Avete mai sentito parlare di “Bellezza Generazione Alpha”? Con il temine Generazione Alpha ci riferiamo a tutti i nati dal 2010 al 2025, ovvero più di 2 miliardi di persone; una generazione considerata la più numerosa della storia e che, per questo motivo, promette di ridefinire il concetto stesso di bellezza. Cresciuti sotto il dominio del digitale, con Instagram e Tik Tok come principali mezzi di comunicazione, i giovani hanno trasformato una nuova percezione del mondo. Questo approccio si riflette inevitabilmente sui consumi, cambiando, di conseguenza, gli equilibri del beauty business.
Secondo un recente studio il mercato della bellezza, in Italia, solo nel 2023, ha raggiunto cifre record, superando i 15 miliardi di euro, con un incremento del 13,3% e una previsione di crescita per l’anno in corso. Questo dato indica chiaramente quale impatto può avere questa nuova generazione sul settore della cosmetica. Ma cosa significa veramente “bellezza” per questa generazione di nomadi digitali?
Un nuovo canone estetico
Per la Generazione Alpha, la bellezza non è più un ideale statico da cui prendere esempio, ma forma d’espressione in continua evoluzione che si muove alla stessa velocità con cui loro stessi accedono a immagini, stili e tendenze. La bellezza, dunque, si trasforma in una questione personale, dove espressione autentica e inclusività diventano veri e propri paradigmi. Mentre le precedenti generazioni erano impegnate a far sì che le proprie esperienze, le proprie identità e le proprie prospettive fossero rappresentate in modo più autentico nella società, nei media e nella cultura in generale, gli Alfa si muovono verso una democratizzazione generale della bellezza, accogliendo molto di più le imperfezioni e celebrando la diversità.
L’arte contemporanea ne è un esempio lampante: maestri come Yayoi Kusama e Banksy ci hanno abituato a sfidare le convenzioni estetiche. Per la Generazione Alpha, questa rivoluzione è ancora più profonda. Non si tratta solo di ammirare, o nel peggiore dei casi, scimmiottare canoni estetici di riferimento, ma di viverli in prima persona. Ogni imperfezione, ogni segno del tempo diventa tratto distintivo della propria vita, una storia unica da raccontare, anche in pubblico. Per loro, la bellezza non è solo da osservare, ma da vivere e da interpretare, giorno per giorno.
La bellezza digitale: un’illusione?
In questa nostra analisi, non possiamo assolutamente ignorare l’impatto dei social media, in particolare le piattaforme Instagram e TikTok, che hanno creato un nuovo linguaggio, più visivo e meno legato alla parola. In questi due mondi virtuali, è fin troppo semplice comprendere come mai filtri e foto-ritocco siano diventati strumenti fin troppo abusati: dalla auto-espressione siamo passati alla mistificazione.La Generazione Alpha sta crescendo con la consapevolezza che la bellezza può essere manipolata, sia nel mondo virtuale che in quello reale. Oggi, la bellezza non è più sinonimo di perfezione; al contrario, si trova nella capacità di esprimere se stessi in modo autentico. Questo l’Alpha lo ha compreso e lo ha fatto proprio: non teme di mettere in discussione le narrazioni preconfezionate; al contrario, cerca il genuino, l’originale.
La bellezza come impegno sociale
In un’epoca di crescente consapevolezza sociale, la Generazione Alpha percepisce il beauty come un impegno etico. Brand come Fenty Beauty di Rihanna non sono solo pionieri del make-up inclusivo, ma rappresentano un manifesto di una bellezza che abbraccia tutte le tonalità della pelle. Qui, l’estetica si intreccia con la giustizia sociale, e la bellezza diventa un veicolo per il cambiamento. Questa generazione non si accontenta di consumare passivamente; essa desidera partecipare attivamente alla creazione di un mondo più equo. Ogni acquisto diventa un’affermazione politica; i giovani Alpha non comprano solo un prodotto di bellezza, sostengono un movimento, una causa, una visione del mondo. E in questo, si può vedere il riflesso di pensatori come Henry David Thoreau, il quale affermava che il vero valore risiede nell’autenticità e nella coerenza delle proprie azioni.
Un gioco di contrasti e paradossi
Eppure, nonostante evoluzioni e cambiamenti, la Generazione Alpha si trova a navigare in un mare di contrasti. Da un lato, la pressione per apparire perfetti e in linea con le ultime tendenze; dall’altro, il desiderio di autenticità e di connessione profonda. È un paradosso che ricorda le opere di Salvador Dalí, dove la logica si dissolve in un sogno surreale, e la bellezza si presenta in forme inaspettate. In questo contesto, il beauty diventa un gioco, un’arte performativa in cui ogni individuo è sia artista che critico. Questa young generation non teme di sperimentare, di sbagliare, di ridefinire il concetto di bellezza a ogni passo. Loro sono i nuovi alchimisti della bellezza, trasformando l’ordinario in straordinario, giocando con le identità e le aspettative.
Un futuro di inclusività
Questa generazione ci invita a riflettere su un concetto di bellezza che va oltre l’apparenza in un’epoca in cui tutto evolve freneticamente, sono i valori di inclusività, autenticità e impegno sociale a guidare il loro cammino. La bellezza, per loro, è un viaggio, non una destinazione; un dialogo tra la vita e l’arte, tra sogno e realtà. E così, mentre le nuove generazioni ridefiniscono le basi del concetto stesso di bellezza, noi, Generazione X, facciamo ancora i conti con tutti quei vecchi canoni estetici, pressoché sempre irraggiungibili, che sono stati il nostro modello. Allora, forse, la vera bellezza non risiede in ciò che vediamo, ma in ciò che scegliamo di essere e diventare.