Tutto e il contrario di tutto si può dire di Iris Apfel, ma lei resta un’icona senza tempo che naviga nel mondo del fashion con il suo stile inconfondibile, unico e creativo. Come dice Iris:
“Nella vita devi provarci, sempre. Hai un unico viaggio. Devi sempre ricordartelo”.
Chi è Iris Apfel: “l’adolescente più attempata del mondo”
C’era una volta e c’è ancora … una donna newyorkese che ha cambiato la cultura del fashion.
Un compleanno d’eccezione quello avvenuto a New York il 29 agosto del 1921 (in alcune città dell’America in questa data si festeggio il Iris Apfel Day). Iris Apfel, all’anagrafe Iris Barrel, ha spento ben 101 candeline! Una vita straordinaria, la sua, figlia di Samuel Barrel e di Sadye, entrambi di origine ebrea. La madre, nata in Russia, poi immigrata negli Stati Uniti. A differenza di tante sue coetanee, Iris ha la fortuna di studiare. Frequenta l’Università di New York, appassionata di storia si laurea in breve tempo. Dopo la laurea inizia la sua prima esperienza lavorativa, collabora con il “Women’s Wear Daily”. Un magazine di moda famosissimo all’epoca, all’inizio era addetta alle fotocopie, pensate un po! 
Qualche anno dopo, con determinazione, riesce a conquistare la copertina di un magazine parigino.
Da qui avviò la sua brillantissima esperienza di vita. Dopodiché Iris Apfel, curiosa e intuitiva, vivace e alla ricerca della propria identità lavorativa, assiste l’illustratore Robert Goodman. Qualche anno dopo la Seconda Guerra mondiale, la giovane Iris si sposa. Carl Apfel è l’amore della sua vita, con lui passa tutta la sua esistenza, un amore forte, progettuale, complice, creativo. Il marito è il suo supporto, il suo stimolo, la sua fonte di motivazione. Insieme aprono un’industria tessile. Nasce la Old Wild Weavers. La vena artistica e creativa di Iris Apfel non si arresta, negli anni dopo l’apertura dell’azienda tessile, lavora come interior designer. Non è una semplice interior designer, ha da subito incarichi importanti come quello prestigioso di progettare gli interni della Casa Bianca per ben nove Presidenti degli Stati Uniti, tra i quali Truman, Eisenhower, Kennedy, Jhonson, Nixon, Ford, Carter, Regan e Clinton.
«Compro vestiti per indossarli non per collezionarli. Se una cosa mi piace, mi piace»
«Compro vestiti per indossarli non per collezionarli. Se una cosa mi piace, mi piace»afferma con determinazione Iris Apfel.
Schietta, ironica, indipendente, dispensa consigli preziosi, non solo per quello che riguarda la moda ma anche per il matrimonio; un vero e proprio decalogo per una vita di coppia lunga e felice. Lei con l’amato Carl Apfel, ha vissuto 68 meravigliosi anni. Deve a lui la sua brillante carriera sotto i riflettori e il successo che, anno dopo anno, è riuscita ad ottenere. Carl è stato il suo primo mentore, la persona che da sempre ha creduto in lei. Insieme hanno costruito una famiglia solida, hanno dato vita a progetti importanti, si sono sempre sentiti in perfetta sintonia, l’uno e l’altra si sono tenuti per mano camminando insieme. Nel 2005 il direttore del Costume Institute al MET Museum di New York, Harold Koda, incontra Iris, le propose di realizzare una mostra sulla sua collezione esclusiva di abiti e bijoux e l’evento riscosse un enorme successo. 
I look che più ama Iris
Iris Apfel
racconta che ha iniziato a comprarsi i vestiti da sola a 12 anni e da quel momento non ha mai smesso. La sua curiosità la portava a ricercare cose particolari, accessori fuori dal classicismo, sceglieva il colore a scapito del total black. Ancora oggi i suoi ospiti le chiedono di vedere i suoi armadi dove sono collezionati infinite varietà di accessori, outfit, borse, scarpe, insomma un vero e proprio museo del costume. Iris Apfel non si è mai omologata al dictat della moda come ama dire:
“non ho nessuna regola, anche perché le infrangerei tutte”.
Lei è così: inarrestabile, vivace, creativa, sorprendente, uno tsunami nel suo essere donna, nella sua capacità di creare uno stile fuori dallo stile, un outfit alla moda non seguendo nessuna regola della moda. Iris confessa di non essere mai stata una fan di Madmoiselle Chanel lanciando lo slogan ”More is More and less is bore”.
