Alla ricerca di una sintesi perfetta tra arte e utilità, la moda ha dato il via a un’indagine profonda nelle estetiche del passato per consacrare, eternamente, alcuni suoi pezzi. A partire da una calzatura basica, come gli stivali di gomma, che hanno saputo elevare il proprio ruolo, divenendo un oggetto del desiderio grazie all’anima plurale, bandiera dell’incontro tra stile e versatilità. In virtù della riscoperta della moda come necessità del quotidiano e del ritorno dello stile Britpop, i rain boots si riconfermano protagonisti di stagione con la loro inconfondibile quintessenza british, intercettando perfettamente le istanze di stagione tanto da divenire un vero e proprio must have.
Stivali Wellington: short form “wellies”
Quando all’inizio del diciannovesimo secolo si vedono indossati per la prima volta in Inghilterra, in ambito militare, la forma e funzione degli stivali di gomma – o Wellington boots – rappresentano un punto di svolta: l’invenzione di una calzatura, alta fino al ginocchio, congeniale e irrinunciabile. Ideati dalla mente del generale di origine irlandese che confisse Napoleone Bonaparte, il Duca di Wellington, i wellies si ispirano al modello proposto dai generali tedeschi dell’epoca, i quali necessitavano di una calzatura funzionale per far fronte alle battaglie in trincee perennemente allagate. Uno stivale in pelle dall’anima minimale ma incredibilmente efficace che suscitò interesse anche nel businessman americano Hiram Hutchinson, il quale vide nella loro silhouette delicata un potenziale da rivisitare, migliorare e riproporre anche in un materiale più economico, come la gomma.
Negli anni a seguire gli stivali di gomma divennero una delle calzature maggiormente adottate dai soldati, soprattutto per le battaglie; fino a quando, durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, la Hunter Boot Company, incaricata dal War Office di costruire uno stivale robusto adatto alle trincee allagate, mise a punto il modello classico di stivale di gomma, versatile ma soprattutto impermeabile. A partire dal 1956 quando venne introdotto il modello Green Hunter, ora conosciuto come Original Tall, gli stivali uscirono per le strade e divennero una delle calzature passepartout: dalla Royal Family a Piccadilly Circus, gli stivali da pioggia divennero un cult di stile.
I look con gli stivali da pioggia
Trench coat, minigonne in stile collegiale o vestiti chemisier, non c’è tendenza che non si sposi con un paio di rain boots. Dopo essere rimasti relegati agli ambiti di interesse bellico, gli stivali da pioggia, rivisitati in verde militare, bicolore con stampa, sono stati riscoperti dalla moda come simbolo del fruttuoso incontro tra stile e funzionalità, modellando un gusto nuovo, più cosmopolita. Di fatto, grazie al classico design a polpaccio, la silhouette minimal dello stivale permette di realizzare un look minimali ma sbarazzini: tra metro, ufficio, aperitivo e cena, i Wellington boots accomodano ogni occasione con un flair cool e rilassato.
Must-have della stagione delle piogge, i rain boots figurano oggi non solo negli armadi di tutti coloro che amano lo stile e la comodità, ma anche in partnership premium, marciando con fare sicuro tra Fashion Week ed altri attesissimi eventi. Infatti, la moda degli stivali di gomma, da elevare a runaway style, ha saputo evadere i confini di Glastonbury per farsi testimonianza di momenti glamour iconici. Come non citare anche il cosiddetto Kate Moss Moment, quando insieme al musicista e fidanzato del tempo Pete Doherty, la modella sinonimo di britishness sfilò in sottile mini abito in strass con cintura chunky in vita e gli iconici stivali da pioggia.
I rain boots non solo sono indossati ai festival più importanti
come l’evento All Points East di Londra o il Governors Ball di New York City, ma diventeranno parte integrante delle collezioni autunno/inverno delle più importanti case di moda. Heidi Slimane ha sancito l’ingresso dei Wellington boots in passerella nel 2016, firmando per Saint Laurent un connubio mozzafiato con un paio di stivali da pioggia abbinati a semi-trasparenze e blazer in pelle. Seguito da Miuccia Prada che ha deciso di sfruttare a pieno il volume del materiale in gomma rendendolo una vera opera d’arte, ponendo contestualmente l’accento sull’oversize e sulle proporzioni.
Inoltre a consacrare definitivamente gli stivali di gomma come oggetto del desiderio di stagione è stato Chanel che, nell’autunno 2022, ha apposto alla calzatura il logo della maison stampato in rilievo in un connubio tra logo mania e stile minimal. Invece Ferragamo ne ha proposto una rivisitazione più ricercata, con linee vertiginosamente alte. Le grandi maison hanno, dunque, intercettato il trend portandolo nelle passerelle e contribuendo a investire lo stivale di gomma, di un’aura di glamour versatile e funzionale.