Un orologio capace di unire generazioni diverse. Era il segnatempo preferito di Grace Kelly e Winston Churchill. Oggi, brilla invece nei polsi di icon come Haley Bieber e Kim Kardashian. L’affascinante storia del Rolex Oyster Perpetual Datejust è costellata d’ingegno, visione, talento e meraviglia; a quasi ottant’anni dal suo lancio, una retrospettiva allestita all’interno del grande magazzino Le Bon Marché Rive Gauche ne racconta l’evoluzione. 

Un modello “celebrativo”

Tutto ebbe inizio nel 1945; anno in cui Rolex, per celebrare i quarant’anni della sua fondazione, introduce sul mercato un prodotto capace di sintetizzare in un unico modello tutte le grandi innovazioni lanciate dal brand nel corso del tempo.

Storia Rolex Datejust Life&People MagazineL’orologio, composto dalla famosa cassa Oyster, inventata e brevettata nel 1926, oltre che dal rivoluzionario movimento a carica automatica, progetto del 1931. A queste due grandi creazioni se ne aggiunge una terza: l’iconica finestra sul quadrante, utile per visualizzare la data a fianco delle lancette. L’invenzione ha una valenza storica molto importante: il fondatore Hans Wilsdorf fu infatti il primo ad intuire il grande mutamento che stava per attraversare l’Europa nell’immediato secondo dopoguerra. Grazie al suo contributo la società scopre così un altro modo per poter scandire il tempo, regolandosi non più solo con il passare delle stagioni, ma anche con i giorni della settimana lavorativa.

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La storia si evolve nel Ladt Datejust

Nel suo primo lancio, il Rolex Oyster Perpetual Datejust è abbinato al bracciale Jubilee, con una fascia ad incastro formata da cinque parti sovrastata da una lunetta scanalata in oro giallo. Poco tempo dopo la gamma si allarga con nuovi modelli impreziositi da diamanti, decorazioni floreali e vari tipi di lunette. Nove anni più tardi, nel 1954, l’azienda applica poi un innesto di grande rilievo: la lente d’ingrandimento Cyclope, strumento che consente una visione più chiara e nitida dei numeri. Altra data fondamentale sarà invece il 1957, caratterizzata dall’uscita del Lady Datejust, pubblicizzata come la “versione femminile” del classico Datejust. Rispetto al segnatempo originale a cambiare sono le dimensioni, notevolmente ridotte per adattarsi con più naturalezza ai polsi più sottili. Il quadrante, in pavé di diamanti o in madreperla, è accompagnato anche in questo caso ad una grande varietà di bracciali (Jubilee, President ed Oyster con chiusura a coperchio).

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Gli ultimi modelli e lo short film

In tempi recenti Rolex ha introdotto altri tre modelli: il Rolex Oyser Perpetual Datejust II (2009), con una cassa più grande rispetto al primo modello e con un diametro di 41 millimetri; il Datejust 41 (2016), realizzato in acciaio inossidabile e oro giallo 18 carati. Il Datejust 36 (2019) segna invece il ritorno alla cassa da 36 mm, rigorosamente equipaggiata con il calibro. Il successo mondiale del Lady-Datejust, ancora oggi considerato must-have per eccellenza, è raccontato nello short film intitolato “Le donne fuori dal comune: omaggio alle individualità femminili che hanno cambiato la storia nei rispettivi ambiti (con un focus speciale sullo sport). Tra le figure coinvolte spiccano la biologa marina Sylvia Earle, la Campionessa equestre di salto ad ostacoli Pat Smythie, l’ex tennista Sylvia Evert e la leggenda dello sci alpino Lara Gut‑Behrami: icone del passato e del presente la cui ambizione si lega indissolubilmente ai principi cardine dell’azienda.

Il Lady-Datejust in mostra a Parigi

E proprio questo racconta la mostra “Celebrating Elegance: The Rolex Lady-Datejust Exhibition”, ai Grandi Magazzini Le Bon Marché Rive Gauche di Parigi.

Storia Rolex Datejust Life&People MagazineAl piano terra dell’edificio situato al numero 24 di Rue de Sèvres è possibile visitare un allestimento studiato su misura, con una narrazione supportata da campagne pubblicitarie, immagini inedite e racconti speciali. L’obiettivo è speculare a quello del cortometraggio: celebrare l’impeccabile maestria di Rolex, onorando lo spirito pionieristico dell’azienda ed esaltando al contempo le gesta di tante donne che, nei rispettivi campi, si sono distinte elevando il Lady Justdate a status symbol.

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