Ha un’anima ribelle ma al contempo delicata e sensibile.
Ha un’anima ribelle ma al contempo delicata e sensibile. Iris non ama il minimal, adora eccedere, creare, costruire, giocare e coniugare insieme più stili: è una vera fuoriclasse del costume.
Tutti la definiscono la fashion icon più famosa al mondo. È innegabile, Iris Apfel fa invidia alle influencer più accreditate nella piattaforma social. Per il suo 99esimo compleanno ha postato una fotografia su Instagram in cui compare attorniate da peluches e da due palloncini verdi, in tinta con l’abito. Chiara Ferragni, l’italiana influencer più famosa al mondo in confronto ha davvero tanto da imparare. Perché Iris Apfel non è soltanto una creativa a tutto tondo, con le sue celebri frasi rafforza il suo stile, il suo esserci, la sua ricca capacità di sorprendere. ”Icona per caso. Riflessioni di una star della terza età” è il titolo della sua biografia pubblicata nel 2019. In poco tempo il libro è riconosciuto come best seller in tutto il mondo. 
Iris Apfel è una donna unicamente speciale
Nella sua autobiografia “Iris Apfel: icona per caso, riflessioni di una star della terza età” (Harper Collins), si tessono le trame della sua vita, le tappe significative, gli incontri, il suo desiderio di non fermarsi mai, di non arrendersi anche di fronte a dolori importanti. Emerge l’amore infinito per il marito Carl Apfel, compagno di vita (e affari) scomparso nel 2015, a pochi giorni dal centesimo compleanno. Nel 2018 è testimonial per marchi come Coach e Citroën, ideatrice di una linea di make-up per MAC nonché di una collezione di gioielli. E non dimentichiamoci dei suoi meravigliosi occhiali, grandi occhiali rotondi di tutti i colori, le coprono il viso, li indossa con una disinvoltura da far invidia alla più bella e affermata modella. Nel 2022 collabora con il noto marchio di abbigliamento H&M lanciando la collezione caleidoscopio.
Nel gennaio 2017 firma il suo primo contratto con IMG Models
Non sorprendetevi poiché è la stessa agenzia di Gigi e Bella Hadid, e Iris Apfel all’epoca aveva 97 anni. Che dire… non è mai troppo tardi. A pensare che, molti anni fa, un’importante giornalista americana, le ha detto:
“tu non sei affatto bella, però hai una cosa che ti renderà per sempre bellissima: tu hai stile”.
Lo stile rende una donna bella: è innegabile
Iris Apfel ha trasgredito le mode che ha attraversato, è stata una delle prime donne ad indossare il denim. All’epoca le signorine non indossavano assolutamente i jeans, un capo di abbigliamento che utilizzava la classe operaia. Poi è cresciuta, i musei espongono i suoi abiti e lei in fatto di stile non ha eguali. Indossa ancora, a 101 anni, il rossetto rosso, per lei un accessorio assolutamente fondamentale. Il colore, tanto semplice quanto elegante è un po’ come le rughe che -come sostiene- “ti fanno bella”.
Arriva la Barbie Iris Apfel
Iris Apfel non avrebbe mai creduto di diventare un mito di stile. Attualmente ha milioni di follower nel suo profilo Instagram, firma importanti collezioni di moda. La Martell le ha addirittura dedicato una Barbie. La bambola è stata lanciata in occasione dell’uscita del libro dell’imprenditrice “Iris Apfel: Accidental Icon” e indossa lo stesso outfit che appare sulla copertina del volume. È stata la Maison Gucci che ha vestito la Barbie Iris Apfel creando per lei qualcosa di assolutamente speciale: tailleur in lurex broccato, camicia con rouges, maxi bijoux e, ovviamente, gli iconici occhiali tondi. 
Negli anni Iris ha ispirato generazioni di donne
E’ agosto 2014 quando nelle sale cinematografiche è in proiezione ”Advanced Style”, un film-documentario diretto da Lina Plioplyte. Un viaggio nell’intimità di sette donne newyorkesi tra i sessanta e novanta anni vestite in perfetto stile Apfel. Un altro caso è quello di Licia Fertz, italiana di 92 anni che ogni giorno condivide sui social la gioia di riscoprire la bellezza del vestire la vita – letteralmente- a colori. Designer, modella, cultrice del bello; alla domanda su chi sia Iris Apfel non è possibile dare una giusta definizione. Piuttosto, sarebbe corretto definirla mentore di un nuovo movimento culturale che vede protagonista la -troppo a lungo dimenticata- terza età.
