Il settore della ristorazione è un piacevole mondo fatto di professionale ospitalità, di assortita offerta di drink e bevande, per non parlare di un goloso repertorio di piatti che riflettono la cultura gastronomica di un territorio. Ma se c’è un luogo che davvero accoglie l’esigenza di ristorarsi al termine di una faticosa giornata, quello è senza dubbio il bar. Il luogo deputato al relax e alla socializzazione per antonomasia, dal 25 luglio scorso al 19 ottobre, è protagonista indiscusso dell’evento fotografico sulla storia del Campari a Torino.
Nella prestigiosa ed evocativa cornice dell’istituto fotografico Camera,
da anni un luogo di esposizione per i professionisti della fotografia, viene ripercorso il Novecento attraverso un archivio di immagini che immortala un’icona dell’aperitivo italiano: Campari e il bar, dove il bitter rosso può essere consumato in un’atmosfera intima e raccolta. All’interno della mostra fotografica, nella città di Torino si stringe un rapporto profondo con l’arte della fotografia, dove è possibile meravigliarsi di fronte alle più leggendarie personalità della cultura e del cinema, che prendono parte all’atmosfera del bar con un’eleganza e una disinvoltura rendendoli ora familiari, ora più fascinosi e inarrivabili che mai. ‘Bar Stories on Camera’, questo il vero nome della rassegna fotografica, intende trasmettere al pubblico di visitatori il valore della fotografia – in quanto linguaggio espressivo volto a catturare frammenti di vita – ambientato nei bar più eleganti e celebri del mondo.
La storia del Campari è oggetto di mostra fotografica
Nel mondo si contano molteplici locali deputati al relax e al ristoro delle persone: storici, moderni, dal look esotico; ciascuno con un proprio concetto e una propria offerta di cibi e bevande. Ma se c’è una cosa che li accomuna è un’atmosfera dove sentirsi liberi di esprimere se stessi, in compagnia dei propri amici e davanti al bartender, pronto ad accogliere ogni desiderio. Il bar è esattamente tutto questo: soddisfa il bisogno degli avventori di sentirsi a casa (fuori casa) e, come una specie di palcoscenico, vede gente dichiarare il proprio amore o esultare per una conquista di portata storica.
Nella Mostra Campari è possibile prendere parte alle atmosfere del passato che si svolgono rigorosamente all’interno dei bar in giro per il mondo. Da Milano a New York, da Roma a Shangai, da Capri a Losanna, l’esposizione torinese permette di viaggiare nel tempo e nello spazio e di sedersi – anche se solo con la fantasia – al fianco delle leggende del cinema come Marilyn Monroe o della cultura come Ernest Hemingway.
Le sezioni tematiche della mostra
L’evento che celebra l’atmosfera intima e soffusa del bar, attraverso la lente introspettiva dei più grandi maestri dell’obiettivo, come Robert Capa e Elliot Erwitt, si propone di guidare i visitatori attraverso tre distinte sezioni tematiche: Sharing Moment, Campari Bar e The Icons. La prima restituisce un’immagine del bar come luogo di ritrovo e condivisione: un esempio è la scena che vede un gruppo di operai in divisa da lavoro che consumano un te caldo e una sigaretta, per mettere in pausa le fatiche di una giornata. Molto suggestiva è anche la veduta aerea su una piazza di Capri, dove l’obiettivo del fotografo si concentra su un gruppo di turisti che consuma la colazione prima di iniziare una giornata scandita da visite e lunghe camminate.
La seconda sezione vede protagonista il marchio Campari, che dà il nome alla mostra, dove è possibile apprezzare una raccolta di archivio avente come oggetto le vetrine, le bottiglie e le insegne luminose che hanno fatto la storia del celebre brand italiano. Il terzo settore invece si focalizza sulle icone del cinema e dello spettacolo immortalate nella vita reale mentre sono al bar: Maria Callas, che conversa con una giornalista, o Ernest Emingway, che in un polveroso bar dell’Idaho si isola dal mondo per pensare ad un suo prossimo romanzo, vengono restituite in tutta la loro spontanea umanità.