delle realtà più rilevanti in tutto il mondo nel settore dell‘automotive. Cosa c’è alla base di questo brand? Cosa rappresenta e da dove nasce? Come ha fatto a diventare così noto in ambito internazionale?
Storia marchio Lamborghini: un simbolo, una tradizione che continua ogni giorno
Tutto inizia nel secondo Dopoguerra quando l’Italia è alle prese con degli anni molto difficili e nei quali la priorità è rivolta alla ricostruzione postbellica. È nel 1948 che a Cento, in provincia di Ferrara, l’ingegnere meccanico Ferruccio Lamborghini decide di fondare una fabbrica di trattori. Non lo sa ancora ma da quella fabbrica nascerà una realtà che poi si farà conoscere in tutto il mondo nel corso dei decenni seguenti. La struttura storica di Lamborghini viene ceduta nel 1971 a un altro gruppo industriale del settore, la Same. Il primo marchio risale al lontano 1952, anno in cui nasce il noto triangolo al cui interno sono presenti le iniziali di “Ferruccio Lamborghini Cento”.
Nel corso degli anni assistiamo a tanti passaggi chiave: basti pensare al 1959 quando la passione e la competenza tecnica di Lamborghini portano alla produzione di elicotteri. L’attività aziendale però non si ferma qui dato che poi – a causa di alcune problematiche di natura burocratica – ci si dedicherà alla produzione di autovetture sportive. Una decisione che negli anni a venire sarà davvero vincente. Il 1963 vede la nascita della Automobili Ferruccio Lamborghini SPA. La sede di questa nuova aziende è ubicata a Sant’Agata Bolognese e può vantare legami importanti. Ne sono un esempio quelli con il designer Bertone e il progettista di propulsori Bizzarrini. Ovviamente in questa fase emerge anche una necessità davvero di prim’ordine: l’ideazione e la realizzazione del marchio. È qui che entra in gioco Paolo Rambaldi: vengono apportate delle novità. La scelta ricade sulla figura del toro: si tratta del segno zodiacale del fondatore ma al tempo stesso è anche sinonimo di forza e aggressività. Si trova in una posizione da combattimento e collocato all’interno di uno scudo rosso con bordi neri.
Marchio Lamborghini: il toro non manca mai
Il toro è un elemento ricorrente in tutta la realtà di Lamborghini: infatti anche i nomi dei vari modelli realizzati dalla Casa emiliana si ricollegano al brand. Ecco quindi che nasce il modello Miura, razza di tori da corrida spagnola. Nel 1972 altro momento importante nella storia del marchio Lamborghini: avviene infatti un’operazione di restyling che porta alla nascita di un brand totalmente rinnovato. Un brand che presenta il nome in caratteri maiuscoli ed è incastonato all’interno di uno scudo in un rettangolo giallo. Si va avanti per oltre un decennio ma un altro momento chiave attende Lamborghini. Nel 1987 dopo tanti anni di gestione familiare l’azienda viene ceduta al Gruppo Chrysler mentre alla fine del millennio è Audi a rilevarla. L’obiettivo è chiaro, ovvero cercare di rafforzare l’appeal del marchio. È in questo momento che entra in gioco l’agenzia tedesca KTM Team che rimette mano alle proporzioni dello scudo senza tralasciare il fatto che il toro dorato diventa più corpulento.
Alcune curiosità interessanti
Nel corso degli anni si delineano diverse caratteristiche che segneranno la realtà di Lamborghini. Caratteristiche e al tempo stesso anche curiosità. Lamborghini decide che tra i suoi fornitori nessuno deve avere rapporti lavorativi con Ferrari. Non deve dunque destare stupore il fatto che tra i colori delle auto realizzate dalla Casa emiliana non ci sia il rosso. Motivo semplice e facilmente intuibile: il rosso è il colore di Maranello. Lamborghini nel 1986 dà vita alla LM002, un modello che anticipa l’idea del SUV e che viene realizzato in 300 esemplari. Le innovazioni però non finiscono qui dato che Lamborghini nel 1965 propone al mercato un’auto davvero unica. Si tratta della Miura Roadster che nasce dalla volontà di Ferruccio, il quale invia in rapida sequenza tre 350 GT al giovane designer Marcello Gandini. È così che nell’arco di soli quattro mesi nasce il disegno della Miura.
Non solo quattro ruote…
Auto leggendarie, ma senza tralasciare il mondo delle due ruote. Ferruccio Lamborghini infatti è un grande appassionato di motociclismo e la sua passione è nota a tanti. A soli 18 anni è già alla guida di una Norton 500 CJ1 Tourist Trophy. Nel 1968 a Milano Marittima, in piena Riviera romagnola, è in sella a una Laverda 750 S. Tra le principali caratteristiche che rendono riconoscibile Lamborghini c’è la presenza di nomi spagnoli in relazione ai suoi modelli. Una decisione legata anche alla grande passione del fondatore per le corride: ecco dunque che ogni volta in cui ne ha avuto l’occasione Ferruccio ha deciso di ispirarsi al campo della nomenclatura bovina. Un’azienda storica, di grande successo e da record è legata ad automobili anch’esse da record e senza precedenti. Tra queste ad esempio troviamo la Lamborghini Veneno. Un modello battuto a un’asta- che nel settembre 2019 si è tenuta a Ginevra – per la cifra di ben otto milioni di euro.
Lamborghini… una tradizione che si tramanda negli anni e che cresce ogni giorno!
Ecco dunque che quando parliamo di Lamborghini ci riferiamo a un insieme di valori, storia, qualità senza eguali. Tanti anni ricchi di passione e competenze che hanno dato vita a una grande realtà che è ormai affermatissima a livello internazionale e che è sinonimo di assoluto livello.
La svolta green
Storia, passione e competenze che non mancano di guardare all’ambiente. Nel 2009, la casa di Sant’Agata Bolognese intraprende la sua svolta green diventando la prima azienda automobilistica italiana ad ottenere la certificazione ambientale EMAS e ricevendo la ISO 14001. Una vocazione verde che prosegue nel corso degli anni con la realizzazione dell’impianto fotovoltaico integrato più grande del settore industriale emiliano. L’impianto ad energia solare si estende in un’area di circa 15 mila metri quadrati assicurando una riduzione di 2.000 tonnellate di CO2 all’anno. Tra i tanti primati, Lamborghini può vantare di essere la prima azienda italiana di automotive ad essersi dotata di un impianto di teleriscaldamento. L’impianto di Nonantola riesce a fornire 2.500.000 kilowatt di energia termica all’anno.
Il miele marchiato Lamborghini e gadget realizzati dagli scarti
Dal 2016 Lamborghini produce anche miele. L’apiario del Toro conta 13 alveari con una popolazione di api pari a 600.000 esemplari. Un progetto che ha lo scopo di controllare l’inquinamento grazie alla collaborazione di esperti in apidologia ed entomologia, la stazione di biomonitoraggio di Lamborghini rileva inquinanti ambientali come metalli pesanti, pesticidi e diossine. Il miele marchiato Lamborghini per ora è distribuito annualmente solo ai dipendenti. Con il programma di sostenibilità ambientale dei processi di produzione, dal 2020 tutto ciò che non può essere riutilizzato per la costruzione dei bolidi Lamborghini viene recuperato e riciclato per realizzare fondi di vettura o gadget per i clienti. Gli scarti di pellame, grazie all’accordo con la Cooperativa Cartiera Marzabotto di Bologna, vengono riusati per creare prodotti di pelletteria in vendita sullo shop ufficiale Lamborghini Store o nei concessionari Lamborghini.
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