La cornice è quella della città simbolo dell’arte italiana; il contenitore uno degli eventi legati al commercio d’alto profilo più importanti al mondo. È la 33° Biennale internazionale dell’antiquariato di Firenze (Biaf), luogo dove arte, moda e collezionismo si incontrano per fondersi in un momento che diventa non solo un atto di compravendita, ma uno scambio di cultura tra chi è lì per acquistare e solo per ammirare.

Una dimora di tutto rispetto

Per chi volesse trascorrere del tempo immerso tra i capolavori che hanno fatto la storia dell’arte europea, l’appuntamento da oggi, 28 settembre al 6 ottobre, nello storico Palazzo Corsini al Parione, dimora principale dei Corsini, affacciata sull’Arno, che rappresenta una perla di quella architettura fiorentina così elegante ma al contempo nuova, in piena simbiosi col barocco toscano.

Tiziano, Michelangelo, Dante

Al tavolo degli artisti ci sono nomi come Tiziano, con il dipinto messo su tela tra il 1555 e il 1560 dal nome ‘Madonna con il Bambino e Santa Maria Maddalena’, per il quale, a detta del gallerista Carlo Orsini, è già presente chi è disposto a fare un’offerta. C’è poi Michelangelo, con un rarissimo disegno che rappresenta uno ‘Studio di Giove’ datato al 1490. Non c’è da dimenticare, poi, la statuaria, con un busto che rappresenta Andrea dei Mozzi, vescovo di Firenze tra il 1287 e il 1294 e protagonista del XV canto dell’Inferno di Dante. La scultura, che si colloca tra il 1296 e il 1300, è attribuita a uno dei collaboratori del noto Arnolfo di Cambio.

Arte Biennale Firenze - Life&People Magazine

Arte che fa scuola

Alla Biennale dell’antiquariato di Firenze, – la quinta a cura dal segretario generale Fabrizio Moretti – l’arte va in scena anche dalle ‘Quattro teste urlanti’ di Gian Lorenzo Bernini, attualmente visibili al Museo di Londra, al Rijksmuseum di Amsterdam e al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Ci si può imbattere, inoltre, nella scultura lignea ‘Ecce Homo’ di Andrea Brustolon, protagonista sì del barocco veneziano, ma che nel legno ha raggiunto apici talmente elevati da farlo paragonare al ‘Michelangelo’ dell’intaglio.

Non solo il passato remoto, ma anche quello prossimo

L’arte della Biennale si immerge anche tra i contemporanei come Alberto Savinio, il ferrarese Giorgio de Chirico, Severini e Campigli. Non si deve dimenticare, però, che in fondo ci si trova nel capoluogo toscano, e due ritratti della famiglia Medici non possono, e non devono, mancare. In particolare Francesco di Cosimo II de’ Medici e Cosimo III, quest’ultimo, tra l’altro, vanta il regno più lungo della storia della Toscana. Chissà che Simone Verde, direttore della Galleria degli Uffizi, non li faccia entrare nella collezione d’arte più famosa d’Italia, tra un Giotto e un Caravaggio.

Il segreto del successo è la qualità

Alla Biennale di arte e antiquariato di Firenze, i numeri sono in crescita rispetto al 2022, quando più di 25mila visitatori affollarono le stanze del Palazzo Corsini. Quest’anno ci saranno le più importanti gallerie al mondo, ben 80, con 14 nuovi inserimenti di caratura internazionale. Il segreto del successo, risiede nella “qualità dei mercanti” che espongono le opere, un evento di tradizione ed innovazione.

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Moda e arte si incontrano

Non c’è solo l’arte però. O, meglio, non solo quella scultorea, o pittorica. Di fianco ai maestri del dipinto e dell’intarsio, anche quelli della moda. Gucci, uno dei marchi storici nel campo della moda, è infatti lo sponsor della Biennale, dove un dialogo tra arte e moda fonde una tradizione che solo a Firenze può trovare terreno fertile per crescere. Un posto dove il sapore e il profumo dell’antico sposa il moderno, dove si può toccare e, perché no, acquistare. Una forma di investimento, passione, commercio e di incontro che solo l’arte sa smuovere cancellando i confini dello spazio e del tempo.

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