Che cosa è il BDSM? Una domanda così semplice può nascondere una risposta molto complessa, visto la moltitudine di generalizzazioni e di luoghi comuni che soprattutto negli ultimi tempi hanno affollato i media principali, complice anche alcuni prodotti pop di straordinario successo, pensiamo ad esempio al best seller e alla relativa trilogia cinematografica di “50 sfumature”. In linea generale potremmo affermare che il BDSM raggruppa un insieme di pratiche erotiche dove si condividono fantasie legate al dolore, al potere e all’umiliazione. Ma nei fatti è molto di più.

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Una sfaccettatura della sessualità

Il BDSM – acronimo di Bondage e disciplina, dominazione e sottomissione, sadismo e masochismo ideato dallo psichiatra tedesco Richard Von Krafft Ebing – ha radici molto antiche, seppur con scopi e modi diversi: basti pensare ad esempioai flagellanti dell’Europa medioevale o ad alcune pratiche dell’estremo oriente, tutte incentrate sulla ricerca del dolore, non intenso come obiettivo sessuale ma come tramite per raggiungere altri tipi di estasi (come potevano fare le droghe, per esempio). Il BDSM oggi però è semplicemente una delle tante sfaccettature della sessualità, dettata dal consenso e, elemento tutt’altro che irrilevante, dalla fantasia, due elementi indispensabili che vanno a costituire un rapporto dove, che sia un incontro occasionale o una relazione duratura, si prevede il controllo totale di una persona su un’altra, a prescindere dalla macro categoria.

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Il Bondage

Tra le pratiche più famose del BDSM impossibile non citare il bondage, o in italiano il bondaggio, il cui scopo è godere delle sensazioni che provocano l’immobilizzazione del partner e la temporanea sospensione di capacità sensoriale. Tanti sono gli strumenti utilizzati, dalle corde ai corsetti passando per bavagli, cappucci e catene. Non si tratta soltanto di un’emozione fisica ma anche mentale, scaturita soprattutto dall’estrema fiducia reciproca che si instaura nel senso di costrizione. Molto noto è lo shibari, il bondage giapponese, esteticamente impattante.

La dominazione e la sottomissione

Una delle componenti essenziali del rapporto BDSM è il binomio tra dominazione e sottomissione, imbastito sulla volontà da parte di un componente delle coppia di cessare completamente il proprio potere al partner, il quale ricopre il ruolo di dominante. Alla base di questa pratica c’è un accordo, una negoziazione. Il sottomesso nello specifico chiarisce fin da subito cosa è disposto a fare e cosa no.

BDSM cosa è Life&People MagazineNon per nulla viene stabilita una safe word, pronunciata dal sottomesso quando sente il bisogno di interrompere la pratica. La condizione in questione può essere limitata a un lasso preciso di tempo oppure essere una vera e propria condizione di vita, dove il Master e la Mistress controllano con regolarità lo slave (schiavo). Ma in cosa consiste la dominazione? Possono essere di più tipi: sessuale (controllo del sesso), emozionale, comportamentale, e anche finanziaria, quest’ultima la più delicata tra tutte, dove il dominatore controlla e gestisce attivamente la finanze dello slave.

Il sadomasochismo

Una delle pratiche più antiche, basata sull’imposizione di sofferenze fisiche (e mentali) di un componente della coppia su un altro. Si tratta di un campo molto vasto, dove può rientrare ad esempio la pratica dell’abrasione (lesione del sub da parte di oggetti contundenti), l’utilizzo di strumenti “di tortura” come fruste e cere calde, oltre che l’immobilizzazione o il ferimento volontario dei genitali.

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Perché scegliere il BDSM?

Secondo varie indagini, gli individui che scelgono il BDSM lo fanno in linea di massima per appagare la voglia di sperimentare la sessualità in modo diverso, denominata appunto sessualità kink, fuori dal convenzionale; eppure studi di rinomati psicologi pongono soprattutto l’accento sull’enorme impatto nella sfera mentale. Non a caso una ricerca condotta da Psycology Today ha fatto emergere una serie di variabili fisiologiche e psicologiche nel dominatore e nel sottomesso, prima e dopo le loro sessioni.

Entrambi i membri della coppia hanno mostrato un’intimità maggiore nella relazione e una riduzione dello stress.

Molti dei praticanti del BDSM dunque, non appagati dal rapporto cosiddetto vanilla (quello tradizionale) se intercettati raccontano la scoperta della pratica come un vero e proprio punto di svolta, anche perché in grado di mettere direttamente in relazione diversi membri appartenenti alla stessa comunità con idee e visioni in comune: un fattore che nel tempo ha concesso loro anche di incontrare la propria anima gemella, la propria compagna di vita, dunque l’amore. Un segnale che rimarca la complessità e al tempo stesso il fascino della pratica.

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