Viviamo nell’epoca del troppo. Troppe informazioni, troppe immagini, troppi “mi piace”. Ogni respiro, ogni viaggio, persino ogni acquisto e ogni emozione sembrano destinati a essere tracciati, postati, commentati. Il concetto di lusso, – quello fatto di ostentazione, di visibilità a tutti i costi, di uno status urlato – sembra oggi stanco, quasi patetico. Prevedibile: Too much. Ma sotto questa coltre di rumore, sta emergendo una nuova forma di privilegio: l’invisibilità consapevole. E in questo contesto, gli orologi vintage firmati Rolex, con le loro liste d’attesa che si misurano in anni e un mercato del secondo polso in ebollizione, diventano la quintessenza di questa nuova, affascinante filosofia.
Capitale simbolico: il vintage super investimento
Oggi. l’invisibilità è diventata nuova forma di capitale culturale. Solo chi ha davvero tutto può permettersi il lusso di sparire, di possedere profili privati, case senza segnaletica, telefoni senza app. L’anonimato non è una mancanza, ma un’estetica creativa, un segno di distinzione. Pensiamo ai designer che non mostrano il volto, agli artisti che rifiutano l’identità pubblica, come l’enigmatica Donna Tartt, autrice che centellina le sue uscite letterarie ogni dieci anni, mantenendosi ostinatamente lontana dai riflettori.
Gli orologi vintage della nota maison svizzera si inseriscono perfettamente in questa narrazione. È la quintessenza dell’anonimato estetico: riconoscibile da un occhio esperto, mai volgare o eccessivamente ostentato. E il suo valore, lungi dall’essere effimero, è in continua crescita. Perché un orologio che ha già vissuto, che ha una storia, acquisisce sempre più valore nel tempo?
Il segreto della lunga vita e del valore crescente
Il perché Rolex acquisisca sempre più valore nel tempo è una combinazione di fattori che vanno oltre la semplice scarsità o la domanda. È un mix di artigianato impeccabile, di una reputazione costruita in decenni, e di una narrativa iconica. Rolex non ha mai inseguito le mode, ma le ha create. La sua produzione è meticolosa e, anche se su larga scala, non è mai stata satura rispetto alla domanda globale. Questo, unito all’incredibile durabilità dei suoi movimenti e materiali, fa sì che un Rolex sia un accessorio destinato a durare, e con esso, il suo valore.
Le lunghe liste d’attesa per i modelli nuovi – si parla di due-tre anni, con alcuni modelli non più prenotabili – hanno creato una pressione incredibile sul mercato del secondo polso. Il paradosso è evidente: nelle boutique, spesso, le vetrine espongono orologi “solo per esposizione”, non per la vendita immediata. Questo spinge l’intenditore verso il vintage, dove l’attesa si trasforma in ricerca, in conoscenza, in un’esperienza da vero collezionista. È qui che il vero lusso si manifesta: non nell’avere subito, ma nel saper aspettare e nel saper scegliere. E oggi, con i prezzi che si sono in un certo modo stabilizzati dopo una fase di pura follia, acquistare un Rolex d’epoca può essere un solido investimento, con pochi rischi e molto fascino.
I modelli su cui puntare: un investimento da intenditori
Per l’intenditore che cerca un investimento, ci sono alcune referenze da tenere d’occhio:
- Rolex Daytona referenza 116520 Oyster Cosmograph (acciaio, quadrante nero): non più in produzione ma non ancora un “vero vintage” (lo diventa dopo vent’anni), è la referenza da acquistare senza esitazione. Il suo predecessore, Daytona 16520, con movimento di derivazione Zenith, è già un pezzo da quotazioni importanti.
- Daytona 116500: un altro Daytona che negli ultimi tempi è entrato tra le referenze più desiderabili. La sua limitata produzione e la crescente richiesta ne fanno un asset di prim’ordine.
- Rolex GMT-Master II referenza 16710: prodotto con lunetta nera, rossa e nera (“coke”), o rossa e blu (“pepsi”), con ogni probabilità aumenterà il suo valore nei prossimi mesi. Oggi ancora accessibile, racchiude il fascino di una storia leggendaria, nata negli anni ’50 per i piloti d’aereo.
- Rolex Submariner 16610: prodotto tra la fine degli anni Ottanta e il primo decennio del 2000, fu il primo ad arrivare a 300 metri di profondità. È tra le referenze più iconiche, resa celebre anche da personaggi come Steve McQueen. Da preferire alle versioni senza data dello stesso periodo, che hanno avuto fortune alterne.
- Submariner 116610LV “Hulk”: chiamato così per la sua lunetta e il quadrante di un verde intenso, è un altro Submariner da tenere d’occhio per il suo potenziale di apprezzamento.
Icone silenziose e valori duraturi
Il vero lusso, insegna l’estetica invisibile non risiede più nel dimostrare nulla, è una forma sofisticata di ascetismo privilegiato. L’interesse crescente per i feature phone, la disconnessione, l’uso consapevole del tempo, sono segnali di una società che, saturata dal rumore, cerca il silenzio. Personaggi iconici hanno indossato Rolex non per sbandierare ricchezza, ma come parte integrante di un’eleganza discreta e senza tempo. Pensiamo a Paul Newman e al suo leggendario Daytona, non un accessorio appariscente ma un compagno fedele; o a James Bond, che pur essendo l’agente più famoso del mondo, sceglieva un orologio robusto e affidabile, non una gemma luccicante.
Questi uomini, come l’artista Agnes Martin che abbandonò il mondo dell’arte per vivere nel deserto in cerca di essenzialità, o il designer Dieter Rams con la sua filosofia del “meno ma meglio”, incarnano un’idea di valore intrinseco, non superficiale. Oggi, la capacità di distinguersi non è per ciò che si mostra, la bellezza è il grande investimento del nostro tempo.