Gli anni d’argento non rappresentano più un’ombra di solitudine, ma si rivelano una fase della vita ricca di nuove opportunità e connessioni. In un’Italia sempre più longeva, il co-housing emerge come soluzione all’avanguardia, riscrivendo il concetto di vita nella terza età. Torino si fa protagonista con il suo raffinato Specht Residenzen, di un progetto ambizioso che potrebbe tracciare la strada per un nuovo modello abitativo a livello nazionale. Ma cosa rende questa iniziativa così speciale?

Co-Housing e Senior Housing: le differenze sfumano

Prima di addentrarsi nel cuore del progetto è importante fare una precisazione: cosa distingue realmente il co-housing dal senior housing? In teoria, molto. Il senior housing è pensato per fornire assistenza e servizi specifici per gli over 65, mentre il co-housing nasce come un modello abitativo collaborativo in cui persone di diverse generazioni vivono insieme condividendo spazi comuni. Tuttavia, nel caso del Specht Residenzen e del Domitys di Bergamo, i modelli convergono. Entrambi i progetti hanno obiettivo comune: combattere la solitudine nella terza età e favorire una vita attiva e stimolante, dove la comunità diventa la vera protagonista.

Co-Housing, una sfida all'isolamento sociale | Life&People Magazine

Torino: Specht Residenzen, l’oasi urbana per gli over 65

Nel cuore di Torino, tra il dinamismo del centro e la quiete di Corso Palestro, nasce il Specht Residenzen, una struttura che ridisegna completamente il concetto di vivere in città per gli over 65. Realizzato da Reale Mutua, questo progetto non si limita a offrire appartamenti di lusso, ma punta a creare una vera e propria comunità. Un modello di co-housing in cui si incontrano il comfort moderno e il calore delle relazioni umane. Il palazzo, recentemente riqualificato, ospita 40 appartamenti di diverse dimensioni, ma è negli spazi comuni che risiede la peculiarità del progetto. I residenti godono di una palestra con sauna, una biblioteca per gli appassionati della lettura, e persino un bistrot con salotto, perfetto per socializzare davanti a un caffè.

Co-Housing, Specht residenzen, i dettagli dell'edificio | Life&People MagazineNon mancano attività pensate per stimolare la creatività e la socialità: concerti di musica da camera, tornei di burraco e corsi di ginnastica dolce sono solo alcune delle proposte che rendono il Specht Residenzen un luogo vivace. L’idea di fondo è chiara: offrire agli anziani un’alternativa più colorata e dinamica alle case di riposo tradizionali, luoghi spesso percepiti come ultimi approdi. Qui, invece, si vive immersi nella città, con la possibilità di partecipare ad eventi culturali e sociali, dalle visite ai musei ai corsi di cucina. Il tutto senza mai sacrificare la privacy, garantita dagli appartamenti pensati per un comfort senza compromessi.

Un modello esclusivo

Nonostante questi vantaggi, c’è un lato del progetto che non può essere ignorato: il costo. Vivere al Specht Residenzen non è alla portata di tutti: 2.500 euro al mese per un bilocale completamente arredato e ristrutturato, con pacchetto di servizi incluso. Un investimento significativo, che però ha già attirato l’interesse di molti, soprattutto tra le donne. La maggior parte delle richieste arriva da professioniste in pensione, spesso sole per varie circostanze, alla ricerca di un’alternativa alla solitudine.

Bergamo: Domitys, il rifugio della longevità

A Bergamo, il modello Domitys si afferma altro esempio innovativo di abitare per la terza età. Anche qui, la filosofia del progetto ruota attorno alla creazione di una comunità autosufficiente, dove gli anziani possono vivere serenamente, continuando a coltivare le loro passioni e mantenendo un’alta qualità della vita. Il complesso Domitys, già operativo e situato in una zona ben collegata della città, offre non solo alloggi moderni e confortevoli, ma anche una vasta gamma di servizi, – dalla palestra alla spa – ideati per promuovere un invecchiamento attivo e positivo. L’assistenza medica è garantita 24 ore su 24, e, non mancano spazi di socializzazione e attività ricreative pensate per favorire il benessere fisico e mentale dei residenti.

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La solitudine degli anziani: una sfida sociale

Dietro questi progetti di Co-Housing e Senior Housing c’è un problema sociale sempre più urgente: la solitudine nella terza età. In Italia, circa il 25% degli over 65 si trova in una situazione di isolamento sociale. Molti di loro sono ancora autonomi, ma la mancanza di una rete familiare o amicale li porta spesso a trascorrere giornate intere senza contatti umani significativi. Questo isolamento non è solo un problema emotivo: può avere ripercussioni gravi sulla salute mentale e fisica. La solitudine è infatti collegata ad un aumento del rischio di depressione, demenza e altre patologie croniche. Il Co-Housing, in questo senso, rappresenta una risposta innovativa offrendo un ambiente di supporto reciproco, dove l’individualità è rispettata ma la condivisione è incentivata, permettendo agli ospiti di non sentirsi mai soli.

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L’importanza di un nuovo modello di vita

Progetti come il Specht Residenzen e il Domitys non sono solo esempi di un nuovo modo di abitare, ma rappresentano un cambiamento più profondo nella società. In un’epoca in cui la popolazione sta invecchiando rapidamente, diventa sempre più urgente ripensare a soluzioni abitative per i non più giovani. L’approccio tradizionale, che vedeva gli anziani relegati in case di riposo o isolati nelle proprie abitazioni, non è più sufficiente né accettabile. L’Italia sta finalmente iniziando ad esplorare nuovi modelli, guardando all’ageing attivo come risorsa e non un problema. La vita non finisce a 65 anni e i “vecchi” non cercano solo assistenza, ma vogliono vivere appieno, circondati da persone con cui condividere esperienze, emozioni e ricordi.

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