I tipi di caffè sono sempre più elaborati e variegati, confermando la celebre miscela fumante una delle bevande più amate e consumate al mondo, protagonista di una storia lunga e affascinante che attraversa secoli e continenti. Ogni tazza di caffè racconta una storia e, dietro di essa ci sono diversi fattori che contribuiscono a creare l’esperienza sensoriale che conosciamo e amiamo. Le differenze tra i vari tipi di caffè non riguardano solo il sapore, ma anche la loro provenienza, il processo di produzione e la sostenibilità.

Le principali varietà di caffè

Il mondo del caffè può essere suddiviso in due varietà botaniche preponderanti: Arabica e Robusta. L’Arabica, la più pregiata, rappresenta circa il 60-70% della produzione mondiale. Originaria dell’Etiopia, la qualità Arabica cresce meglio in altitudini elevate, richiede temperature miti e ha bisogno di un ambiente di coltivazione particolare. Il suo sapore è dolce, delicato e complesso, con note fruttate, floreali e acidule. La Robusta, al contrario, è una varietà che cresce a quote più basse, è più resistente alle malattie e può sopportare climi più caldi e secchi.

caffè skincare I Life&People MagazineIl caffè risultante ha un sapore più forte e amaro, con una maggiore quantità di caffeina, ed è spesso utilizzato nelle miscele di caffè istantaneo ed espresso per dare corpo e intensità. Una terza varietà, meno conosciuta ma degna di menzione, è la Liberica. Coltivata principalmente in alcune regioni dell’Africa occidentale e del Sud-est asiatico, questa varietà ha un gusto unico, molto diverso dalle altre due  qualità principali. Ha note affumicate, legnose e fruttate, ma la sua coltivazione e il suo consumo sono limitati rispetto ad Arabica e Robusta.

Le differenze tra i tipi di caffè

Un aspetto cruciale che differenzia i vari tipi di caffè è il processo di tostatura. La tostatura leggera conserva maggiormente le caratteristiche originarie del chicco, come la sua acidità e le note floreali o fruttate. Questo tipo di tostatura è comune per i caffè monorigine, dove l’intento è mettere in evidenza le peculiarità del luogo di provenienza. La tostatura media, invece, crea un equilibrio tra dolcezza e acidità, e spesso si associa a caffè destinati a un pubblico più ampio. La tostatura scura è caratteristica dei caffè più corposi e intensi, in cui le note tostate, di cioccolato o caramello, prendono il sopravvento. Queste varietà di tostatura influiscono sul sapore del caffè, ma hanno anche un impatto sulla percezione della qualità e del gusto della bevanda, a seconda delle preferenze personali.

L’importanza delle zone di produzione

Un altro fattore importante che differenzia i vari tipi di caffè è la zona geografica di coltivazione. Il caffè dell’Etiopia, patria dell’Arabica, è noto per la sua complessità aromatica, con note floreali e fruttate spesso dominate da agrumi o frutti di bosco. Quello del Sud America, in particolare del Brasile e della Colombia, tende a essere più dolce e corposo, con note di cioccolato e noci. Le varietà del Sud-est asiatico, come quelle provenienti da Indonesia e Vietnam, ha un sapore robusto, terroso e affumicato, con meno acidità. Queste differenze sono influenzate dal suolo, dal clima e dai metodi di lavorazione utilizzati in ciascuna regione, creando un’ampia varietà di esperienze gustative.

Il tema della sostenibilità

Oltre al gusto e alla qualità, un tema di crescente importanza nel mondo del caffè è la sostenibilità della sua produzione. La coltivazione del caffè ha un impatto significativo sull’ambiente, e negli ultimi anni c’è stato un movimento crescente per rendere questa produzione meno impattante. Uno dei problemi principali della produzione convenzionale di caffè è la deforestazione. Molte piantagioni di caffè vengono create abbattendo foreste tropicali, che distruggono habitat naturali e contribuiscono al cambiamento climatico. Inoltre, l’uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti chimici può contaminare il suolo e le risorse idriche, danneggiando l’ecosistema locale.

Le soluzioni

In risposta a queste problematiche, molti produttori di caffè stanno adottando metodi di coltivazione più ecologici. La coltivazione del caffè all’ombra, ad esempio, è una tecnica che prevede la piantagione di caffè sotto alberi ad alto fusto. Questo metodo non solo protegge la biodiversità della zona, ma riduce anche la necessità di pesticidi, poiché gli alberi forniscono ombra e creano un microclima che favorisce la salute delle piante. Inoltre, alcune certificazioni, come il caffè biologico, garantiscono che i produttori rispettino pratiche sostenibili e che i lavoratori ricevano un salario equo. Il caffè certificato Fair Trade, ad esempio, promuove condizioni di lavoro dignitose, salari giusti e l’uso di tecniche agricole che minimizzano l’impatto ambientale.

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