Quando la moda smette di parlare solo di abiti per diventare riflessione, critica e atto politico, il risultato non è solo interessante: è necessario. E Miu Miu lo sa da tempo. Non è un caso che il brand più radicale e giovane del gruppo Prada abbia scelto, tra le sue iniziative più recenti e significative, di dar vita al Miu Miu Literary Club, un progetto che – tra Milano, Parigi e Londra – rilegge il ruolo della donna, della parola e del pensiero all’interno del panorama culturale contemporaneo. Un’operazione che non è mero posizionamento, ma ennesima conferma dell’impegno profondo di Miuccia Prada nei confronti della cultura, della letteratura, del dibattito intellettuale, perché dietro ogni gesto del suo universo creativo – dalla scelta di un tessuto a quella di un ospite per un talk – c’è un pensiero e spesso quel pensiero è un libro.

Da Milano a Parigi: il club che mette il pensiero al centro

A Milano, durante la design week, il Miu Miu Literary Club ha trovato spazio nel cuore della città in una location volutamente raccolta, quasi segreta, lontana dal clamore delle sfilate. L’obiettivo? Ricreare un luogo in cui incontrarsi, ascoltare, discutere. Una casa per le parole, per le letture, per le idee. Sedute letterarie, performance, reading femministi e tavole rotonde hanno animato il programma del club, che si è trasformato in un vero e proprio laboratorio del pensiero. Tra le protagoniste delle giornate milanesi, scrittrici, attiviste, giornaliste, pensatrici capaci di restituire sfumature diverse del mondo femminile.

Summer Reads Miu Miu - Life&People MagazineE tutto, ovviamente, accompagnato da quella sofisticazione visiva che solo Miu Miu sa creare: velluti, stampe floreali, libri ovunque, e un’estetica che rende la cultura cool senza banalizzarla. A Parigi e Londra, il format ha mantenuto lo stesso spirito, diventando itinerante e dialogando con le rispettive scene intellettuali. Ad ogni tappa, una nuova curatela di contenuti, ma sempre con l’obiettivo di mettere in luce l’importanza della parola scritta come strumento di emancipazione.

Summer Reads: la cultura viaggia con Miu Miu

A rafforzare ulteriormente il legame tra moda e letteratura, Miu Miu ha lanciato anche il progetto Miu Miu Summer Reads, un’estensione più leggera e pop del Literary Club, ma non per questo meno significativa. Da Pechino a Parigi, da Hong Kong a Osaka, fino a Milano, il format ha portato nelle boutique e negli spazi culturali selezionati una serie di appuntamenti dedicati alla lettura estiva, curando piccole biblioteche viventi dove i libri diventano parte del paesaggio moda. Una selezione ragionata, inclusiva e brillante che ha invitato il pubblico a riscoprire il piacere della lettura come gesto quotidiano, intimo e universale, perché per Miu Miu, anche l’estate è un momento per pensare, e per pensarsi.

Miu Miu summer reads - Life&People Magazine

Moda come cultura, cultura come moda

Se c’è un’eredità che Miuccia Prada porta avanti con rigore, è quella della cultura come motore creativo. Laureata in Scienze Politiche, ex militante femminista e appassionata di filosofia, la direttrice creativa ha sempre sostenuto che “non può esserci bellezza senza pensiero”. Il Miu Miu Literary Club si inserisce infatti nel solco di un’idea più ampia: quella di moda come linguaggio. Un linguaggio fatto di riferimenti colti, simboli sottili, significati nascosti.

Milano Miu Miu Summer Reads - Life&People MagazineNon è un caso che già dal 2012 il brand abbia lanciato “Women’s Tales”, una serie di cortometraggi diretti da registe internazionali per raccontare la complessità del femminile. Né che Prada abbia da anni una sua Fondazione, luogo cardine del pensiero contemporaneo. Con il Literary Club, il discorso si approfondisce. Si apre alla lettura condivisa, alla riscoperta di testi fondamentali del pensiero femminista, alla discussione intergenerazionale. E mentre il mondo della moda continua a flirtare con l’entertainment più superficiale, Miu Miu costruisce uno spazio che è, a tutti gli effetti una dichiarazione politica.

Femminismo: generazioni e identità in dialogo

Uno dei punti più forti del Miu Miu Literary Club è la sua capacità di mettere in contatto diverse generazioni. Le giovani lettrici dialogano con pensatrici affermate; le nuove parole incontrano i classici del pensiero critico; le identità fluide e complesse si confrontano con definizioni che forse non bastano più. Non a caso, i testi selezionati durante le giornate del club toccano temi come la libertà femminile, la costruzione del sé, la decostruzione dello sguardo maschile. Virginia Woolf, Marguerite Duras, Audre Lorde, ogni libro è scelto per aprire uno spiraglio, non per dare risposte preconfezionate. Il club diventa così luogo di ascolto e confronto, in cui non conta tanto chi sei o come ti vesti, ma cosa pensi e cosa hai da dire. Un’operazione rivoluzionaria, specie in un sistema – quello moda – spesso dominato dall’apparenza.

 

Quando la cultura diventa desiderabile

Miu Miu non vuole solo vestire, ma nutrire l’immaginario e lo fa con coerenza, creando uno stile fatto di cardigan infantili abbinati a mini gonne da college girl, ma anche di riferimenti letterari, di accenti retrò che parlano di un tempo in cui si leggeva in salotto, circondati da tappeti e caminetti. Rendere la cultura desiderabile: è questo, in fondo, l’obiettivo del Literary Club, perché oggi più che mai c’è bisogno di riflessione, lentezza, confronto e, se a portare tutto questo è un brand di moda, meglio ancora.

Il futuro della moda è scritto

In un presente iperconnesso in cui l’attenzione è merce rara, scegliere di fermarsi a leggere è già un atto di resistenza. Farlo in uno spazio ideato da un marchio di moda è una dichiarazione d’intenti. Il Miu Miu Literary Club non è solo un progetto culturale: è un manifesto. Un invito a ripensare i confini del fashion system, a riscoprire la potenza delle parole, a credere che pensare sia ancora una delle forme più radicali di bellezza. E chissà che in futuro, tra una sfilata e l’altra, non ci si ritrovi proprio lì – in un club fatto di libri, luci basse e idee forti – a riscrivere non solo le tendenze, ma il senso stesso dell’essere donne oggi.

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